Explosion Wrestling Superstar

Posts written by †Voltaire «

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    “Ultimo sopravvissuto.”

    Ciro de Curtis. Un primo piano del volto di Ciro. Lo scugnizzo non sorride, ma da tempo oramai è una costante. Ci appare diverso quest’oggi. Le dichiarazioni sono riprese subito dopo la vittoria dell’incontro che gli assicura la #1 Contendership al titolo di Gideon Brand. Vediamo il corpo segnato dalla battaglia e dalla fatica.

    “Ce l’ho fatta. Ho portato a termine questo compito. Ho portato a compimento quello che ritenevo giusto e ora… devo solamente continuare. Continuare per la mia strada finché non sarò di nuovo riuscito a prendere quel titolo che è divenuto la mia ossessione. Da anni lo rincorro. Da anni spero di avere la giusta occasione per fregiarmi di quella corona, eppure come una maledizione tutto finisce inesorabilmente. I miei sforzi sembrano sempre insufficienti. Vado avanti per la mia strada, ma qualcosa sembra sempre frapporsi fra me e la mia meta. Oramai non provo neanche più rabbia per questa situazione. Eppure non mi arrendo. Non chino il capo come gli altri. Non me la prendo con la vita. Né con me stesso. Sono capace di riconoscere i miei limiti e fare in modo di afferrare le redini del cavallo che mi ha disarcionato. Ogni. Singola. Volta.”

    Breve pausa. Ciro prende una bottiglietta d’acqua e beve con fare vorace.

    “Quanti Ciro avete visto fino ad ora? Lo scugnizzo. Il traditore. L’uomo che ha perso tutto. Quale di questi è riuscito a vincere adesso? Nessuno e tutti. L’ho sempre ripetuto sono rimasto il solito Ciro di sempre, quello che è cambiato è il contesto nel quale mi muovevo. Ma ero ancora una volta cieco ai richiami della corona. Non la ascoltavo. Pensavo che l’Andispiutid fosse una meta. Invece è il mezzo per raggiungere il vero scopo. Raggiungere la mia immortalità. Far capire a tutti voi che ho sempre avuto ragione. Che sono io l’uomo che più di tutti ci tiene a questa federazione. L’uomo che vuole che la I Dabliu Es ottenga il massimo, sempre e comunque. È questa la cosa che più di ogni altra mi è entrata in testa e non riuscivo a togliermela. E io devo ringraziare una persona: Gideon Brand.”

    Adesso sorride il partenopeo.

    “Devo ringraziare Brand per aver vinto la cintura contro Mèson. Perché avrò un avversario non degno, ma di più per la cintura. Uno scontro tra titani che andrà a distogliere l’attenzione da tutto il resto. Perché è questo quello che voglio. Un evento così mozza fiatante da far passare in secondo piano la Rambòl stessa. Io voglio vincere quella cintura, Gideòn, ma ancora di più voglio regalare a Tuistèr IL mèc della storia, del secolo, del millennio. Voglio che la nostra contesa sia il vero sciòstiler della serata. Perché in questo modo potrò far comprendere a tutti quello che dico e quello che voglio. Potrò far intendere che io non sono un misero omuncolo alla ricerca dell’oro. Sono qualcuno che è sopravvissuto fino ad ora e che si è stancato di arrancare. Ha imparato dal suo dolore e dalla sua sete di potere e che si è evoluto. Non mi importa degli altri ventinove individui che si contenderanno la gloria ad EcsploMènia. Non mi importa della Rambòl. Prima viene il NOSTRO incontro. Prendiamoci la scena che ci spetta e diamo vita allo spettacolo che entrambi desideriamo.”

    Breve pausa.

    “Ho imparato a conoscerti abbastanza Gideon e a capire che tu desideri la stessa identica cosa. Un confronto senza eguali tra un predatore ed una preda, definizioni aleatorie che potrebbero trovare confusione e diversa classificazione nel corso dell’incontro stesso. Ma non è forse il rischio la cosa che ti piace di più? Il brivido della caccia? Siamo simili e desideriamo la stessa cosa, Bràn. Allora andiamocela a prendere. Rimaniamo impressi nella mente della gente che seguirà l’evento cosicché essi si domanderanno alla fine: ma chi ha vinto la Rambòl? Diamo lo smacco più grande.”

    Inclina il capo, ghigno dell’ex pizzaiolo.

