The Irish Divine and The Emperor Berserker

Ryann Murphy - Kael Soul

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    THE AVANT GARDE



    Uncle Smith Irish Pub




    Chiuso per restaurazione e cambio gestione. Questo è il primo messaggio a poter cadere sull'occhio di chi passeggiando per le strade, si soffermava a vedere di quell'insegna luminosa a recare il nome dell'Irish Pub, a comprendere come anche quel luogo cambia. Kael Soul si trova all'interno, seduto su uno sgabello su due, rimasti con piedi per terra, mentre molti sono disposti sopra il bancone con le gambe all'aria, così come quelle sedie alle sue spalle ad essere sui tavoli e nonostante l'orario di prima serata, nessuno è in quel luogo se non proprio l'Imperatore. Quelle foto ai muri a ricordare i successi del vecchio proprietario, Ryann Murphy, sono mancanti e disposte su quello stesso bancone, nel punto libero, dove davanti vi è Soul, con due boccali di birra stracolmi e lui ha afferrato già uno di questi per diminuirne il liquido all'interno con una sorsata, la mano libera si avvicina alla bocca per pulirne i residui di schiuma sulla bocca. La porta di ingresso si apre in un cigolio lento.

    KS: Ha lasciato questo posto con consapevolezza che non sarebbe più tornato. Ma è proprio qui che si sbaglia, ha semplicemente gettato delle chiavi dentro una cassetta delle lettere, un arrivederci dopo quei giorni passati a pulire. Me lo ha detto quello Smith.



    Conosce tutto di quelle vicende. Mentre una sola luce, un neon posto proprio sopra il bancone va ad illuminare la sua figura, ma il resto è in ombra, così come i suoi lineamenti ombreggiati a segnare quella durezza che si pone solo quando comincia a proferire parola.

    KS: Ha cercato disperatamente di lasciare tutto quanto alle sue spalle, dandogli tutto sé stesso per ricevere altrettanto da questo posto, in modo che potesse sfruttare quelle nuove energie per non perdere questo luogo, poterlo lasciare lui, sconfiggere la bestia di Gideon Brand. Ma non ha capito come questo posto non abbia raggiunto il suo splendore in quel periodo, anzi, è cominciato il decadimento e ora siamo qui proprio per la sua fine. E dovrà guardarla negli occhi per crescere, non lasciarsela alle spalle, sperando di non perdere tutto questo per via di qualcun'altro... in un posto dove si sente stretto. Ma è veramente questo il luogo dove il mio amico Ryann Murphy, si sente privo di respiro ? E cosa ha fatto dopo averlo trovato. Non contento del suo regno, se così possiamo chiamarlo, ha scelto lui di finire vittima come lo sono stati molti nomi, tra i più prestigiosi a chi si sta affermando con perseveranza nei main event dei ppv come sfidanti. Forse è questo ciò che cerca. L'ultima mossa lucida del Vero Ryann Murphy. Cercare il mio aiuto per liberarlo dal peso della sua cintura, sapendo di come sia stato il suo più grande errore vincerla, ma ora rimedieremo.



    Una pausa con uno schiocco della lingua, ad emulare il suono di una frusta e il suo sguardo ghiacciato scorrere lungo quel luogo, spostando con le dita quelle foto per guardare ogni ricordo dell'irlandese.

    KS: Ora questo posto sta per cambiare. Una nuova luce sta per coinvolgerlo. L'Uncle Smith merita la sua evoluzione per il trattamento riservato. Gli affari sono andati bene comunque anche senza Ryann Murphy o quelle volte in cui c'era, non faceva chissà quale differenza per il luogo. Ma ad una persona sì, Sam Smith. Il co-proprietario. Ryann Murphy ha tolto sé stesso per cercare la sua strada in un luogo dove poteva vedere in quei periodi di pausa tra una lotta e l'altra, il suo caro amico. E questa cosa mi ricorda proprio Gideon Brand. Murphy ha tolto la cintura Divine sempre per la sua strada, anche addormentando quel suo regno mettendo quella faida a far soffrire la cintura Divine... così come ha messo in gioco questo Pub, ignorando lo stesso Smith o i suoi desideri così come quelli di Gideon. Ma di una cosa che li accomuna è proprio questo; la cintura Divine e l'Uncle Smith non hanno mai avuto bisogno di Ryann Murphy per brillare e mai ne avranno bisogno, di questo Ryann, soprattutto. Perché sei stato una palla al piede per queste due persone... per i loro due simboli, pub e divine... per finire in questo stato decadente. Come hai ridotto questi simboli ?



