Emperor and Goddess

Kael Soul & Hel

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    ♦ Nome: Mikael
    ♦ Cognome: Soulbrandt
    ♦ Ring Name: Kael Soul
    ♦ Gimmick: Imperatore Ambizioso
    ♦ Titolo: Campione Undisputed
    ♦ Scheda: click




    ♠ Narrato ♠ ParlatoPensato


    Il Campione Undisputed non ha compiuto un viaggio tranquillo per la palestra, seguito soprattutto da persone a fotografarlo e la cosa è stata condita con un sorriso enigmatico, rifiutandosi di parlare riguardante ciò che si ha in serbo per la prossima stagione. Passando in uno dei tanti corridoi, seguito dai giornalisti, con l'aiuto di Black, ha rinchiuso lo stesso insieme ai cacciatori di informazioni dentro uno stanzone su cui ha applicato una spranga di ferro per bloccare la porta. Andandosene fischiettando come se nulla fosse, mentre alle sue spalle vi sono le bestemmie di Black a coprire anche le parole di diversi giornalisti. Facendo nascere una risata spontanea nell'Imperatore e in quel momento si può dirigere in libertà verso la palestra, visto l'ora tardiva per avere effettivamente qualcuno con cui condividere di quel campo di allenamento, si può notare come l'Imperatore degli Sconfiti vada a sfilarsi la cintura Undisputed portandola alla propria spalla per guardarsi intorno e quindi comincia a dirigersi verso uno dei tanti ring di prova affidati alla sede principale della EWS. Schiocca la lingua divertito per andare ad allargare il braccio libero.

    Non è il tempo di riposare. Qualcuno deve pur mandare avanti questo posto... Castle è stato gentile a concedermi di venire.

    Quello è un sussurro tra le sue labbra, un pensiero che viene portato fuori e un sorriso ben stretto per andare a cominciare in quei passi in direzione del bilanciare, per andare a togliere la cintura, mettendosela in una sedia lì vicino per averla sempre a portata. Si toglie il suo cappotto caratteristico, rimanendo solamente con i lunghi pantaloni del ring attire e gli stivali marziali, per andare a sedersi sull'attrezzatura nelle vicinanze, cominciando a distendersi per andare a controllare, goffamente, i dischi messi ai lati per cominciare con l'allungare delle mani sull'asta di ferro e quindi cominciare quei sollevamenti. Il respiro viene lentamente tratto dal naso e portato via dalla bocca, sbuffando, una massa muscolare ad essere aumentata lievemente per via dei continui allenamenti ad essere stati attuati durante il periodo estivo, ma soprattutto da quando ha cominciato ad indossare la cintura che lo definiva il migliore tra i tanti. Espressione seria sul volto. Istanti in cui quei pesi risultano come leggeri tale è il controllo delle braccia con cui va a sollevarli. Ma infastidito, si rialza, si rimette seduto e scuote il capo, stringe quelle labbra per andare a scuotere il capo.

    Non è nulla. E' leggero.

    Aumenta il carico dei dischi. Quell'espressione concentrata in quella forma di calcolo e un sorriso ad essere enigmatico in quei frangenti, come se qualcuno lo stesse guardando e difatti si osserva nei dintorni per andare a continuare in quel suo distendersi. Continua quel respiro. Ma palesemente il ritmo viene perso durante quei sollevamenti, ma nonostante la fatica va a proseguire in quei frangenti.

    Mi aspetta una sfida dura. Diventare il primo vero Indiscusso della Federazione. Il migliore della Storia. Non solo il migliore di questi anni.

    Quel pensiero viene accompagnato da quei movimenti delle braccia a diventare più fluidi, quel corpo ad adattarsi a quel nuovo sforzo in modo fluido, il respiro non muta, nonostante i minuti passino, rimane concentrato in quel suo obiettivo.