    “So però bene che questo discorso potrebbe farmi passare per ruffiano o maligno. Sembra quasi che la cintura non mi interessi. Assolutamente no. Essa era la mia ossessione, come ho detto, ma adesso ho compreso il mio vero scopo. Diventare l’emblema di questa federazione. Andare avanti e mostrarmi per quello che sono: l’ultimo sopravvissuto. L’uomo che non si arrende. La cintura sarà il mezzo attraverso il quale guadagnerò attenzione e darò il via al giusto cambiamento. Ma per ora limitatevi ad accogliere Ciro de Curtis come l’uomo che è sempre capace di ottenere ciò che vuole. Le occasioni non mi sono mai mancate, la lucidità è venuta meno, ma solo perché non avevo chiaro il vero obiettivo. Adesso tutto mi è chiaro. Adesso ci vedo. Adesso so di cosa ho bisogno e cosa voi meritate.”

    Silenzio dopo queste parole. Alla fine Ciro lascia la scena dopo aver inondato le nostre orecchie con un fiume di parole che possono, a seconda di quel che si pensa, avere o meno senso.
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    “Ci ho pensato.”

    La figura di Ciro de Curtis fa capolino in scena. Il napoletano ha un’espressione indecifrabile in volto.

    “Non ho rilasciato dichiarazioni dopo il nostro match perché volevo essere sicuro di prendermi il giusto tempo per analizzare il tutto. Volevo entrare in contatto con ogni mio pensiero. Con ogni singolo aneddoto che poteva venirmi in mente ed alla fine sono giunto a varie conclusioni, ma nessuna di questa mi lasciava soddisfatto. Sai, Raian, tu sei un palo in culo. Uno di quelli che rompono le palle fino in fondo, ma da quando hai deciso di avere questo cambio di attitudine… sembri averne giovato. E questo pensiero mi ha dato da pensare. Mi ha dato modo di riflettere su qualcosa che pensavo di aver accantonato.
    Sono gli altri il problema. Non io. Mai io.
    Tu ti sei comportato esattamente come ho fatto io. Hai percorso il mio stesso sentiero ed ora ti ritrovi anche con un titolo attorno alla vita. Allora perché tutto l’odio e l’astio che ha colpito me, non si è riversato anche su di te? Perché le dinamiche sono state diverse? Perché tu hai sofferto di meno o di più? Perché non si è svolto tutto durante un periodo particolare dell’anno?”


    Scuote il capo il napoletano.

    “Perché a nessuno fotteva un cazzo di te. Così come ora a nessuno interessa di te. Non hai nessuno che ti punti. Non hai qualcuno che ti sia alle calcagna per quella cintura, semplicemente perché non sei in grado di tenere le redini di un regno come si deve. Ai tempi riuscisti a tirare avanti una rivalità come si deve grazie a Gideon, fu lui a trascinarti. A motivarti. Tu sei un buon sparring partner, ma reggi solo se il tuo compare ti trascina. Quando sei tu a portare le redini della situazione… i risultati risultano evidenti. Emergono tutti i tuoi limiti e non puoi fare a meno di scendere a contatto con la dura e cruda realtà. Sei stato inserito in una contesa del genere per lo star pauer che ti sei conquistato assieme a quella cintura, ma che altro? Per me non detieni nulla di più. Sei un campione vuoto che è stato inserito in una contesa più grande di quello che lui rappresenta. Così come gli altri. El Flogger è solamente un rimasuglio di un torneo estivo che non vuole arrendersi all’idea di essere solamente una meteora. Qualcuno che ha provato a impegnarsi quando noi eravamo in vacanza e che non vuole arrendersi al fatto di essere un fallimento fin dal suo principio. Qualcuno che non è riuscito a portare a termine il primo compito che si è prefissato. E poi… Hel.”

    Ciro ridacchia.

