Explosion Wrestling Superstar

Posts written by †Voltaire «

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    Il video si apre con un collegamento in diretta su di un campo d’erba e vediamo Violet sorridente e con la cintura in spalla.

    “Benvenuti e benvenute. Spero che le cose siano state di vostro gradimento fino a questo punto, perché per me sembra andare tutto a gonfie vele. Le Trials sono state utilizzate con un giusto criterio ed hanno permesso di lanciare un messaggio. Queste Calyx, finalmente, nono sono più state messe in mezzo a caso come mere prove di coraggio, ma come un beneficio per chi ci si cimenta e per chi ne è coinvolto. Dopo la prova fisica, che andava a simboleggiare la determinazione, abbiamo avuto una prova più umana. Andando a colpire i cuori di ragazze che vivevano nella difficoltà e che avevano solamente bisogno di qualcuno che potesse mettersi nei loro panni.”

    Sorrisone della rossa.

    “Adesso però bisogna cimentarsi in una nuova prova. Qualcosa che molti già avranno capito, ma che sicuramente permetterà loro di capire qualcosa in più su quello che vogliono diventare. Proprio così, perché lo Shinty non è solamente una prova di forza e di fisicità, ma è anche… il mio passato. Questa è la chiave della prova, od almeno quello che dovrebbe essere. Riuscire a scendere in campo e confrontarsi con il proprio passato. Riuscire ad andare avanti nonostante le avversità che ci portiamo dietro. Come dico sempre: non indietreggiare. Rialzare il capo quante volte è necessario e continuare a combattere, è questa l’essenza di una vera guerriera. Quando ero giovane correvo su prati simili a questo e sognavo il giorno in cui sarei stata una grande atleta o anche solamente una grande donna.”

    Pausa, sorriso dolceamaro della donna.

    “Non voglio avere l’arroganza di affermare se ho avuto torto o ragione rispetto ai miei pensieri da giovane ragazzi; ma posso affermare di aver messo tutta me stessa in ogni singola battaglia della mia vita. proprio per questo voglio che voi facciate lo stesso. Voglio che voi andiate dritte al sodo e che non vi facciate intimorire da niente, perché è quello che ho fatto io… andare subito al sodo e continuare. Sono diventata la campionessa andando a colpire con la mia testa dura ogni ostacolo ed uscendone magari malconcia, ma vincente. Questo è il fulcro di tutto. Trovare la forza in se stesse e riuscire a raggiungere vette mai raggiunte prima. Per questo vi metto alla prova con tutto questo, perché voglio delle avversarie all’altezza della sfida. Perché voglio gente che sia capace di mandare avanti la grande tradizione che ci stiamo costruendo.”

    Sorride soddisfatta Violet.

    “Perché è giunto il momento che ci prendiamo un palcoscenico ancora più grandi. Già state vedendo come molte di noi stanno ampliando i loro interessi ed i loro orizzonti. Siamo la nuova realtà della EWS e lo stiamo facendo capire giorno dopo giorno, passo dopo passo, sempre di più. Questa è la nostra occasione. Questo è il nostro momento. Prendiamolo e facciamolo nostro!”

    CAMERA FADES
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    Uno scazzatissimo Ciro cammina per i corridoi quando viene raggiunto dalle telecamere. Il partenopeo si ferma e sorride nervosamente all’inquadratura.

    “Vi sembra giusto? Ovviamente si. Lo so che state godendo lì, seduti sulle vostre poltrone, pronti a gongolare per quello che è stato deciso. Qualcosa di assurdo e mai visto. Non grido al complotto solo perché tutto è stato fatto deliberatamente sotto la luce del sole. Credete che io sia uno sciocco? So perfettamente che la situazione ha preso questa piega solamente perché sono io. Eppure non posso dire di essere la vittima, altrimenti voi sareste pronti ad additarmi come vigliacco ed ipocrita.”

    Sprezzante come sempre il napoletano.

    “So benissimo che se ci fosse stato qualcun altro al posto mio la cosa sarebbe potuta andare diversamente. So benissimo che la cosa sarebbe potuta essere archiviata, ma devo dire che Endriu ha voluto giocarsi le sue carte in queste settimane ed ha colpito dove si trovava il punto debole di Castòl: io. Io sono il suo tallone d’Achille, non credete? Ogni volta che ci sono di mezzo io deve succedere un casino, prima perché ho voluto dire a tutti la verità, poi perché ho voluto solamente preservare la mia posizione qui dentro. Credete che sia bello quello che sto vivendo? Credete che sia giusto?”

    De Curtis tira un pugno al muro.

    “Sentirmi gli occhi addosso e dovere avere l’attenzione oltre la soglia normale, credete sia una bella cosa? Credete che io mi diverta a recitare la parte del cattivo? Ma cattivo di cosa poi? Quello che ho fatto è stato solamente tentare di prendere quello che volevo, quante altre persone qui dentro hanno compiuto gesti simili ai miei. Ed adesso devo vedermi privato di qualcosa che ho faticato ad ottenere? Devo giocarmi la possibilità di entrare per ultimo. La possibilità di affrontare una battaglia in maniera fresca e strategica. Devo mandare tutto a puttane perché qualcuno si è lamentato ed ha contestato qualcosa.
    I fatti stanno a zero. Se l’arbitro ha decretato ME come vincitore c’è un motivo. Perché a lui era lampante la cosa. Perché era così che ha visto l’azione. Tu non sei altro che un bambino che piange e si lamenta Endriu. Se non hai quello che vuoi vai da chi puoi tentare di abbindolare e tenti di ottenerlo. Ma sai una cosa? Perché non te ne torni da quello stronzi di tuo padre a farti insegnare l’educazione? O forse è troppo impegnato ad ignorarti per proseguire la sua carriera militare?”


    Ciro alza i toni.

    “Oppure perché non te ne torni nel dimenticatoio nel quale sei finito dopo aver perso la cintura da campione assoluto? Qua non si sentiva minimamente la tua mancanza. Cosa succede? Esci fuori ogni tanto, quando fa comodo a te perché hai i tuoi cazzi a cui badare nella vita al di fuori della I Dabliu Es e pretendi il tappeto rosso al ritorno? Quelli come te mi fanno schifo e sono il vero male di questa federazione. Proprio per questo motivo ti caverò gli occhi e ti farò cagare sangue. Perché non sei nessuno qui dentro, sei al massimo il prolungamento dei tuoi clienti. Quindi non preoccuparti, avrò grande premura di te questa settimana quando insieme andremo ad affrontare Uollas e Tanc. Due nostre vecchie conoscenze. Avrò tanto da dire anche al buon vecchio nipotino di Castòl… ma magari un altro giorno. Per oggi mi basti tu. E spero che per te valga lo stesso.”