    Quelle parole sono seguite da un voltarsi verso quella figura entrata e in quel momento, un sorriso, amaro in quell'istante.

    KS: Ma penso sia ingiusto dare a te tutte le luci del riflettore... non trovi, Fella ?



    Il suo sguardo ora rivolto in direzione del compagno, a cui rivolge con la mano libera di quel posto libero accanto a sé, andando ad indicargli anche di quella birra sul bancone, dove quel sorriso amaro si tramuta in una smorfia sottile, proseguendo in quella sua bevuta.


     
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    Dal momento in cui ha varcato le soglie in penombra dell'Uncle Smith, Ryann Murphy non ha aperto bocca. Una manciata di passi lo hanno separato dall'ingresso al bancone, e l'irlandese ha percorso la breve distanza, le mani ben infilate nelle tasche dei jeans, gettando occhiate qua e là e prestando molto distrattamente attenzione alle parole dell'uomo di fronte a sé. Ecco, si trova di fronte a Kael Soul, la sua mano tesa. Ryann getta un ultimo sguardo agli interni in ristrutturazione.


    RM: Quello stronzo di un Sam, l'ha presa peggio di quanto pensassi.


    Ridacchia con un po' d'amarezza sul volto. Quindi si concentra finalmente su Soul: osserva la sua mano. La stringe. Sorride verso il campione True Berserk.


    RM: Figurati, fella. Il riflettore sta molto meglio puntato su di te. Credimi, mi spiace quasi interrompere quello che sono sicuro potrebbe essere un grandissimo monologo. Lo devo ammettere, sei insuperabile in questo genere di cose, stai andando alla grande.


    Murphy afferra un bicchiere e lo fa tintinnare contro il vetro di quello nella mano di Kael.


    RM: Noto con piacere che nel tempo in cui hai camminato da solo sulla tua strada hai ben studiato sui manuali di Gideon Brand; e la materia che solitamente di lui più si sottovaluta. Sei veramente abile quanto credevo nei giochetti mentali. Perché tutto questo non è altro che una tua macchinazione, no? Devo ammetterlo, tutte queste parole su quanto io e Brand siamo simili non possono rimanere del tutto ignorate nella mia testa, e poi il tocco di classe: non posso negare di aver avuto un tuffo al cuore quando mi hai fatto entrare in scena proprio nel modo in cui Gideon entrò in questo locale per l'ultimo confronto. E' la tua specialità, muovere gli avversari a tuo piacimento come marionette in un teatrino di cui tu sei il burattinaio. C'è solo un problema: io non ho alcuna intenzione di essere un attore della tua compagnia. E poi sono veramente pessimo a recitare, non so davvero stare al mio posto.

    A dire il vero è proprio questo il motivo per cui ho deciso di abbandonare questo luogo che tanto ha significato nella mia vita. Stare al mio posto, nella mia casella, essere sempre e solo Ryann Murphy, il simpatico bartender di quartiere. Gideon Brand sarà pure un grandissimo stronzo, ma mi ha aperto gli occhi. Certo, mi ha rovinato la vita distruggendo la mia bolla di illusioni, ma trovandomi di fronte a qualcuno come lui ho capito che per fare il grande salto non potevo rimanere ancorato dal peso del passato. E' così che funzionano le cose: non esiste cambiamento senza una rinuncia. Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca, per restare in tema di pub.



    Murphy assapora dopo mesi un sorso della sua Special Brew. Sorride.


    RM: Ah, la cara vecchia storia della palla al piede. So di aver ferito Sam Smith con le mie azioni, ma so anche che prima o poi saprà capire le mie motivazioni, come quel brutto testone ha sempre fatto. L'Uncle Smith è stato il sogno di una vita che con molti sacrifici siamo riusciti a realizzare. Adesso ho un altro sogno, e per quanto egoista possa sembrare io so perfettamente che Sam non mi tarperebbe mai le ali. Perciò, checché tu ne dica, Kael, io volerò. Cerca dentro di te se veramente pensi che io sia una palla al piede: perché l'ultima persona che l'ha detto se ne è sparita da qualche parte con la coda tra le gambe. Ti prego, non dirmi che anche tu tirerai fuori la storia dei titoli di coppia! Va bene, ho un debole per i voli senza un senso logico, lo ammetto. Ma ci siamo divertiti con l'Avant Garde, abbiamo tirato un bel po' di ceffoni. Non dirmi che hai messo su tutta questa scenetta per limitarti a copiare le battute del buon vecchio Brand, anche perché non credo tu riesca ad emulare il livello di ignoranza di quando mi fracassò le porte a colpi di ascia.