    “Non fraintendetemi. Non rido perché si tratta di una donna, rido perché… trovo questa situazione familiare. Il debuttante, o in questo caso la debuttante, che si fionda in un match del genere. Con i pronostici che si dibattono per cercare di quantificare le quotazioni adatte alla sua eventuale vittoria. È un po’ come rivivere il mio debutto. Anche io al tempo debuttai in questo incontro. In questa BOMBA che tante soddisfazioni mi ha dato. Ammetto di non aver sempre saputo approfittare del vantaggio che la stipulazione mi ha dato, ma non rimpiango nulla. Ogni azione e ogni decisione che ho fatto sono state portate a termine con la consapevolezza di voler lasciare un messaggio. E questo mi differenzia da Hel. Lei rimane in orbita Bomba solo per approfittarsene, per tentare di saltare il fosso prima del tempo. La realtà è che vuole affrettare i tempi, ma signorina mia non ce n’è bisogno. Potrà fare ciò che vorrà e come lo vorrà, ma dovrà ritagliarsi il suo tempo con le giuste tempistiche.”

    Breve pausa.

    “Ogni cosa a suo tempo. Per ognuno degli altri partecipanti. Perché ognuno di noi ha un orologio interno che segna quando è arrivato il momento del successo e quand’è l’ora di prendersi la ribalta. Per loro l’ora è ancora lontana. Ma il mio orologio interno è diverso. Non segna l’ora della gloria. Non segna l’ora della disfatta. È un conto alla rovescia prima del grande botto. Perché la realtà è che la vera BOMBA di No Olds Barrd sarò io. Io sono la vera bomba. Sono l’uomo che si è messo in discussione più volte. Sono io la bomba pronta ad esplodere e non lasciare superstiti. L’uomo che ha deciso di iniziare una Rambol come numero uno. Una scelta che nessun altro qui dentro avrebbe preso. Io l’ho fatto per rimanere fedele a me stesso. Sono l’uomo che ha deciso di intraprendere la via della solitudine nel momento più buio della propria carriera e che si è preso tutte le conseguenze di tale scelta e che ha poi continuato su questa strada. Sono l’uomo che può prendere sulle proprie spalle il peso di questa federazione. Sono il più grande fan della I Dabliu Es. E sono Ciro de Curtis, l’uomo che si è fatto bomba e che è pronto a devastare ogni cosa.”

    De Curtis guarda fisso in camera.

    “E’ fernuta a zezzenell!”
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    Parcheggio della EWS. Appena arrivato in scena c’è Ciro de Curtis, il napoletano è appena giunto in arena e, borsone in spalla, si avvia verso l’entrata. Le telecamere lo inquadrano appena giunto e il volto dell’ex pizzaiolo è tutto un programma.

    “Cazzo volete?”

    Scocciato e tediato il tono dell’ex True Berserk Champion.

    “Pensate che sia furioso? Che sia arrabbiato? Non darò questa soddisfazione a Raian. Non darò a quel fantoccio che chiama menager la felicità di farmi vedere o sentire urtato. Quello che avevo da dire l’ho detto. Raian avrò anche vinto il titolo, ma rimane sempre un miserabile mezzo uomo che non è stato in grado di alzarsi con le proprie gambe. Ha avuto bisogno di una spinta. Non ha affrontato la vita per quello che è e si è rifugiato sotto una coltre di bugie per ripararsi da come vanno le cose nel mondo reale. Mi sta anche bene, ma che non osi nominare il mio nome o dipingermi per ciò che non sono: un perdente. Nel mio mignolo sinistro c’è più carisma, più tecnica e più tenacia dell’intero Marfi e se ha da ridire…”

    Sorrisetto beffardo.

    “Potrà dirmelo in faccia questa sera. Perché verranno i nodi al pettine. La Bomba è il MIO incontro. L’incontro che ha sancito che tipo di persona ero. Che tipo di campione ero, sono e sempre sarò. L’ho vinta subito dopo il mio debutto e l’ho usata nell’unico modo che contasse all’epoca. Entrare con il numero 1 nella Rumble. Un errore? Una pazzia? Non è importante. Conta solo che ho vinto e ci ho fatto il cazzo che volevo. Ho dimostrato di avere le palle quadrate. Di sapere esattamente quali fossero le mie capacità e non mi sono mai tirato indietro quando si è trattato di far venire i nodi al pettine. Tu, invece, Raian, cosa puoi dire? Tu e quel tuo amichetto di Adam? Cosa state ottenendo? State tentando di mettere in piedi una qualche sorta di impero, ma con scarsissimi risultati. Kael si ritrova senza avversari e deve elemosinare attenzione a quel vecchio di merda che gioca a fare il giovincello. Draic ha perso la cintura dopo aver affrontato avversari ridicoli. Alla prima difficoltà si è dimostrato per il mediocre che è.”