    Occhiolino ironico alla telecamera e poi il collegamento sfuma.

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    Per Ciro è abbastanza facile, ha subito però un'evoluzione tra il prima ed il dopo. Rispettivamente il periodo FACE ed il periodo HEEL. Durante il periodo Face è abbastanza facile affibbiargli paragoni, quali Son Goku della saga di DB. Cazzone, semplice, che combatte per valori come amicizia e quant'altro e che si diverte anche nel farlo. Difatti negli scontri ostici e con avversari che aveva conosciuto, di solito, si scambiava anche stretta di mano. Pg tranquillo.

    Da quando ha effettuato il turn è diventato più che Heel, secondo me, anti-eroe. Non ha voltato le spalle così a caso, ma si è sentito tradito. Rimane quindi ancorato a qualcosa a cui teneva (la EWS), ma la voglia di imporsi ed il cinismo hanno avuto la meglio. Quindi vuole solamente diventare il più forte, si porta dietro questo peso del tradimento e dell' "oscurità" nel cuore. Quindi direi che adesso, come paragone, ci sta bene Guts di Berserk.
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    Sul sito della EWS è apparso un video in cui Ciro de Curtis esternava il suo disprezzo per Andrew Bogomil ed il suo tentativo di screditare la vittoria del partenopeo nella Battle Royal durante l’ultimo PPV. Ecco alcuni estratti delle dichiarazioni del partenopeo:

    “Credo che Endriu voglia solamente avere le attenzioni su di sé. Un tipo del genere, che sparisce subito dopo aver perso il titolo ed aver tentato di riprenderlo sia un debole. Anzi, un coglione. Qualcuno che vuole solamente far parlare di sé per tornare alla ribalta, la realtà è che non è riuscito ad affrontare quello che ha fatto… ha perso e non è stato in grado di riprendersi… patetico.”

    ...

    “… basti pensare poi alla gente che frequenta. Un avvocato, tsk. Un tizio che vuole fregare tutto e tutti; che come amico ha un ladro. Erano un’accoppiata perfetta, davvero un peccato che la gente abbia la memoria corta e che sia pronta a sostenere individui del genere. Mentre io cosa ho fatto? Ho solamente provato a far una strada diversa. Ho provato ad intraprendere un percorso diverso, ma sono sempre rimasto coerente con me stesso. A che pro? Per essere preso a pesci in faccia?”

    ...

    “Le pretese avanzate da Bogomil non reggono, può dire e fare quello che vuole. Ma sono stato io a vincere. Le immagini possono mostrare cose diverse? Io penso che Bogomil sia pronto a tutto pur di avere la sua opportunità, è solamente una misera puttana che vuole attenzioni dal suo pappone. E nel caso ve lo stiate chiedendo; si mi riferisco a quel vecchio allupato di Mister Castol.”

    ...

    “Io ho vinto e sono di diritto nel mèc, anche se mi aspetto tutto ed il contrario di tutto. Non sono una presenza comoda. So che la gente mi odia adesso e so che il mio posto in I Dabliu Es potrebbe essere messo a rischio con uno schiocco di dita da chi il potere è abituato ad abusarne, ma non mi preoccupo. Perché so che chi mi odia ha paura di mostrare che avevo ragione. Ha paura di far vedere che io sono nel giusto e loro, da sempre, nel torto. Quindi rimango qui, sulla riva del fiume ad aspettare il cadavere del mio nemico trasportato dalla corrente.”

    ...

    “Se Endriu aveva davvero intenzione di prendere provvedimenti poteva venire qui e dirmelo in faccia, tranquillamente. Questo non fa altro che dimostrare ulteriormente quanto lui non sia un uomo, ma un miserabile che preferisce nascondersi dietro scartoffie e burocrazia per provare a scalare la cima di questa montagna chiamata successo. Non che la cosa mi riguardi, ma mi aspettavo di meglio."

    Alla fine Ciro ha dichiarato che se dovesse ritrovarsi di fronte Bogomil; sarebbe ben lieto di spiegargli meglio le dinamiche del finale della Battle Royal che li ha visti coinvolti.

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    “È stato il primo passo.”

    La campionessa femminile, Violet, sorride all’inquadratura. Finalmente, dopo mesi, appare rilassata e a suo agio. La cintura ben in mostra sulla spalla.

    “Queste prove erano viste da me inizialmente come una pagliacciata, come qualcosa di insulso… quasi un insulto alla nostra categoria. Ma da quando sono diventata campionessa sono riuscita a percepire le cose da una prospettiva completamente diversa, esse sono uno spunto per far capire chi siamo e per migliorarci. Sono la possibilità di scendere in campo e combattere. Sono la possibilità di fare veramente la differenza e di dire al mondo: noi siamo qui, siamo pronte a farci sentire.”

    Sorride la rossa.

    “Quanto a lungo avevo cercato un luogo del genere? Quanto a lungo mi sono battuta da sola per questo piccolo Eden? Eppure era alla mia portata fin dal principio, solamente ora me ne rendo conto. Ora che sono la campionessa ho avuto modo di comprendere meglio il tutto e ne sono felice. Sono felice di aver visto con i miei occhi che noi tutte possiamo dare il nostro contributo, ma non è finita qua. La scorsa settimane ho sottoposto le mie colleghe ad una prova fisica, per far intendere che la situazione è cambiata. Che essere una guerriera non ha a che fare con scialbe prove di resistenza all’ansia od alla paura. Noi dobbiamo impegnarci, sempre. E lo faremo insieme anche nella Caring Hand Challenge, ma non voglio anticiparvi nulla.”

    Ridacchia Violet.