    Stavolta è un lungo sorso ad essere bevuto.


    RM: Ho conquistato la cintura Divine mettendo in palio ben più di un soprannome o un paio di favori. Ho mandato in frantumi le probabilità contro Brand, ho difeso il mio titolo fino ad essere il quinto campione più longevo, ho vinto una Battle Royal e tra una settimana sarò Grand Slam Champion mentre sulle mie spalle brilleranno i titoli Divine e True Berserk. Niente male per un noioso irlandese decadente.

     
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    Lui ascolta silenziosamente quelle parole proferite, un capo che viene chinato in un cenno leggero di chi accetta quelle parole e ringrazia per quei frangenti, serio, terribilmente nel suo imporsi in quella sala. Sollevando il capo per mantenere quello sguardo a scrutare la figura dell'uomo accanto a sé, vederlo bere e pronunciare di quelle parole fino a quando non hanno una conclusione. Scuote il capo e sbuffa da quelle narici.

    KS: Io non sono un bieco cacciatore, Ryann. Non lo faccio per prendere un trofeo come lui faceva, io conquisto e sottometto chiunque mi si trovi davanti, perché ? Perché molte persone pensano di poter fare quello che vogliono solo perché il True Berserk è un titolo secondario, con l'ardua sfida di affrontare un match scelto da campione. Io ho evoluto questo concetto. Da quando è nata questa cintura nessuno ha pensato di sfruttarne il vero potenziale per correggere il tiro dei loro colleghi e ricordargli quanto questa cintura possa fare. Quanto sia superiore al Big Gold. E mi sono impegnato, distruggendo Drake Mason alla prima occasione e ho ripetuto. Non ho messo in gioco qualcosa di non totalmente mio, ma condiviso con un amico per avere uno scopo per cui lottare. Io punto solo quello che ho e chiedo solo quello che si ha. Non gioco con le realtà altrui. Io mi integro. Le faccio mie e le manipolo in modo da correggere quei loro sbagli. Sono io il creatore di molti cambiamenti in EWS e faccio rinunciare a qualcosa, a chi mi sfida. Ciro de Curtis ha un titolo dopo tanto. Drake Mason ? Wow. L'ho distrutto proprio quel tipo ma dopo un po' ha fatto leva su ciò che gli rimaneva, la sua violenza sconsiderata, a cui ho fatto una nota di merito e con quella si è aperto un varco per il contratto. E poi abbiamo Devil Tiger una nuova figura nei team di coppia, anche se con un alleato discutibile, poi abbiamo Sepe, chi se lo calcola più quello e Devan Daniels. Colui che attualmente ha visto più main eventi di te o di me, per gli scorsi due anni. Insomma... Fella. Ci manca solo per la prossima volta in PPV vai a sfidare Marcus Red. Ma non potrai farlo senza più un titolo da mettere in palio. Sono arrivato sempre più in cima alla Card e invece più io salivo, più ti vedevo scendere.




    Quelle parole sono scandite facendo in modo di dare importanza ad ognuna delle lettere pronunciate e sottolineando il tutto con un sorriso amaro, subito dopo. Per la prima volta, quello sguardo si muove dall'alto verso il basso.