    Edited by The Hypocritical Hatter - 17/7/2019, 22:01
     
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    Daphne M. Von Feuer
    Quella che esce da una delle sale conferenze, presenti all´interno dell´edificio della EWS, è una figura minuta alta all´incirca un metro e sessantacinque. Ai piedi un paio di Mary Jane azzurro pastello, con un tacco che fanno rialzare quella figura di circa otto centimetri, permettendole di raggiungere l´altezza sopracitata. Porta una camicetta azzurra, aderente, con uno scollo a V sul seno prosperoso. La camicetta viene inghiottita da una gonna a vita alta, nera, che le arriva appena sopra le ginocchia, in quel classico abbigliamento da pin-up. Capelli abboccolati, di un colore talmente chiaro che pare tendere al bianco. Sul lato sinistro del capo, i capelli sono tenuti indietro da una molletta, su cui è ferma una rosa rossa, a simboleggiare ció che ha conquistato ad Explomania e che per il momento è ancora tra le sue mani. Ha con sé una borsetta nera e nella mano sinistra è tenuto un bicchiere di plastica, compreso di cannuccia. Il braccio destro invece è ancora tenuto fermo da un tutore nero.
    Sgattaiola fuori dalla sala, facendosi forza di quegli agenti che bloccano i giornalisti cosí che non possano seguirla, imboccando uno dei lunghi corridoi che caratterizzano quell´edificio. Non sembra avere chissà quale fretta di uscire da li, almeno a giudicare da come, piuttosto che dirigersi verso l´uscita, preferisca andare a curiosare qua e là.
    Ed è proprio mentre passeggia per quel luogo che gli occhi di zaffiro, messi in risalto da una linea nera di eyeliner, vengono attratti dalla luce della palestra ancora accesa. Rallenta il passo, avvicinandosi il piú silenziosamente possibile all´entrata, notando che la porta è stata lasciata aperta. La testolina fa capolino verso l´ingresso, sbircia all´interno della stanza, notando una cintura da wrestler lasciata su una sedia. Li vicino, la figura di un uomo. Si sporge per guardare meglio, riconoscendo Kael Soul subito dopo. Le labbra tinte di rosso si piegano leggermente verso l´alto, andando a formare un sorrisetto appena divertito. Si inoltra all´interno della palestra, cercando di essere silenziosa nonostante i tacchi non aiutino. Ricerca la figura dell´Undisputed con lo sguardo, avvicinandosi il piú possibile all´uomo all´uomo cercando di non fare rumore. Ne ascolta le parole, abbozzando un sorrisino leggero. Prende posto sulla panca dietro di lui, sollevando un poco la mano sinistra per poter avvicinare a sé il bicchiere. La cannuccia viene presa tra le labbra ed ella prende un sorso di quel thé freddo, tenendo gli occhi color zaffiro puntati sulla figura del campione. L´osserva fare quei sollevamenti che man mano diventano sempre piú fluidi, gli guarda le braccia, facendo scivolare lo sguardo verso i pesi e poi di nuovo su di lui, mantenendolo fisso quasi volesse dargli fastidio. Eppure per il momento non sembra voler spiaccicare parola, lo guarda, forse ha preso a contare i sollevamenti che l´altro esegue.


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    Edited by ~Mizuki - 22/7/2019, 16:52
     
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    ♠ Narrato ♠ ParlatoPensato


    Quell'allenamento non perde di ritmo in alcun modo. Non smette in quei sollevamenti a diventare sempre più frequenti, ma il respiro non muta. Sente quei tacchi cominciare a battere contro il pavimento. Continua. Il suo sguardo però si alza, la nota quando si fa più vicina a lui. Non ha più bisogno di tenere quel capo sollevato quando ella si pone sulla panca dietro. Rimane silenzioso per quei frangenti e sbuffa con le narici.

    Cosa ci fai in palestra ? Dovresti riposare.

    Con la nuca a venir tirata indietro, in modo che possa ancora tenerla d'occhio, studia di quella figura altrui andando a mostrare un sorriso divertito quando ella si pone a mantenere lo sguardo su di lui. Si rimette meglio, aumenta la velocità. Rallenta improvvisamente. Si blocca mentre è in pieno sollevamento e la mancina scivola lentamente verso il centro insieme alla destra, rimanendo al centro in modo da lasciare la presa solo alla mandritta. Spalanca gli occhi per lo sforzo e si tira indietro, lenti i movimenti nel compiere quello sforzo esagerato con il solo braccio. Arriva fino a dieci sollevamenti con cinque secondi di mantenimento in aria da un sollevamento all'altro e dopo si ritrova costretto a cambiare mano, il respiro si fa più pesante con le guance a gonfiarsi, a regolare meglio il respiro e una volta arrivato a dieci, si sofferma bloccando il tutto nuovamente al centro. Si rialza. Ambedue le mani ai lati, sulla panca. La schiena curva. Guarda in direzione della cintura e in seguito pone un sorriso quando nel riflesso ci vede la Goddess, si alza in piedi.

    Benedict Castle mi ha permesso di rimanere fino a tardi, basta che chiudo tutto. Mi ha pure dato le chiavi per un distributore automatico qui vicino. Con il suo "Boom, energizzati campione.". Quindi se hai voglia di qualche merendina, una cena da campioni, sappiamo dove trovarla.