    “Sappiate solo che non credo abbiate mai vissuto una situazione come quella che vi attende questo giovedì. Io però rimango concentrata e so che tutte voi avete gli occhi puntati sulla mia cintura, il mio invito dunque è… di farvi avanti. Di non rimanere nell’ombra e combattere, impegnatevi. So che lo volete. So che Aileen è bramosa di avere attorno alla vita questo titolo. So che Jace vuole nuovamente tornare in cima e festeggiare come un’ossessa e so che la Takeba ha in mente di impegnarsi al massimo, come mai prima di adesso. Loro tre, così come tutte le altre, puntano verso di me. Non che la cosa mi sorprenda o mi dispiaccia, sapevo di avere un bersaglio dietro la schiena fin dal principio. Da quando ho sconfitto Mary Grue, ma adesso mi sento più sollevata. Sapete perché? Perché finché sarò campionessa potrò aiutare a fare la differenza in maniera concreta, finché sarò io la migliore tra le Venom Roses potrò tentare di lanciare il mio messaggio.

    Io non indietreggio, e non dovrebbe farlo nessuno mai nella vita. Quando tutto sembra andare storto, è proprio allora che bisogna armarsi di coraggio e tirare dritto. Io questo l’ho imparato a care spese, ma non tutti dovranno ricevere il medesimo trattamento. C’è tempo e luogo per ogni cosa, giovedì capirete cosa intendo care le mie rose avvelenate. Per ora mi limito a dirvi che vi osservo, sempre.”


    Occhiolino alla telecamera ed il collegamento sfuma.
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    Bravo che apprezzi Cena :sisi: benvenuto!
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    CITAZIONE (MasterOfHoloHolo @ 24/1/2018, 19:49) 
    Si ma è una cosa che va gestita in modo intelligente

    Definisci intelligente :sisi:
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    Il collegamento si apre e vediamo le immagini di una bambina appena nata. Grida a più non posso, sembra che stia quasi per scoppiarle la testa.

    “Così piccola e così combattiva. Sapevi quello che ti sarebbe successo, che avresti dovuto combattere, eh Violet?”

    La neo-campionessa. Questa è la sua voce e sta parlando a se stessa? Che quella bambina sia lei da piccola? Tutto lascia intendere questo.

    “Sei nata in anticipo. Tutti dicevano che eri troppo debole per andare avanti. Che avresti dovuto subire trattamenti e cure, ma eccoti lì. A casa dei tuoi genitori, pronta a prendere quello che volevi. Pronta a gridare e dibattere le gambe e le braccia per raggiungere i tuoi obiettivi. Non ti sei mai tirata indietro, anche quando le cose si mettevano male. Il mondo era la tua avventura e non ti sei fermata.”

    Cambio di immagine. Adesso vediamo una Violet più grande. Intorno ai dieci anni forse, il braccio ingessato.

    “Neanche quando Pete, il tuo amico d’infanzia, ti ha sfidato a scalare l’albero più alto del parco. Non ti sei fermata, ti sei data da fare e sei arrivata quasi in cima… prima di appoggiarti ad un ramo secco e cadere. Ma anche questo faceva parte di te, non ti arrendevi. Sei caduta. Ti sei rotta il braccio, ma non hai mai pensato di smettere di scalare. È stata questa la tua dote più grande. Non ti sei mai tirata indietro quando c’era da combattere fin dall’inizio. Il tuo braccio era messo male, ma ti sei rifiutata di piangere fino all’arrivo dei tuoi genitori. Solo allora hai lasciato scendere le lacrime, perché in questo mondo bisogna essere sempre forti. Anche quando si è soli, soprattutto quando si è soli.”

    Ennesimo cambio di immagine. Stavolta vediamo il volto di un uomo sulla cinquantina.

    “Mio padre. Ci ha lasciato troppo presto, ma hai imparato che alle volte le cose perse non possono essere ritrovate. Non possono essere riconquistate. Perdere fa parte della vita ed è per questo che ogni volta che perdevi ti rialzavi, perché sapevi che c’era ancora la possibilità di tornare a sorridere. Quando mio padre se ne è andato è stata davvero brutto. Ho sofferto, ma ho anche capito che la sofferenza porta a maturare e crescere. Non perdiamo davvero qualcuno a cui teniamo, se continuiamo a combattere e ricordare… una battaglia non è mai veramente persa. Se continuiamo a tenere vivo il motivo per cui combattiamo, la guerra non sarà mai una sconfitta per chi è in prima linea.”

    Cambio di immagine ancora una volta. Adesso vediamo una Violet con un occhio nero ed il labbro gonfio.

    “Anche se alle volte le guerre sono più dure di quello che sembrano. Anche se alle volte le persone ci dicono che le cose cambieranno… forse non è così. La persona che pensavi ti amasse ti usa come sacco da boxe, non è proprio il massimo. Ma dopo innumerevoli botte decidi di reagire. Anche così la vita ti insegna ad essere forte. Ti mette di fronte a delle realtà che non potresti contrastare da sola, ma che poi provi a sovvertire. Incontri persone giuste che ti aiutano ad uscire dal tunnel ed alla fine sei tu a mettere le mani addosso a quel bastardo e a fargliela pagare. Tutto questo è quello che sono, sono diventata così per la mia storia passata. La storia che mi ha portato qui… in EWS.”

    Appare l’immagine di Violet al suo debutto.

    “Così piena di speranza. Così desiderosa di dimostrare quanto valessi. Ecco chi ero e chi sono ancora adesso. Non mi tiro indietro di fronte alle avversità. Io non indietreggio. Perché mi sono sempre comportata in questo modo e non ho mai voluto lasciare agli altri il piacere di vedere il mio capo chinato. Non mi sono mai tirata indietro e mai lo farò. Dal giorno del mio debutto sono arrivata fino a questo punto. Passando per cocenti sconfitte. Passando per fregature e quant’altro, ma mai rinunciando a combattere la battaglia successiva.”

    Adesso l’immagine cambia. Vediamo la Violet in carne ed ossa di fronte alla telecamera. Titolo in spalla. Sguardo fiero.

    “Ho percorso mille strade per arrivare fino a questo punto e per indossare questa cintura. Non sono pronta ad abbandonarla dopo averla vinta da appena una settimana. Non sono disposta a rimanere indietro dopo aver raggiunto il traguardo tanto agognato. Ho sempre detto che la mia destinazione finale era la cintura, ma forse mi sono sbagliata. Questa non è la fine, bensì l’inizio. L’inizio di qualcosa che ho sempre desiderato. L’era di Violet potrebbe essere più o meno radiose delle precedenti, ma questo non importa. Perché è la MIA era e farò di tutto per renderla indimenticabile per me e per chi mi sosterrà. Rebecca e Mary potranno anche provare ad assaltarmi in ogni modo possibile ed immaginabile. Potranno anche tentare di uccidermi. Ma c’è una nuova consapevolezza che ho deciso di portare con me, più forte di prima.”