    Scuote il capo l’ex pizza boy.

    “Blec pare proprio che non sappia davvero scegliere i suoi assistiti e continua a fare la voce grossa, quando in realtà dovrebbe accontentarsi di non essere stato picchiato a morte da Miseri al tempo quando sono iniziati i primi screzi. Ma se proprio sei sicuro delle tue capacità, vediamo allora di cosa sei capace. Sei in grado di sconfiggermi nuovamente? Sei in grado di buttare la tua resistenza verso un nuovo lido? Di farmi vedere che mordente hai? Qua ci giochiamo il tutto per tutto per qualcosa di altro. Per qualcosa di diverso da una cintura. Qua ci sfidiamo per un concetto. Per far vedere chi è il migliore. Sei in grado di dare il massimo senza che ci sia un pezzo d’oro in mezzo a noi? Sei in grado di far capire quanto conta la bomba per qualcuno che vuole ricominciare, ma che fa tutte le scelte sbagliate?”

    Ciro si ferma un attimo e fissa dritto in camera.

    “Sei pronto a farmi vedere che hai le palle lì sotto da qualche parte? Oppure vuoi venderti nuovamente ad Adam Black ed avere un contentino fino alla prossima crisi? Sii uomo. O almeno provaci.”

    Detto ciò De Curtis entra definitivamente in arena.
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    “Chi è l’uomo tra noi due?”

    Esordisce così Ciro de Curtis. Vestito con abiti normali, il True Berserk Championship attorno alla vita ed il collare con il quale sarà legato a Murhpy tra le mani.

    “Dicono che dentro ognuno di noi si nasconda una belva. Ma dov’è la tua? Dov’è il tuo totem animale? Tutto quello che vedo quando ti osservo è solamente un individuo che è l’ombra di se stesso, ma questo te l’ho già detto. Forse dovrei spiegarti il perché. Negli ultimi mesi ti ho osservato. Ho assistito al tuo lento declino, ma non ho mai detto nulla. Perché Raian, tu eri uno di quelli che se voleva poteva farcela da solo. Poteva prendere in mani le redini della propria vita e ricominciare. Anche se avevi iniziato non benissimo. Anche se avevi proseguito male. Questo te lo dico non perché io ci tenessi a te o facessi il tifo per te, ma semplicemente perché mi rivedevo in te. È come quando vedi un film in cui il protagonista ti rassomiglia. Speri fino in fondo che non faccia i tuoi stessi errori, ma quando tutto finisce ritorni alla tua esistenza e ti dimentichi anche del nome di quel personaggio. Con te era simile.”

    Sorride lo scugnizzo.

    “Era come vedere il vecchio me che perdeva sempre di più mordente, fino al fallimento finale. Lì però c’è stato lo scisma. Tu hai preso una direzione completamente opposta alla mia. Io mi sono messo contro tutto e contro tutti per portare avanti i miei ideali, per essere quello che sono sempre voluto essere: il campione, il vincente. Molti mi hanno accusato di tradimento, ma io credo di essere stato finalmente chiaro con me stesso dopo tanto tempo. Mi dicevo bugie, mi prendevo incarichi che non mi spettavano. Perché mai sarei dovuto essere l’eroe di tutti, se poi venivo abbandonato tanto facilmente? Sai, ricordo ancora quando venisti da me a chiedermi consigli per la Ciu Uorlds Uan Cap. Perché eri preoccupato, perché volevi portare alto il nome della tua nazione, ma non solo. Perché volevi diventare quell’eroe che il mondo merita. Tutti sogni di un ragazzino che però non faceva i conti con la realtà.”

    Pausa.

    “Adesso quel ragazzino è cresciuto ed anche quel mentore improvvisato ha maturato opinioni nuove. Siamo due facce della stessa medaglia. Due uomini che si affronteranno prontamente per l’ennesima volta in un contesto però diverso. Ho scelto questa stipulazione perché voglio mettere in chiaro una cosa. Fino a questo momento, in I Dabliu Es, si sono confrontati Ciro e Raian. Due uomini. Io voglio abbandonare la mia umanità, così come ho abbandonato la mia bontà in quella galeotta EcsploMenia e voglio che tu faccia lo stesso. Riduciti a mero istinto, perché questo è l’unico modo che hai per sfuggire alla prigionia che ti sei imposto. Se sarai in grado di fare ciò non avrai più motivo di seguire Soul o di leccare il culo a Dreic. Cosa sareste voi? Una stebòl?”