    Racconta con un fare parecchio stranito per via di quel particolare racconto ma con una risata a seguire quelle parole. Si muove. Giunge verso diverse grosse catene legate tra di loro a venir prese e posizionate intorno al collo, come peso ulteriore. Riscalda le braccia. Fa uno squat veloce. Saltella sul posto. Stringe i denti per la stanchezza attutita dal primo allenamento ad aver portato una fetta ampia del suo tempo via. Giungendo in direzione di due manubri, li afferra, il peso e consistente.

    Uff...

    I movimenti sono studiati con cura in quel loro venir eseguiti, la mente calcolatrice dell'Imperatore a rendere quell'intenzione di massa muscolare veloce e minimizzando i rischi di infortuni. Cominciando a svolgere un piccolo percorso portando i grossi manubri con sé, ai lati dei fianchi, dove ogni dieci passi si ferma e svolge due, per braccia, sollevamenti e due piegamenti con le braccia per allenare i muscoli delle braccia, seguendo anche ad un calare delle ginocchia per aumentare quel ritmo curato, anche se all'apparenza straziante. Lo sguardo è sempre rivolto verso l'altra. Le sorride mentre si allena. Proseguendo con quel percorso, ogni dieci passi, svolgendo l'esercizio sopracitato.

    E' troppo poco.

    Dopo qualche minuto in cui svolge ciò, ripone quei manubri e lascia cadere quel catenone a terra, stanco. Si asciuga la fronte con la mancina. Cominciando a rivolgere la sua attenzione nuovamente verso la Goddess durante quel passo, avanzando sulla panca da prima lasciata per andare a sedervisi. Acchiappare con la mancina la cintura e portarsela alle gambe, guardando in direzione di Hel, ma questa volta buttando alla rosa tra i capelli, la indica con un movimento veloce del mento.

    Ti dona. Dovresti guadagnarti l'opportunità titolata senza usare la rosa, sarebbe un peccato vederti senza. Mentre con titolo e rosa.


    Un sorriso più furbo si pone tra quelle labbra. Gesticolando con ambedue le mani, come ad avere due pesi effettivamente uguali a mantenere alto il prestigio della terza detentrice della rosa, nella storia della EWS. Carezza la cintura con la mancina, prima di porla nuovamente sulla sedia, una cura lieve per quel titolo a rappresentare una nomea da dover essere mantenuta, l'essere indiscusso.



    Edited by The Hypocritical Hatter - 28/7/2019, 07:29
     
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    Daphne M. Von Feuer
    Non sembra riuscire a cogliere di soppiatto l´Imperatore, che avverte comunque quei passi. Per quanto quest´ultimi si siano fatti piú leggeri, il tacco ed il rialzo che impattano contro quel pavimento rendono comunque avvertibile la sua presenza, specie in luogo in cui l´unico rumore presente è dato dal respiro affaticato dell´Imperatore. Si siede sulla panca, rimanendo dietro di lui, continuando ad osservarlo anche quando egli gli rivolge la parola.

    < Guardati non è mica cosí faticoso. >

    Le labbra tinte di rosso prendono una piega vagamente piú divertita mentre ella rilascia quelle parole, tornando a sollevare il bicchiere per portare la cannuccia alle labbra e prendere un altro sorso. Ricambia il suo sguardo quando l´imperatore la guarda, andando ad inarcare appena le sopracciglia quando lui riprende gli allenamenti. Il bicchiere viene poggiato sulla panca e la biondina allunga un poco le gambe, stendendole in avanti per stare più comoda. Gli allenamenti di lui proseguono e lei osserva quegli sforzi venir compiuti, rimane in silenzio per non distrarlo, almeno fino a quando lui non si ferma e le rivolge la parola. Le sopracciglia bionde tornano a corrugarsi appena, mostrando un cipiglio appena perplesso.

    < Ti ha detto davvero cosí? > a proposito del Chairguy, non puó far altro che sbuffare con un pizzico di divertimento, scrollando un pochino le spalle.

    < Non credo che un distributore possa offrire una cena degna di una Rose of Eden… > inizia ad aggiungere, con il tono che prende una nota canzonatoria.