    La rossa alza la cintura al cielo.

    “Io non indietreggio.”

    Sorriso malizioso.

    “E se la cosa vi crea disturbo… sorry not sorry. This is my story.”

    CAMERA FADES
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    Il collegamento si apre, ma vediamo uno schermo nero.

    “Dovrei continuare a lamentarmi?”

    La voce è riconoscibilissima, Ciro de Curtis. Il collegamento però non pare intenzionati ad aprirsi con il comparto visivo. Non capiamo bene perché.

    “Dovrei continuare a tentare? Provare a farvi capire quello che provo e sento? Sarebbe tutto inutile. Verrei inutilmente frainteso. Vedrei solamente aumentare la mia rabbia e la mia frustrazione. Perché è questo che volete anche voi, ammettetelo. Ci avete goduto fin dal primo momento, ma forse non dovrei divagare. Non dovrei rimanere qui a fissare il vuoto al buio. Non dovrei neanche parlare con voi, ma forse sono troppo testardo per dare ascolto a me stesso.”

    Una breve pausa.

    “Queste non sono scuse, ma il solito discorso: voi non capite un cazzo ed io faccio fatica a vuoto. Per cosa poi? Per una federazione alla quale tengo, ma che mi vede come un traditore? Mi verrebbe voglia di mettere le mani addosso ad ognuno di voi, ma mi rendo conto che sia tutto inutile. Quindi eccomi qui. A scrivere nero su nero, impossibilitato dal farmi capire, amalgamato all’oscurità che mi avete attribuito. Pensate che sia poetico? Io lo trovo aberrante, una vera stronzata. Fino a prova contraria ero io quello che faceva la parte del buono contro Tanc, ma a voi sta bene poter vedere questo luogo guidato da un aspirante despota egocentrico. Non dite che non ve l’avevo detto quando sarà, ma per ora andiamo incontro ad altre esigenze…”

    Si sente un sospiro.

    “Avrei voluto davvero vincere il Ching ov de Random, più che altro per privare gli altri della loro gioia. Per poter andare avanti in un torneo del quale mi importava la vittoria solo per sottrarre agli altri ciò che è stato sottratto a me. Sarei un ipocrita a dire che non lo facevo anche per mettermi in mostra, per far vedere che sono materiale da titolo, ma non è questo il punto. Come sempre rischio di essere frainteso, di non essere capito. Oramai mi ci sto quasi abituando.
    La sconfitta nel torneo è stata fortuita, dovuta al caso. Uollas ne ha approfittato, non è stato più bravo di me, la sorte ha deciso così. Non credo che neanche lui possa dire qualcosa in contrario. Se le cose girano in una direzione… è difficile fermare il corso degli eventi, ma ciò non mi ha di certo fatto passare la voglia di farvi capire perché IO sono il migliore.”


    Una risata nel buio.

    “Mi giocherò la possibilità di partecipare al mèc che ha segnato l’inizio della mia carriera. La possibilità di partecipare all’Ecsplosion Spot Sciòt che ha sancito l’inizio della mia serie di successi. Pensate che sia poetico? Io penso che sia senso pratico. Mi dovrò giocare qualcosa del genere con ‘amici’ di vecchia data. Con gente con cui ho condiviso diverse cose qui dentro. Potrebbe essere il vero punto di svolta, non credete? Eppure io so che voi mi odiate ancora. So che voi non potete fare a meno di fischiarmi e… la cosa non me ne fotte, altamente. Non mi interessa più di quelli tra di voi che mi hanno voltato le spalle. Credete che io sia cambiato, quando in realtà ho solamente aperto gli occhi ed ho capito di tenerci veramente a questa federazione.
    Ma per farvelo capire devo rimanere qui nell’ombra, nero su nero ad ammirare quello che succede. Al Pay Per View potrà succedere di tutto, nevvero.”


    Pausa.

    “Bogomil, Umada, Sepe, Seviur, Zed. Cinque individui con cui ho avuto, bene o male, a che fare nel corso della mia carriera. E sapete una cosa? Adesso mi ritrovo di fronte a degli estranei. Gente con cui non credo di poter affermare di aver avuto qualcosa da condividere davvero. Si passa da Endriu Bogomil, un uomo a cui non interessa niente se non di se stesso. Quindi direi che è perfetto il suo amore omosessuale per Tanc. Un uomo che giunge a questo appuntamento senza nessun tipo di premura. Un uomo che voleva divorare il mondo quando era campione assoluto, ma che è scomparso, finito nel dimenticatoio appena persa la cintura. Aveva addirittura chiamato in causa suo padre. Una scena che io ho già vissuto in prima persona e per la quale mi son reso conto di qualcosa, le cose è meglio farle da soli. La famiglia, spesso e volentieri, rovina tutto.



    Umada è un uomo… od un topo? Insomma. Vi ho già parlato di lui abbondantemente in passato. Non è più lui al momento. Aveva tutto quello che poteva desiderare. Ce le siamo date ai tempi nella mia rincorsa ai titoli di coppia, ma cosa rimane di quell’Umada? Una mera ombra. Qualcosa che avrebbe potuto essere, ma che non potrà mai essere. Si amalgamerà allo sfondo, quello è suo posto. Assieme a Sepe probabilmente. Il misero coglione di Sepe, ogni tanto torna, poi scompare nuovamente. Adesso ha voltato anche lui le spalle a voi, ma cosa credete che possa combinare? Sono finiti i tempi in cui poteva dire di essere qualcuno. È sempre stato come lo stupido della classe, avrebbe potuto impegnarsi, ma non l’ha mai realmente fatto. Forse perché sa di essere un reietto. Davvero, spero cada di collo dal ring. Saremmo tutti più felici se non esistesse più, a cominciare dal figlio in prima fila. Saviur poi? Il cane di Umada. Nulla di più. Aveva potenziale, ma l’ha sprecato. Un misero fiammifero.