    KS: Eri molto di più. Ti ha aperto gli occhi ma è buio. Non vedi cosa stai facendo, pensi di andare avanti ma fidati... stai finendo in un luogo in cui il vecchio Murphy, si sentirebbe umiliato di non avere più avversari ad accendergli il cuore, di cercare sfide facili e permettere a gente come Axel Storm di ferirlo più volte. Eri buono, ma il tuo cuore puntava in alto. Ora ti basta solo vivere la giornata con l'andare a pestare il primo nome che ti fanno vedere davanti per dare una possibilità al tuo titolo, rendendolo il pasto per gli sciacalli più dello Slobber Knocker e senza la possibilità di farti schienare alle spalle, quindi rimuovendo ogni difficoltà del mantenimento, come invece lo SK possiede. Vai contro di me perché sto facendo qualcosa diverso da Gideon Brand o da qualsiasi altra macchia. Non si possono avere botte piena e moglie ubriaca sì. Ma tu hai distrutto la prima e picchiato la seconda. Hai fatto in modo di rendere il "tuo" posto quella cintura. La tua bolla d'illusione, il solo tenerla alla vita, ti è bastato e non hai più cercato di andare avanti e ora... è troppo tardi per provarci. Sono qui per accendere la luce del tuo mondo per dirti che andrà tutto bene... Ma la destinazione sarà la tua prima e vera sconfitta. Ho visto molte persone davanti al mio cammino da campione e con te, non avrò pietà alcuna, solo perché sei mio amico. Anzi. Proprio perché sei una figura a cui tengo, per rispetto nei nostri mesi insieme e oramai nel nostro anno da Avant Garde, ti dovrò colpire più forte che posso e ti dovrò strappare via quel titolo dalla vita, per alzarlo insieme alla mia cintura. Non per avidità. Non per odio. Ma perché è l'unica scelta che mi hai dato, se non ti arrenderai ora... dovrai farlo in una delle tre stipulazioni scelte, tutte hanno una forma di resa; fisica come il battere della mano, parlata come l'urlare "I Quit" o spirituale, come il rimanere a terra per più di dieci secondi. Solo arrendendoti posso metterti davanti ai fatti di ciò che sei diventato, o peggio, di ciò che stai per diventare se non penserai di evolverti.



    Serio di chi oramai è ben oltre al porre un ultimatum e ha già scelto cosa fare, consapevole di cosa avrebbe scelto l'altro e di quegli istanti, le parole come "amico" sono sottolineate con cura ma così come quei modi in cui ha intenzione di fargli ammettere la sconfitta. Uno sbuffo dalle narici e un sollevare del capo, andando a sorridere amaramente per quei frangenti, cominciando con il prendersi un sorso di quella bevanda.

    KS: Mi sono divertito. E non penso tu sia stato una palla al piede per me, ma ogni cosa fatta da te ad altre persone, hanno portato proprio a questo. Le hai rallentate. Perché tanto tu sapevi dove colpire e ti sei lanciato in battaglia, come fai sempre, colpendo. Io invece ho fatto in modo di insegnare agli sconfitti, gli ho tolto ciò che era il loro punto debole primario e li ho lanciati. Siamo l'Avant Garde. Ma nonostante dovessi essere tu il veterano a dovermi guidare, sono sempre stato io ad aver disposto la tattica per pensare ad entrambi. Così come ti ho sempre cercato di proteggere da una sconfitta, prendendomi io i rischi, sono stato felice di aver detenuto quei titoli con te... Ma la mia felicità, il mio divertimento... hanno portato a questo Murphy. Uno che non ha compreso quanto abbia perso di più vincendo con Brand. Hai fatto la tua scelta, hai usato il tutto per tutto, per lanciarti in un titolo... cosa ti ricorda questo ? All'ultimo regno di Zed. O uno di Axel Storm. Hanno dato il massimo per arrivare nella loro cima, si sono impegnati ma quando hanno ottenuto ciò che volevano... sono caduti.



    Quanto più per la riflessione sulle ultime parole di lui, vi era sempre un minimo di una manciata di secondi per rispondere allo stesso, ma adesso arrivano veloci come colpi preparati già in precedenza e privi di pietà escono fuori dalle labbra dell'Imperatore.

    KS: Sì. Mettendo in palio qualcosa di non tuo. Dopo tre tentativi di match, dove la stipulazione ha potuto darti da favorito nel raggiungere le scale per prendere quella cintura... e lui ha rinunciato alla sua possibilità del re-match. Quindi più che averti fatto conquistare il Divine... te lo ha concesso, Ryann. E ti prego. Accendi quella dannata luce. Zed e Axel Storm come avversari ? Il tuo regno è stato uno dei più longevi, bravo... Ma sarà uno dei più ricordati o sarai solo l'ombra di uno dei tanti che tentano di superare Ul Bepi ? O meglio, sarai l'ombra di Gideon Brand, anche se lui voleva creare un regno significativo e non solo più longevo. Aveva uno scopo a differenza tua. Io invece ho strappato qualcosa a più di quattro avversari. Ho superato il regno della violenza o dello spettacolo dei precedenti campioni, è rimasto solo il più longevo di Ash Wallace ma io verrò ricordato anche se non supererò il suo record. E così come ho dato lustro alla cintura True Berserk per ridarle splendore e usata del suo potenziale, farò lo stesso del Divine, la userò in maniera unica.. Murphy. Solo per farti capire cosa significa detenere un regno. Non permettendo a qualsiasi mosca patetica di avvicinarsi a me o se lo lascio fare, di schiacciarla per non ricordarle che io non detengo il titolo di serie Zeta.