    < …Anche se questo mi sembra proprio un invito a rimanere. > conclude, facendo schioccare la lingua contro il palato. Lo sguardo si è tuttavia fatto appena piú luminoso, quasi finalmente avesse trovato qualcosa con cui poterlo punzecchiare, solo per il gusto di infastidirlo a modo suo.
    Quell´allenamento continua, sollevamenti, piegamenti, segue il percorso e i movimenti che lui compie. Gli osserva le braccia, i muscoli che si tendono e si rilassano. Solleva lo sguardo, raggiungendo il volto curato dell´altro, notando quel sorriso e come lui ora si sia messo a guardarla a sua volta.

    < Dovresti bere qualcosa. > commenta ad un tratto, afferrando il bicchiere con la manina del braccio sano, agitandolo appena per attirare l´attenzione dell´imperatore su quest´ultimo.

    < La bottiglietta d´acqua l´hai dimenticata apposta per svuotare il distributore che Castle ti ha gentilmente concesso di usare? > domanda con finta innocenza, non avendo notato alcuna bottiglietta o cose del genere nelle sue vicinanze.
    Lo guarda lasciar cadere quella grossa catena, lasciando perdere l´esercizio che stava facendo, inarcando il sopracciglio destro quando lo sente. Sembra essere sul punto di dire qualcosa riguardo quel “troppo poco”, ma si blocca nel vederlo asciugarsi il sudore direttamente con la mano. Le labbra si piegano verso il basso e sul volto appare un´espressione del tutto schifata. Gli osserva la mano per diversi istanti, allungando poi la propria verso la borsa, frugandoci dentro per estrarne un fazzoletto di stoffa bianco, con le iniziali D, M, V, F, ognuna ricamate su uno dei 4 angoli del fazzoletto con un filo rosso.
    La donna si alza, raggiungendo Kael per andare a porgergli il fazzoletto piegato. Al momento, l´Imperatore potrà notare che sulla stoffa, nell´angolo, è ricamata la lettera D. Solo aprendolo potrà scoprire le restanti.

    < Prendi. > borbotta, attendendo che egli afferri il fazzoletto.
    < Venire ad allenarsi impreparato.. Sei sicuro di essere l´Indiscusso? > domanda, inarcando le sopracciglia bionde, tornando ad arricciare le labbra, quasi scettica nei suoi confronti. Ritirerebbe poi la mano, allungandola verso la rosa che tiene tra i capelli, facendosi pensierosa.
    < L´importante è che la Rosa non venga sprecata, cosí come il titolo. > risponde con tono piatto, scrollando le spalle. < Anche se l´idea di fare un nuovo record non mi dispiace. > ridacchia appena, abbassando gli occhi chiari verso il titolo di Indiscusso. Osserva la cintura.
    < Essere Indiscusso non basta all´Imperatore, non è vero? > sogghigna voltandosi, riprendendo le distanze da lui per tornare alla sua panca e sedersi sopra quest´ultima. Lo guarda divertita poi, facendo scorrere lo sguardo da lui alla cintura, senza peró attendere davvero una risposta da parte sua, quasi la conoscesse già.


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    ♠ Narrato ♠ ParlatoPensato


    Prosegue in quella serie di allenamenti, come se avesse chissà quale obiettivo superiore all'Undisputed nella sua mente. Una mente conosciuta per calcolare rapidamente durante gli scontri dove le energie fisiche sono ridotte al minimo, difatti ride alle sue parole, annuendo con il capo per continuare.

    Mphf. Allora ci sto davvero andando leggero.

    Ironizza nel mentre si guarda intorno di quell'attrezzatura utilizzata per qualche istante, momento in cui la lingua schiocca contro il palato e osserva i movimenti altrui nel suo mettersi comoda, attenzione portata alla respirazione con le narici a raccogliere l'ossigeno e le labbra a sbuffare via gli scarti di quel respiro. Lo sguardo invece permane sulla donna, mentre il corpo prosegue con i suoi allenamenti in modo automatico come se sapesse gestire più compiti insieme, nel complesso. Ne segue con gli occhi anche le gambe distendersi per il mettersi comoda altrui, a fare sorgere un lieve sorriso ulteriore, prima di approfondire con la storia sul chairguy.

    Penso di sì.

    Riguardante il dire di Castle, lasciando il tutto proseguire con uno scuotere del capo e un sollevare delle spalle in un colpo solo.

    Non aveva molto tempo per via del continuo lavoro che sta facendo con Ciro de Curtis per firmare i documenti da dirigente e addestrarlo su i suoi futuri compiti

    Ricordando una delle scene che è riuscito a guadagnarsi un premio insieme al Delirium, durante gli Awards Estivi. Il tutto con un sorriso sulle labbra a seguire di uno scuotere più volte del capo, sollevando la mancina davanti alla bocca in un tentativo di bloccare una risata cristallina, ad uscire per qualche secondo dalla propria bocca. Quando ella continua invece non può fare a meno che sollevare il mento, con tanto di sopracciglio destro ad inarcarsi, ascoltandola divertito per quegli istanti, ma facendola finire, per annuire a quelle sue parole.