    Infine Zed. Colui che mi ha battuto per mantenere il titolo, ma che ancora oggi preferisce giocare al lider fallito di un gruppo che, con il passare del tempo, è scomparso dalla faccia di questa federazione. Davvero mi fai schifo come essere umano. Pretendi di essere il migliore e dopo i primi fallimenti te ne vai, non ti fai vedere. Sei l’incarnazione di tutto ciò che ci sia di pessimo in questo mondo. Proprio per questo motivo te la farò pagare. Ti farò comprendere la differenza tra te e me, stavolta per davvero. Ti farò vedere come un individuo che ci tiene è capace di cacciare la grinta.



    Perché checché se ne dica, io ci tengo alla I Dabliu Es. Siete voi che avete voltato le spalle a me, ricordatelo. Per il resto mi prenderò ciò che mi spetta e quando questo periodo di digiuno forzato da incontri titolati finirà… andrò a prendermi quello che voglio. Per ora mi limiterò a rimanere nell’ombra, perché è l’unica opzione che mi è rimasta. Pronto ad uscire dalle tenebre più splendente di prima. Parola di Ciro.”


    FINE.

  10. .
    “Cos’è la paura?”

    Il collegamento si apre sul volto determinato di Violet, la Rude Girl stasera si giocherà la sua occasione più importante. One on one versus Mary Grue. Titolo femminile in palio.

    “La paura è qualcosa che mi ha sempre accompagnato, è stata mia compagna di ventura in molte occasioni. La mia vita prima di entrare nel mondo del wrestling non è stata facile. Una vita fatta di lotte, di soprusi e di abusi; ma ogni passo che ho compiuto mi ha portato dove sono qui ora. Ed ancora una volta dovrò fronteggiarmi con la paura. Ma andiamo con ordine…”

    Sorriso sprezzante da parte della rossa.

    “Mary Grue. La settimana scorsa ho superato la prova. Non sono indietreggiata, ma non era paura la mia, non avevo timore di quello che stavo fronteggiando, ero tesa. Tesa perché ero così vicina al mio traguardo, sul punto di portare a compimento un risultato ottimale. Sono qui di fronte a te che rappresenti la paura nel contesto della EWS, perché checché se ne dica tu sei quella che meglio si avvicina a questa emozione. La incuti in molte delle altre, riesci a sviscerare l’animo umano e tenti di vedere in esso. Come se fosse l’abisso che vuole essere analizzato, lo stesso abisso che ha visto in te una sorta di erede. Tutta la storia di Janine etc., all’inizio pensavo fossero puttanate. Gli squilibri di una fuori di testa, ma poi ho ricordato. Ho ricordato che ogni cosa va trattata con il giusto rispetto.”

    Annuisce la donna.

    “Il fatto che tu vada in giro con una bambola non fa di te una debole od una psicopatica, ma una donna con una storia. Esattamente come me. Tu sei l’incarnazione delle paure di alcune, ma non delle mie. Perché quello di cui parli può incutere timore, può far venire la pelle d’oca, ma non sai cosa voglia dire avere VERAMENTE paura. Non hai visto il terrore umano con i tuoi occhi. Ti limiti a cantare le tue ninna nanne creepy ed i tuoi proclami da donna dannata e a me può anche andare bene.”

    Il volto si fa più cupo, più determinato, più severo.

    “Io non indietreggio di fronte alla paura. Questo dovrà bastare. L’ho fatto una sola volta in passato e quello stava per portarmi sull’orlo del baratro. Non compirò di nuovo lo stesso errore. La paura è qualcosa che ti attanaglia il cuore, che ti ferma, che ti impedisce i movimenti, ma quando penso a te non riesco a fare altro che essere euforico. Uno contro uno con la campionessa, la possibilità di fare mia quella cintura e di andare avanti in questa mia marcia per la gloria. Non credi che sia qualcosa di grandioso? Siamo entrambe vive, siamo entrambe con il desiderio di imporci. Siamo ciò di cui la categoria ha bisogno, ma solo una di noi potrà gioire alla fine di questa giornata.
    Io non indietreggio perché non l’ho mai fatto. Il mio percorso fino ad ora è stato costellato da bocconi amari, ma non ho mai chinato il capo. Credi che sia stato facile? Credi che sia stato semplice riuscire a tenere il passo nonostante alle volte non riuscissi ad ottenere ciò che merito? Quante volte il caso ci si è messo di mezzo? Ma sarebbe inutile utilizzare questa argomentazione a questo punto, vero?”


    Sorriso amaro.

    “Finirei per fare i classici discorsi che odio. Io mi sono costruita con le mie sole forze. Se ho ottenuto questa possibilità è perché me la merito, quindi preparati Mary. Verrò a prenderti e ti mostrerò cosa è la vera paura. Perché non c’è niente che incute più timore della vita vera. Le storielle inquietanti sono utili per distrarsi, nulla più. Ti mostrerò il mondo reale. Una Rude Interruption del tuo eterno mezzo sogno mezzo incubo. Ti metterò nuovamente la testa sulle spalle e ti riporterò con i piedi per terra così da poterti far comprendere le cose come stanno. Sto venendo per te e per Janine, Mary. Preparati. Daremo spettacolo stasera. Ti prometto che sarò l’osso più duro della tua carriera e se dovessero esserci conseguenze negative per te…

    Sorry, not sorry!”


    CAMERA FADES
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    Violet appare nella video-registrazione. Sguardo determinato e fiero, come sempre ultimamente.

    “Non indietreggio.”

    La rossa si mostra con la pancia in dentro ed il petto in fuori.

    “Sono qui per prendere ciò che mi spetta e non sono disposta ad indietreggiare neanche di un passo. Queste prove che ci vengono sottoposte ogni settimana ai miei occhi sono una pagliacciata, non ho cambiato opinione. Ma non posso di certo oppormi a qualcosa deciso dalla dirigenza, ma non per questo sono disposta a venire surclassata da qualcuno che si diverte con questi giochi. Io sono una guerriera e come tale mi comporto. Non indietreggio.

    Avrò la mia opportunità. Mi prenderò la mia occasione titolata e farò mia la cintura in un’occasione che potrebbe essere per molti non un palcoscenico interessante. Una sfida senza Pay Per View di mezzo, ma sapete che vi dico? Meglio.”


    Sorride spavalda.