     
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    Murphy sorride: un lampo di ammirazione e divertimento solca il suo sguardo, ma non riesce a celare anche un velo di amarezza. L'irlandese prende un lungo sorso di birra, poggia il boccale sul bancone. Sorride ancora, stavolta rivolto verso Kael.


    RM: Allora non mi sbagliavo, ti tenevi i pezzi da novanta per il più bello. Impossibile negare che le tue parole siano tanti piccoli micidiali coltelli che si insinuano nei lembi più scoperti della mia carne, un'abilità che non saprò padroneggiare mai abbastanza. E ti stupirà ciò che sto per dire, ma: hai ragione.. Almeno per una buona parte delle cose che hai detto. Non sarò certo io a mettere in discussione la grandezza del tuo regno da campione True Berserk. E perché dovrei? Mi rende fiero ciò che in appena un anno sei riuscito a costruire. Non ci siamo chiamati per caso Avant Garde. Avanguardia, perché entrambi a nostro modo siamo riusciti a creare una frattura con il passato che ci precedeva. Vedi Kael, quando approdai in questa federazione ero un novellino affamato di grandi imprese, proprio come te. E proprio come te in un solo anno riuscii a conquistare molto. La vecchia guardia non era che una rampa di scalini da scavalcare con una facilità inebriante. Avevo la cintura Undisputed alla vita, ero nel main event di ExploMania, ero invincibile.


    Un angolo della bocca si inarca in un tenue sorriso.


    No, non lo ero. Tre secondi, e il mio castello di carte mi crollò sotto i piedi. Tre secondi, per capire che la strada era soltanto all'inizio. Da quel momento ho ricominciato a ricostruire quelle mura che tanto facilmente erano state abbattute, ma stavolta con mattoni di solida roccia e non effimera carta. Certo, la costruzione procede con molta più lentezza e fatica, ma una volta terminata non esisterà turbine di vento capace di farla crollare. Tu hai avuto un anno strepitoso, sei un grande campione che non sfigura se paragonato ai regni di Ash Wallace e Am Azing. Ed hai ragione, dopo Gideon Brand è successo qualcosa, come se mi fossi ritrovato in una stasi da cui mi è impossibile risvegliarmi. Questo non è il Murphy che ha sconfitto Brand, né quello dell'Avant Garde. E' un Murphy annoiato, che ha esaurito l'enorme quantitativo di adrenalina accumulata ad ExploMania in una serie di sfide sempre più banali e prive di mordente. Anche qui hai ragione, è lontano il Murphy che lottava il match della stagione, che accendeva di verde luce i cuori di migliaia di tifosi. Dov'è finito? Che sia veramente rimasto intrappolato all'ombra di Gideon Brand, che quel pelato sia comunque riuscito ad avere la meglio, nonostante la sconfitta, dannando quel Murphy ad un regno di cui nessuno si ricorderà?


    Ryann punta i suoi occhi in quelli di Kael.


    No, non ho sacrificato una parte di me stesso per una chimera. Ciò che mi è mancato in questi mesi è stata una motivazione, uno scopo per cui valga veramente sputare sangue. Qualcosa che mi ricordasse per quale motivo avessi quasi venduto l'anima soltanto alcuni mesi prima. Ma alla fine eccoti di fronte a me, con quella medesima espressione, con quella stessa sicurezza di essere il nuovo che avanza con invicibile ineluttabilità. Eccoti lì, seduto sul tuo trono nella tua reggia di carte, intento a lustrare la tua cintura dal sangue dei caduti per tua mano. Sei pronto ad aggiungere la mia testa alla tua collezione, e così facendo credi di poter darmi nuova vita. Non c'è bisogno, perché quel Murphy che vuoi evocare non se ne è mai andato, e finalmente si è svegliato dal suo letargo e ti guarda dritto negli occhi. Tu darai splendore al titolo Divine: ma non sconfiggendomi, bensì rendendomi duplice campione e Grand Slam Champion con la tua sconfitta. Tu sei proprio come me, in quella maledetta notte di ExploMania. Giovane, forte, travolgente.. Illuso. Perché dalla mia fortezza di pietre, sudore e sangue, mi basta un soffio per far crollare il tuo effimero impero di carta. Kael Soul, stai per combattere un uomo che ha messo tutto stesso per raggiungere il suo obiettivo, adesso scoprirai cosa significa: a Sign of Madness non perderai soltanto il tuo titolo, ma la convinzione di essere Imperatore. Quando scoprirai di non poter piegare in ginocchio Ryann Murphy.