    Ride divertito.

    “Siete solamente un gruppo di individui che sta venendo usato da Soul. Lui è rimasto sempre lo stesso. Manipolatore e pretenzioso. Incapace di vedere le cose dalla giusta distanza, io di contro sono stanco di mettermi in mezzo a voi come quasi fossi un’amante gelosa. Posso però dirti di allontanarti anche da Mèson e Blèc. Con te non hanno nulla da condividere. Non interessa a loro e non interessa a te. Dreic è un campione di transizione che perderà la cintura contro Gideon e Blèc… beh, è un manager che cambia clienti come un normodotato si cambia le mutande. Fa continui investimenti sbagliati e non è in grado di gestire le sue risorse. Certo che non sai proprio sceglierle le compagnie, cazzo. Sembri un’adolescente che fa le prime uscite e pensa che tutti sia fighissimo. Cristo.”

    Scuote il capo a questo punto il partenopeo. Dopo essersi ripreso afferra saldamente il collare.

    “Questo è lo strumento che ci permetterà di essere liberi l’uno contro l’altro. Ricordarlo, ma non devi temerlo in quanto tale, devi temerlo perché sarà il simbolo della nostra non-separazione. Quando il lucchetto sarà chiuso non potrai più scappare da me. Non potrai sottrarti al tuo destino e a quello che ti attende. Perché io sono stanco di chi scappa. Non ci saranno più scuse, né sotterfugi.”

    La catena viene lasciata cadere. Il True Berserk Title slacciato ed alzato al cielo.

    “Facciamo tutto ciò per questo. Per un titolo che ci fa letteralmente gettare sangue. Spesso mi è stato detto che ho abbandonato il vecchio Ciro, che l’ho ucciso. La realtà è che si è solamente evoluto. Ho mostrato il vero Ciro sotto la maschera del bravo ragazzo che vuole aiutare tutti. Perché in molti continuano a fare questo parallelismo. Di come io indossassi una maschera, ma la verità è che me la sono tolta da tempo. Sono gli altri ad indossare i paraocchi. Non vogliono vedere perché capirebbero, altrimenti, che io sono l’unico che si mostra per quello che è. E spero che tu farai lo stesso Raian. Mostrati per quello che sei. Per come sei. Senza venire più interpretato o senza nasconderti dietro altri individui.



    Cam at mì, brò!
    Io contro te.
    Ex eroe contro presunto tale.”


    Ciro invita Ryann a farsi sotto con uno sorriso sghembo.

    “Non temo più nulla. Sono pronto a tutto. Ho già toccato l’abisso ed ho avuto la forza di risalire. Vedremo ora se tu sarai in grado di fare altrettanto… o sei puoi scavare ancora più a fondo.”

    Ciro a questo punto si allontana dalla scena, non prima però di essersi ripreso il collare che sarà uno dei protagonisti della contesa in PPV.
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    Ottimo pg! Il prestavolto è ottimo e ci sta secondo me, ho già iniziato a macinare idee su quello che potrebbe aspettarti yeye
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    “Quindi è così che funziona?”

    Un Ciro abbastanza scocciato è quello che viene inquadrato.

    “Che ti fai regalare le cose dal tuo nuovo amichetto? Credi che sia un comportamento giusto che il caro-vecchio-Marfi accetterebbe? Ma che dico, quell’uomo è morto ed è felice così. Ma lo siamo tutti. Hai buttato finalmente la maschera di ipocrisia da finto buono che ti eri costruito con il tempo. Il presunto idolo della folla che si batte contro gli ingiusti. Cosa è accaduto? Si è lasciato corrompere dopo i mesi bui? Ma un momento, dov’è tutto l’odio? Dov’è l’accanimento mediatico. Quando io feci una cosa del genere ritrovai tutto e tutti contro. Forse perché… di te non importa a nessuno.”

    Ridacchia il napoletano.

    “Sei un fuoco di paglia che tenta di vivere sotto la luce di qualcun altro perché la propria si è estinta o è sul viale del tramonto. Credo che questo sia orami palese a tutti, tranne che a te. Ma non demoralizzarti troppo. Avrò la premura di farti capire cosa voglia dire bruciare completamente per emergere nuovamente dalle proprie ceneri, come ho fatto io e cosa voglia dire arrancare in maniera spasmodica come hai fatto tu. E sarà un piacere. Un fottutissimo piacere.”