    “Così tutti potranno assistere al trionfo della Rude Girl. Tutti potranno tenere gli occhi fissi su di me che mi sono fatta il mazzo fino a questo punto. Perché è questo il punto di tutto. Non voglio dire che le altre si siano impegnate di meno, ma io sono passata in mezzo all’inferno vero e proprio e ne sono uscita con più forza di prima. Sfido chiunque delle mie colleghe a patire le sofferenze della sottoscritta ed essere ancora capace di gestire la propria vita. Come ho detto prima dello scorso PPV, sono voluta diventare la protagonista della mia vita ed adesso è arrivato il momento. Tra due settimane andrò contro Mary Grue per il titolo. Quel titolo che rincorro da quando ho messo piede qui dentro. È finito il tempo di essere una ragazzina, è giunta l’ora di essere donna a tutti gli effetti.

    La nuova stella è pronta a nascere. Violet è pronta a risplendere.”


    Sorriso sincero… CAMERA FADES
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    “I sogni sono fatti per essere infranti.”

    Perentorio come sempre Ciro de Curtis, il napoletano mostra il suo faccione in camera. Il sorriso è di quelli che si prenderebbero volentieri a schiaffi.

    “Punto e a capo. Nuova pagina pronta per essere voltata. Che altro dovrei dirvi? Ho perso contro Tanc in un incontro in cui ho provato a salvarvi da una futura dittatura, volevo solo tentare di salvare il mio culo da quello che accadrà. Non ci sono riuscito, pace e bene a tutti voi. Sicuramente sarete stati contenti di quello a cui avete assistito. Vi sarà piaciuto vedermi al suolo per quei fottuti secondi che parevano inesorabili. Quanto cristo dovete essere patetici per godere dei fallimenti altrui, e poi sarei io quello cattivo? Tsk.”

    Scuote il capo il partenopeo, il quale appare sinceramente contrariato.

    “Ma è inutile piangere sul latte versato. Quello verso cui andiamo è inesorabile a quanto pare, ebbene io mi preparerò al peggio. Ma prima di allora c’è qualcosa con cui fare i conti… il Ching ov de random. Qualcosa che potrebbe dare gioie a molti, tranne che a me.
    Già, perché io non potrà competere per nessun titolo per un bel po’ di tempo. Cortesia del vostro ladro preferito. Dovrei disperarmi? Dovrei mettermi le mani in testa e piangere per avere un’opportunità titolata? Col cazzo! Certo, sarei un ipocrita a dire che la cosa non mi colpisca minimamente, ma non posso farci niente per ora. L’unica cosa che mi è concessa è partecipare…

    E sottrarre le gioie al prossimo.

    Proprio così. Perché anche se non potrò andare per il titolo, potrò comunque provare a vincere il torneo. Non avrò la mia occasione titolata, ma volete mettere la sensazione di privare TUTTI GLI ALTRI di qualcosa del genere? Non andrà sprecata la vittoria con il sottoscritto. Non ci saranno rimpianti, ma solo la consapevolezza di aver fatto provare agli altri quello che sto provando io adesso. Sono il migliore in questa federazione, nonostante voi diciate che io abbia perso miseramente con Tanc, ho dimostrato ampiamente quanto cazzo io ci tenga a questo posto, ma per voi non è mai abbastanza.”


    Rabbia, la si percepisce.

    “Però voi sempre lì siete, pronti ad additare ed accusare. Ma non temete, avrò buona cura di tutti quanti quelli che si pareranno sulla mia strada. Tutti avranno una dose di quello che Ciro sta provando in questo momento. Una razione della mia medicina anche per voi, a cominciare da Asc, anche perché l’altro tizio nel mec non merita commenti.
    Asc, tu dici di essere un araldo della verità, o almeno così andavi blaterando tempo addietro. Ad un certo punto ho deciso di abbandonare il mio intento di seguire i tuoi vaneggiamenti, quindi non so che tipo tu sia adesso… ma voglio dirti che non intendo lasciarti andare avanti. Tu sei esattamente come Tanc, non te ne frega di nessuno, se non di te stesso. L’unica eccezione è che tu hai la ‘decenza’ di ammetterlo e non ti mascheri dietro una facciata da finto buono. Sei un figlio di puttana e lo ammetti, ciò merita una lode. Ma questo non mi fermerà dal prenderti a calci in culo ed impedirti di procedere in questo torneo.



    Voi non potete immaginare quello che vi aspetta. Ed è paradossalmente sempre colpa di Tanc. È lui che farà scatenare la mia ira su questo torneo. È lui che con le sue azioni mi ha portato a questo. Presto vedrete il cambiamento prendere forma. Presto vedrete il nuovo Ciro in tutto il suo splendore.
    Sono l’uomo che non ha nulla da guadagnare. Un uomo che non ha paura di niente e che è pronto a lanciarsi nel vuoto totale che questo torneo ha da offrirgli. Siete pronti a sfidare qualcuno che non ha nulla da perdere?

    Jamm bell jà.”


    CAMERA FADES

  13. .

    “Siamo alla resa dei conti quindi. Ci siamo odiati tanto per giungere a questo.”

    Come spesso accaduto negli ultimi mesi, Ciro de Curtis interviene ancor prima che il collegamento si apra del tutto.

    “Ce ne siamo dette tante, troppe direi. Caro il mio Tanc. Ci siamo odiati solo come due vecchi amici possono fare. Ci siamo detti tutto quello che pensavamo l’uno dell’altro ed adesso è il momento della resa dei conti. Ed io ci ho pensato. Non ti odio del tutto. Non provo odio per te.
    Perché l’odio è un sentimento prezioso che va indirizzato solamente a chi merita un qualcosa di così forte. Tu sei solamente un miserabile e per questo mi fai pena. Non riesci più ad ispirarmi quell’odio che avevo all’inizio, sai perché? Perché le menzogne sono cadute. La verità è venuta fuori, ma non quella che la attenscion uor di Uollac va farneticando. La verità per come è. Tu sei nipote di Castol e si vuole far ereditare a te la federazione.”


    Risata del partenopeo.