     
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    Silenzio dopo quelle parole, una manciata di secondi buona a far comprendere di come quelle effettive parole lo avessero colpito, ma così non è. Dal modo in cui non perde tempo a schiudere le labbra per sbuffare una risata più che divertita, qualcosa capace di rompere quella serietà del momento, cristallina e priva di malvagità o emozione alcuna, capace nel suo spegnersi di lasciare un vuoto in quella sala vuota, dove gli unici esponenti sono lui e il suo compagno degli Avant Garde.

    KS: Mi dai ragione e in più mi sono meritato anche il "mi ricordi del mio -io- passato" ? Ryann, puoi essere stato buono ma non sei mai stato ingenuo. Sai bene di come io sia diverso da te. Io sono l'Imperatore degli Sconfitti. Sono già partito con la convinzione di dover cadere ogni volta nel corso della mia strada e la tua sconfitta ad Explomania contro Bogomil e Tank, è un esempio nullo. Ti sei avventato privo di esperienza a sottovalutare già dall'epoca due veterani. Il tuo titolo lo hai perso perché hai cominciato a mostrare i primi sintomi di gente come Marcus Red o Zed. Pigrizia nel tuo crederti il migliore, pensando di come fosse la cintura il simbolo capace di definirti uno dei migliori in federazione e non il contrario. E così è anche il Divine. Non avevi una motivazione ? Il Grand Slam Champion è questo il motivo per cui stai lottando, Fella ? Non lo trovi un po' da lottatore fallito... un altro della lista dei tanti, Sepe Santer, lui doveva diventare Grand Slam, aveva la sua occasione e puff. Come mai più tempo passiamo a parlare e in qualche modo trovo similitudini con campioni o presunte leggende che hanno fallito proprio dopo che hanno raggiunto il loro obiettivo. Non ti rendi conto di cosa sta accadendo, seriamente ? Siamo più di semplici lottatori. Siamo l'Avanguardia. E te ne esci fuori con idiozia pura. Diventare Grand Slam. Ora mi dirai che il wrestler migliore è sempre colui che detiene l'Undisputed Champion. Sei finito per cadere anche tu nella convinzione dove il potere risiede dove gli uomini pensano risiedano, mh ? Altro che bisogno di luce, hai bisogno di un riflettore bello grande.



    Ma quelle parole vengono portate con un sorriso divertito, anche se man mano scema con il ritorno di quella sensazione amara, scuotendo il capo.

    KS: Io combatto con la convinzione di aver perso quando cado. Ho ricevuto sconfitte su sconfitte. Ma mi ergo sempre in piedi per colpire più forte il mio avversario e concludere il mio match. Imparando sempre di più a controllare quello che accade dal ring, anche l'imprevedibile, soprattutto quello. Tu ti sei limitato solo a combattere con gente con spiriti vuoti. E fidati più una fiamma è forte e più sono abituato ad assopirla, fare del sangue del mio avversario, un modo per rendere il mio sanguinare la mia arma segreta. Più mi colpirai forte e più incoraggiato sarò ad alzarmi per colpirti. Più ti sentirai debole, più io sarò rinvigorito. Non sarà solo un giocare o un mio testare come quel match di prova che abbiamo avuto tempo fa. Sarà una lotta vera. Ma sei istintivo. Te la caverai a tenermi testa. Imitarmi nel tentativo di mettermi alle strette. Ma dopo cadrai, non perché tu lo voglia, ma perché sarò io a volere così. Con il mio continuare ad alzarmi in piedi. Con il mio guardarti dritto negli occhi e facendoti cenno di andare avanti. Dopotutto, mi consideri il tuo trampolino da lancio per entrare come Grand Slam Champion o come ad essere il primo detentore del Divine e del True Berserk. Ma fatti due domande, Ryann Murphy. Con questo match. Con questo parlare. Sto dando un senso al tuo regno, per poterti prendere qualcosa di concreto dalla tua sconfitta.




    Beve un sorso di quella birra. All'esterno dell'Irish Pub si potranno sentire diversi rumori di chi sta togliendo la grossa insegna o stia armeggiando su quella zona. L'Imperatore prende qualcosa dalla tasca del cappotto. Un paio di chiavi. Riconoscibile a Ryann perché simile a quelle usate per entrare nello stesso Uncle Smith. Vengono scosse e il rumore metallico fa entrare diverse persone in quel luogo, una luce viene accesa ad illuminare tutto di quella sala. Più in lontananza vi è un grosso telo nero ad occupare metà dell'interno, visibile solo ora per quella nuova illuminazione. Gli uomini cominciano a prendere i tavoli, togliere cornici e cominciare a svuotare di quel posto, non dicendo una parola. A differenza di Kael.