    Sicuramente è un invito a rimanere. E in Giappone per un mese avevamo solo cibo dai distributori, anche se devo dire sono ampiamente forniti nel vendere qualsiasi cosa lì e quindi, sì, i distributori giapponesi potrebbero avere qualcosa per il tuo palato.

    Racconta quell'aneddoto sul suo periodo giapponese con calma e tranquillità, ma lasciandolo un po' da parte, rispetto al suo sottolineare l'invito fatto all'altra, con la medesima luce di chi avesse avuto pronta quella mossa altrui, per risponderle del suo disturbare. Medesima luce negli occhi si trovassero in chissà quale battaglia mentale da dover vincere. Lui prosegue con i suoi allenamenti, si intensificano con un grosso catenaccio intorno al collo, seguito dal trasporto di due manubri di grosso calibro a venir trasportati e con cui si allena durante il tragitto, affaticato in quei movimenti. Ella lo richiama con un consiglio, la scruta per quegli istanti così come la sua mano diretto verso il bicchiere. La lascia parlare e lì ride.

    Mi hai scoperto, devo pur vendicarmi di come mi ha rubato il Divine sotto il naso.

    Quelle parole però non risultano in alcun modo iraconde, ironizza su quella situazione, sollevando ambedue le mani ora liberate dai due pesi e quindi libero di agire per accentuare del suo parlato. Istanti in cui prende a respirare per guardare il bicchiere dell'altra e fa un cenno in direzione di esso.

    Vuoi offrirmene un po' ?

    Chiede per sicurezza , anche se il modo in cui piega il capo di lato come a cambiare angolazione nel suo studiarla, ella potrebbe notare una strana luce presente nei suoi occhi, come chissà quale tentativo di disturbarla, a ricambiare quello strano gioco fatto. La stanchezza si fa sentire ulteriormente quando decide di riposare, fermandosi per asciugarsi la fronte con la mano e vedendone il disgusto formarsi sul volto altrui, sul proprio vi è una piega delle labbra ad ampliarsi con un divertito.

    Non ci sono telecamere qui. Sciogliti, anche se suona provocatorio per la Lady Frost.

    Ammette per quel gioco di parole che non voleva essere fatto e nel compierlo, sbuffa divertito. Vede quel fazzoletto a venir teso in sua direzione, la ringrazia con un movimento del capo per andare ad aprirlo per curiosità nel vedere quella D., sorride nel leggere il resto delle lettere e si tampona la fronte sudata, rimuovendo gran parte del sudore che imperlava prima la pelle. La domanda invece porta ad una immediata risposta.

    E' proprio questo ciò che mi rende Indiscusso. Io non posso permettermi il lusso di prepararmi, devo essere già pronto. Di aspettare il degno avversario, a me non interessa nulla di queste idiozie, io sono il mio degno avversario e finché saprò di potermi battere, allora posso definirmi avanti rispetto ai lottatori di questa e altre federazioni.

    I discorsi cambiano, dal suo di titolo, si passa a quello della Rosa e al Titolo Femminile, ascolta di quelle prime parole dalla tonalità neutra, annuendo e accompagnando invece un cenno divertito quando ella comincia con il ridacchiare. La osserva guardare la cintura e così fa lui.

    Lo ero già prima. Questa cintura era solo per ufficializzarmi. E no. Chi si è accontentato si ritrova in fondo, chi ha pensato di essere diverso da tutti i predecessori ma predicando la stessa cantilena non ha fatto strada migliore. Ora sono in cima e voglio solo i migliori tra i campioni. Sono io a dettare la qualità dello Show e se ci sono campioni scadenti, la qualità sarà scadente.

    Tutto ciò viene pronunciato nel mentre ella comincia a ritornare nella sua panca, la osserva incamminarsi via e lì sorride nel guardarla. Sbuffa con le narici per qualche istante, con la mancina si gratta la testa d'istinto e va ad aggiungervi.

    Avrò molto su cui lavorare. Per questo mi sto allenando, ho nuove tecniche da aggiungere nel mio repertorio e ho bisogno di più potenza muscolare. Tu come va il recupero del braccio e hai in mente qualcosa di nuovo da aggiungere per quando ritornerai ?

     
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