    “Sinceramente. Io ci tengo a questo posto e non posso permettere che uno come te ne sia a capo, ma finirei per ripetere sempre le stesse cose così. Voglio approfondire meglio il discorso. Poniamo una linea di demarcazione tra noi due. Io sono quello stronzo, tu sei quello subdolo. Io sono sincero e schietto, faccio tutto alla luce del sole. Certo, ho tradito tutti. Ma da quel momento in poi cosa è accaduto? Ciro ha camminato per la sua strada. Il tradimento non era ponderato per essere tale, ma per essere una dichiarazione alla I Dabliu Es tutta. Volevo che capissero a cosa mi avevano spinto. Perché il mio ritiro era vicinissimo e la dirigenza non ha fatto un emerito cazzo per prendere provvedimento. Rant mi ha infortunato gravemente, andando ad infierire su un braccio ferito. Hai forse visto tuo zio muovere il culo? NO! Perché era troppo impegnato con i suoi siparietti di merda.”

    Le parole si susseguono rabbiose.

    “Perché a lui non interessa di questo posto. Non gli interessa se si subisce un agguato o se si subisce un aggressione aggravata. No. A lui piace solo lo spettacolino del cazzo che ha in testa. Noi dovremmo essere degli atleti impegnati al massimo delle nostre capacità e ci vediamo catapultati in teatrini del cazzo. Sembriamo usciti da una sit-com alle volte. Tentiamo di dare il massimo, di far vedere al pubblico di cosa siamo capaci, ma il bell’uomo di tuo zio non è in grado di valorizzarci.
    Ma attento, non voglio dire che io lo farei meglio. Voglio dire che lui non è l’uomo adatto. Né tantomeno tu. Cosa ne sai di questo business dal punto di vista dirigenziale? Credi di poterti mettere un giorno dietro la scrivania a fare il capoccia? Non te ne fotte niente dei tuoi colleghi, ecco quello che sei. Uno che ha voluto trovare un vantaggio anche nello svantaggio di aver sbloccato la valigetta da manager.
    A proposito, fai schifo anche in tale ruolo! Di questo ci sono le prove. Ti sei approfittato della tua posizione per portarmi alla sconfitta in più di una occasione. E tu dovresti essere un giorno il capo della compagnia? La cosa mi fa venire il ribrezzo.”


    Scuote il capo con disprezzo l’ex EWW Champion.

    “La cosa non mi preoccupa. Perché io non perderò. Non sono pronto a rinunciare al contratto in ballo. Perché so che quelli come te sono rancorosi, che non accettano chi si discosta dal coro. Per anni hai tentato di plagiare il tuo dominio subdolo in I Dabliu Es, o la gente si amalgamava a te, oppure veniva estromessa. Sei un cazzo di bullo. Non ho intenzione di fare la fine del topo e venire messo all’angolo solo perché hai le parentele potenti. Burocraticamente sarò anche qualche gradino sotto, ma sono più uomo di tutti voi messi assieme. Sono pronto a prendermi i miei benefici, che mi sono guadagnato con il cazzo di sangue e sudore della fronte!
    E se pensi di mettermi in difficoltà con la clausola del menager, fottiti. Io sono giunto fino a questo momento per vincere ed andare avanti. Non per farmi mettere i piedi in testa da uno come te, incapace anche di ammettere di essere quello che è.”


    Lo sguardo si fa serio.

    “C’era un tempo in cui eravamo amici, non so se metterlo in dubbio. Ma quel tempo è finito. Terminato. Sepolto. Ed adesso verrò a prendermi quello che mi spetta di diritto in questo posto che comunque è un luogo al quale io tengo. E qualunque cosa io abbia fatto l’ho fatta per rendere la I Dabliu Es un posto migliore. Voi non lo capite, né mi importa che lo capiate. Sono un lupo solitario oramai in questa landa desolata che aspira a finire nel baratro dell’incompetenza di Mister Benedict.
    Proverò a mettere le cose a posto e per farlo passerò sul tuo cadavere Tanc. Nessuna remora. Nessun ripensamento.

    È tempo di chiudere i conti, una volta per tutte.
    È tempo di porre la linea di demarcazione tra me e te.”


    CAMERA FADES

  14. .
    “Non sono qui per caso.”

    Rude e violenta Violet, come sempre. Forse anche più del solito. La rossa mostra il suo volto concentrato e determinato.

    “Non sono qui perché Jace ha deciso di schienare la Wallace per caso. Non sono qui per fortuna. Sono qui perché me lo merito, cazzo. Ho fatto la dovuta gavetta. Ho combattuto ogni match al meglio delle mie capacità ed adesso sono pronta anche a prendermi quella fottuta cintura. Mi avete sentito? Sono pronta a prendermi la vetta di questa federazione e portare la divisione femminile ad un nuovo livello. Perché quello che è successo fino a questo momento è una vergogna inammissibile…”

    Parole inaspettatamente dure e severe, o forse no?

    “Tutte le campionesse fino a questo momento hanno utilizzato quella cintura come un accessorio, come qualcosa che non fosse parte di loro. Hanno sprecato un potenziale unico, qualcosa che poteva dare un nuovo slancio e nuova linfa vitale alla nostra categoria. Avremmo potuto essere grandi, ma veniamo relegate a spettacolini da circo e a prenderci le briciole dei grandi eventi a pagamento. Non provate vergogna anche voi? Non provare ribrezzo nel vedere il modo in cui veniamo trattate?”

    Scuote il capo, quasi sconsolata.

    “So quello che pensate, che qualunque cosa io dica lo faccia per gelosia o perché voglio sminuire le altre. Non è così. Provo profondo rispetto per le mie colleghe, per chi più e per chi meno, ma questo non vuol dire che non possa prenderle a calci in culo se l’occasione lo richiede. Quello che mi preme far sapere è che abbiamo un enorme potenziale inespresso e sono stanca di vedere tutta questa serie di spreco.
    Noi dobbiamo essere il cambiamento che vogliamo imporre. Noi dobbiamo essere il nuovo che avanza e questo finale d’anno sarà la mia occasione per farvi capire quanto cazzo sono capace di brillare. Di fronte a voi si staglierà qualcuno che è pronto a dare il mille per mille per poter ottenere la vittoria. Non voglio concentrarmi sulle altre, ma solo su me stessa.”


    Serra i pugni Violet.