    KS: Qui ti volevo. Tutto cambia. Io sono uno dei cambiatori, come il mio soprannome può assicurarti, Ryann.



    Un sorriso sottile si procura sulle labbra schiuse ancora nel suo voler procedere in quel parlato.

    KS: Perché pensi io ti voglia nel mio Impero ? Credi davvero mi interessi qualcuno come te, tra le mie fila ? Solo perché ho pensato bene di voler piegare Ciro de Curtis, ammansendolo. Non significhi che accolga chiunque tra le mie fila. Se vinco, ti faccio anche un favore. E vincerò, perché non c'è cosa migliore di continuare a segnare un passo per avvicinarmi al mio progetto. Il prendere della EWS. Non essere solo un lottatore intenzionato a diventare Grand Slam come suo scopo massimo per il domani. Ma essere l'innovatore della stessa federazione, cambiandola ed espellendo quell'alone di putrido o vecchio. Non come Devan Daniels. Sto cercando di avanzare in modo da rendere possibile a tutti di farsi avanti nella federazione, con la pura meritocrazia, dove sei tu a fare il titolo e non il contrario, giustizia. Ma non come Kayle Gun. Il mio è un modo di mostrare la verità, anche spesso con violenza e sollevando la testa sanguinante dei miei avversari, la luce in generale, a chi è cieco. Ma non come il Delirium. Io sono tante cose Ryann Murphy e il mio castello di carte... ha la praticità di essere impermeabile. La tempesta potrà anche spazzarmi via, ma l'acqua non mi corroderà... a differenza delle pietre, di cui prima o poi, diventeranno sabbia e voleranno via dimenticati. Capisci ? IO voglio perdurare. Tu vuoi essere come molti, uno che cerca di toccare il punto più alto del muro, in una classe di bambini, per dimostrare di essere uno degli eletti. Io voglio creare le sfide per determinare chi sia un eletto o meno. Questo è Avanguardia.



    Va a prendersi un sorriso di birra e va a proporre un cenno di brindisi in sua direzione.

    KS: E se tu non vorrai piegarti a questa idea, Ryann. Sei libero di farlo. Ma ricorda, fella, ciò che non si piega, si spezza.


     
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    Ryann rimane immobile, impassibile nel volto mentre il locale viene smantellato. Accenna un sorriso.


    RM: Innovazione. Giustizia. Verità. Belle parole, ma che per me rimangono tali, come contenitori vuoti. Barattoli di nulla di cui tu, come molti prima di te, ti sei circondato, un nulla su cui hai costruito il tuo intero sistema. Non sai quanti visionari portatori di chi sa che messaggio di trasformazione abbia visto passare e svanire nel nulla. Tutti con i loro massimi sistemi, con la loro verità assoluta. Tutti profeti del nulla. Tu sei imperatore sì, ma di che cosa? Ti illudi di essere un vate capace di influenzare i destini dei propri sudditi, ti senti l'ingranaggio capace di avviare il meccanismo di traformazione che tanto decanti. Ma non ti accorgi che sei soltanto una rotella, un'insignificante rotella del grande ingranaggio. Proprio come me, come tutti gli altri in questo modo. Nulla ruota attorno a te se non le parole vuote che tu stesso proferisci. Sotto questo punto di vista tu ed io siamo molto, molto diversi. Io muovo dalla consapevolezza della mia infinita piccolezza, consapevolezza che ho costruito sul fallimento. Tu dici di essere caduto molte volte, ma se parli ancora in questo modo significa che non hai ancora mai provato la vera sconfitta, quella che brucia l'anima. Io sono una piccola rotella che cerca di scrivere la sua storia perché la memoria di sé non venga dimenticata, e di Re e Imperatori ne ho visti passare tanti, per essere poi spazzati via da una folata di vento.


    Lo sguardo dell'irlandese rimane fisso negli occhi di Soul.


    RM: Parole vuote contro il vento del tempo che spazza via ogni cosa. Questa è la tua Avanguardia, hai detto bene. Il tuo castello di carte sarà anche impermeabile, ma ad ogni piccola scossa non può che crollare. Le mie pietre sicuramente verranno erose dal tempo, ma rimarrà sempre una qualche vestigia di ciò che ho costruito. Perché questa è Avanguardia: io, piccolo atomo, mi faccio avanti a muso duro e pugni serrati contro tutto ciò che il destino mi manda contro, nel tentativo di lasciare una traccia di me. Avanguardia è essere sempre in prima fila, sprezzante del pericolo, nell'occhio del ciclone con cuore e pugni. Cadere e rialzarsi, cadere e rialzarsi. Sempre. In prima linea, sotto il fuoco del nemico, non c'è nessun Imperatore: siamo tutti uguali, siamo tutti uomini. Non c'è spazio per nessuna parola da proferire da uno scranno altezzoso, conta soltanto chi picchia più forte. Hai ragione nel dire che ciò che non si piega si spezza; ma tu, Kael, sei abbastanza forte da spezzarmi?


    Sorride verso l'amico-rivale.


    RM: Forse sì. Ma forse no. Voglio scoprirlo, voglio scoprire se c'è dell'altro oltre al tuo sistema di scatole vuote con cui continui ad illuderti di essere speciale. Perché tra i due sei tu quello convinto di essere l'eletto, quello con la missione dall'alto: io, invece, so bene di essere uno tra i tanti, ma con la differenza che quel muro lo toccherò. Tu non sei che un sognatore, un illuso perso all'inseguimento di una chimera che non sa nemmeno che forma abbia. Perché non esiste: non esiste alcun impero, non esiste alcun Imperatore. E alla resa dei conti, quando le illusioni si saranno dissipate, quando avrò soffiato sul tuo castello di carte, spero ancora una volta di averti aiutato a crescere. Di averti avvicinato ai tuoi veri obiettivi, al di là delle vuote parole. Quando del tuo fantomatico impero non sarà rimasta che la parola Sconfitta, pesante, accanto al tuo nome.


    Alla tua, my dear fella.



    Murphy solleva il bicchiere per un brindisi, ne beve il contenuto e dopo un cenno del capo rivolto a Soul abbandona il locale; le mani in tasca, senza voltarsi indietro.

     
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    Non pone parole a quelle sue nuove. Non per cattiveria o per mancanza di volontà. Bevendo da quella birra il suo ultimo sorso finendola del tutto, imitando quel brindisi fatto dall'irlandese a sua volta, facendo come ha sempre fatto le scorse volte, lasciando le parole indietro a sé, qualunque cosa si siano detti lui e i suoi avversari, si concludeva con un fatto portato dall'Imperatore o un accentuare l'esito di un destino che ancora deve svolgersi per quest'ultimo. E proprio quando Ryann Murphy si sta per allontanare, va a pronunciare un.

    KS: Aspetta.



    Si pronuncia, portando ambedue i palmi sul tavolo per alzarsi e cominciare a camminare, sperando di aver attirato abbastanza la curiosità dell'irlandese per andare a pronunciarsi con falcate ampie quanto lente, accompagnate da un movimento della mancina ad infilare le chiavi nuovamente nella tasca interna del suo inseparabile cappotto, giungendo con l'abbassare di mano per frugare in una nuova tasca per così andare nell'immediato a portare un foglio ad uscire. Se questo si fosse voltato o meno, la reazione sarebbe stata quella di imprimere su il suo petto.

    KS: Puoi anche non firmarlo e gettarlo. Ma dacci una lettura, almeno.




    Quel tono continua ad essere sicuro dei propri ideali, ma con una nuova sicurezza di poter ribaltare di quelle convinzioni altrui proprio in pochi secondi, proprio prima che egli possa uscire da quel luogo. Silenzioso invece l'imperatore rimane all'uscio, voltandosi nel mostrare solo un accenno del proprio volto a Ryann, un sorriso affilato ma amichevole nei suoi riguardi.

    KS: Ci vediamo sul ring, my best fella.



    Ponendo una risata e con un ulteriore pausa, andrebbe ad aggiungervi subito dopo.


    KS: Ah. Dopo essere uscito, guarda per un attimo... su. Questo posto ha bisogno di un evoluzione e non ha paura di cambiare, con te, se lo vuoi.



    Quelle parole che si mettono con una tonalità amara, ma quel sorriso viene mostrato per pochi istanti, poiché si volta per andare avanti e quelle falcte lo precederebbero rispetto all'altro dall'uscire. Un'andare oltre senza mai voltarsi. Ma se invece sarà proprio Ryann a voltarsi per guardare in alto, come suggerito dall'Imperatore potrà notare un cambiamento all'insegna.



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