    “Questa è la lotta più dura che mi si sia mai parata di fronte. Perché non andrò a scontrarmi solamente contro due avversarie toste, ma anche contro gli ideali che la gente ha di noi. Noi siamo qualcosa per cui valga la pena combattere. Noi siamo le donne della EWS e daremo inizio alla rivoluzione. Noi siamo il nuovo che avanza e voi dovrete abituarvici, in un modo o nell’altro. Non siamo delle comparse.

    Siamo protagoniste.
    Protagoniste della nostra storia.

    Staserà sarò il main character della mia sfida e non ci sarà nulla e nessuno che tenga. È il momento di fare sul serio! Sorry, not sorry!”

    CAMERA FADES
  15. .

    Camerino di Ciro de Curtis. Il partenopeo è sul divanetto completamente stravaccato. La testa rivolta verso il soffitto ed una sigaretta tra le dita.

    “Non mi pento di nulla.”

    Aspira la sigaretta il partenopeo prima di espirare il fumo.

    “Tanc è stato colpito ed è quello che volevo. Che adesso continui a blaterare inutilmente. È come una cornacchia che gracchia nel vento, può urlare quanto vuole, io non lo ascolterò. Oramai è come un disco rotto. Si sofferma fin troppo su di me e sulle mie parole, ma non si interroga neanche per un istante su quello che lo circonda. Non si premura di informarsi sullo zio e sul fatto che sarebbe potuto essere il prossimo capo della baracca. Non si preoccupa di quello che gli accade attorno perché non gli interessa, come è sempre stato.”

    Scuote il capo.

    “Avrei dovuto immaginarlo. Avrei dovuto capirlo da quando l’ho incontrato per la prima volta, Tanc. Ha sempre avuto quell’aria spavalda. Quegli individui che vogliono incenerire il mondo, ma che contemporaneamente vogliono fare bella figura con chi li circonda. Hanno sempre bisogno di un pubblico e Tanc riesce benissimo in questo. Non sarò di certo io a smentire questo dato di fatti. A quell’uomo piace venire adorato. Piace ricevere attenzioni, ma cosa accade quando qualcun altro gli ruba la scena? Attua la sua strategia più subdola.”

    A questo punto si sistema meglio il partenopeo che sul volto ha uno scaltro sorriso.

    “Immaginate di essere lui per un istante. Tutto vi fila liscio, i vostri piani vanno avanti nel migliore dei modi. Vi prodigate per aiutare la federazione a spiccare, ma poi arrivano in scena sempre nuovi volti… la cosa dovrebbe magari darvi modo per migliorare, no? Per Tanc non funziona così. Lui crede di essere il migliore e si comporta come tale. Vuole avere tutto lo spazio per sé a prescindere, come detto la settimana scorsa. Il fatto di essersi messo nel Mein Ivent di Ecsplomenia… bè la dice lunga. E pochi cazzi se non ha tolto il posto a nessuno, si è messo lì per un errore burocratico. Non vi sta sul cazzo questa cosa? Non vi da fastidio che uno come lui venga seguito come esempio?”

    Ciruzzo scuote il capo.

    “Torniamo a noi. Immaginate di essere lui. Immaginate che qualcuno sia pronto a rubarvi le scene, qualcuno tipo me. Perché ammettiamolo, sono diventato il figlio di puttana più odiato al momento e rubo scena a chiunque e la cosa fa imbestialire quel pezzo di merda di Tanc. Vuole fare la faccia da bravo ragazzo, ma io so chi è in realtà. Un individuo che ha visto accadere a suo zio quello che lui ha fatto a me. Il nostro mèc era finito a Saigns ov Medness, eppure lui mi ha attaccato. Mi ha voluto stendere per frustrazione. Potrete dire che ho giocato sporco, ma il vostro beniamino non ha mai avuto le mani pulite. Ha provato a zittirmi, ma io sono stato in grado di parlare. Che uomo è qualcuno che non riesce a portare avanti le proprie promesse e a difendere la propria famiglia.”

    A questo punto l’ex pizzaiolo ride quasi maleficamente a citare l’episodio dell’aggressione di Mr. Castle.

    “Si. Sono un pezzo di merda. Voglio avere il totale controllo sulla mia persona, che assurdità! Eh?! Voglio avere il controllo del mio solo personaggio perché me lo sono meritato. Mi sono fatto il mazzo qui dentro partendo dal basso, esattamente come te. Quindi qual è la verità? Che tu non accetti di venire messo da parte per un istante. Vuoi queste fottute luci della ribalta tutte per te e chiunque provi a farsi spazio qui in mezzo è un nemico. Ho visto gli anni passare, ma tu non sei cambiato Tanc. Sei voluto arrivare in cima solo per buttare di sotto chi provava a raggiungerti. È questa la differenza tra noi due. Siamo due aspetti diversi di un unico concetto: la voglia di rivalsa e di primeggiare. Io mi concentro su me stesso. Su quello che sono capace di fare. Tu invece punti sull’apparenza e sul fatto di poter fregare il prossimo. La tua non è autoconsapevolezza, ma una continua presa in giro. Io so che dietro quel volto da spavaldo si nasconde un individuo che ha paura di confrontarsi. Qualcuno che ha paura che le cose vadano come a Saign ov Medness perché in quel caso verresti privato di qualcosa a cui tieni. Dici di non volere il controllo… o per lo meno non ancora, che vuoi ancora confrontarti alla pari con noi altri del roster… è la cosa più ipocrita che tu potessi dire. Tuo zio vuole collocarti in alto, ma chi ha detto che sia la cosa giusta? Chi sei tu per essere messo in posizione privilegiata?”

    Risata aspra.

    “Questo è quello che voglio dire. La stipulazione che ho proposto è uno sfizio per mettere a nudo la tua ipocrisia. Perché vuoi vincere contro di me, ma facendolo otterrai qualcosa di cui dici non preoccuparti. La realtà è che tu vuoi il controllo, ti vorresti scopare l’essenza del potere. Vorresti ficcare il cazzo in ogni cosa che ti permetta di avere la meglio su chi ti circonda, perché sei uno che fa terra bruciata di ciò che gli sta intorno e che vuole farsi ammirare come prode paladino della folla. Io ho capito chi eri e lo capiranno anche gli altri. Presto le maschere cadranno. Io farò quello che voglio e tu rimarrai da solo con i tuoi pensieri. È così che doveva andare fin dall’inizio.”

    Pausa. Silenzio.

    CAMERA FADES

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