    CAMERA FADES
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    Qua, almeno io, non mi offendo. Se però vuoi tenerla per te e poi vedere va bene, no problema.
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    CITAZIONE (Drake Style @ 15/2/2019, 17:26) 
    Triple Threat Tag Team Match su cui avrei MOLTO da dire, ma mi limito a fare i complimenti agli Amazing Justice che sono i prossimi #1 contenders ai Tag Team Titles, ma hanno perso l’occasione di tornare SK Champions.

    Noi siamo aperti a tutti i tipi di commenti

    GleefulSnappyChanticleer-size_restricted
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    Il collegamento si apre su un Ciro de Curtis che cammina spensierato in mezzo alla gente, nessuno calcola lui e lui ignora tutti.

    “Il fallimento non è contemplato. Non più oramai. Io ho desiderato tutto questo e ne ho fatto il mio mantello, la mia cappa da cavaliere solitario che mi accompagna. Non crediate che sia stata una scelta facile all’inizio. Non sono un tipo che non pensa più al passato, semplicemente sono qualcuno che è capace di portare fino alla fine quello che pensa. Passo ai fatti subito e non mi tiro indietro di fronte alle difficoltà. Anche se queste paiono insormontabili. Credo però che voi non possiate mai capire. Oramai sembro un disco rotto sotto questo aspetto, ma non mi importa sinceramente. Finché voi rimanete a scimmiottare quello che dovrebbe essere un pubblico, io vi dirò la mia opinione. Così è stato e così sarà. Perché io sono consapevole che voi tutti state aspettando una sola cosa: che io fallisca. Che io compia qualche passo falso e che non sia più in grado di riprendermi. So che lo desiderate. Adorate vedermi fallire. Adorate vedermi in difficoltà. Quando mi fischiate lo percepisco.”

    Sputa a terra con disprezzo il napoletano.

    “Ma quel Ciro non vi calcola più. Non crediate che sia qualcosa che mi tange, ma è causa di nervosismo. Perché voi non riuscite a comprendere il percorso che ho fatto. Le difficoltà che io ho dovuto affrontare per arrivare a questo punto. A voi interessa solamente quello che volete vedere voi. Non andate in base a una meritocrazia. Vi basate sulla moda del momento, una sciocca tendenza aleatoria. E sta cosa mi ha rotto il cazzo, troppo a dire la verità. Perché vi dico questo? Perché io ho sempre voluto sfide alla mia altezza. Ho sempre desiderato essere il migliore e mi sono impegnato per esserlo, ma da quando ho avuto il titolo Slobber Cnocher cosa ho ottenuto? Sguardi scialbi e tentativi di sfida da parte di persone che non sapevo neanche fossero sotto contratto con la I Dabliu Es. Mi sento preso in giro da questa situazione. È qualcosa che non posso e non voglio accettare. Credete che sia qualcosa di utile al business darmi avversari del genere? Darmi così poco scrìn taim utile per mettere in risalto la cintura ritenuta da tutti come la puttana degli ori? Tsk, parliamoci chiaro. Ogni campione Slobber Cnocher ha provato a indorare la propria pillola. Ma è questa la verità.”

    Ciro scuote il capo, disilluso.

    “Questa cintura è utile come un preservativo bucato. Non ha nessun valore proprio. È il campione che gliene da. È il campione che si impegna e le da lustro. E io sono quel tipo di campione, ma non ho ancora avuto modo di trovare qualcuno alla mia altezza. Sono dovuto arrivare fino alla puntata pre Pei Per Viù per avere il mio mèc di cartello. Ve ne rendete conto? Rischiavo di non avere neanche un incontro in un evento del genere. E tutto perché qua dentro la gente se ne fotte ed è troppo impegnata a tirarsela. È troppo impegnata a combattere presunte battaglie migliori, mentre io svolgo il ruolo di quello che se ne frega, ma che viene comunque ignorato. Che viene comunque bistrattato. Non che non ci sia abituato, ma oramai è quasi disarmante come situazione. Sembra di essere di fronte ad una commedia che non fa ridere. Ed il tocco finale si è avuto con Raian Marfi che ha persino preteso di affermare di essere in grado di vincere contro di me. Quell’Irlandese che crede di essere l’eroe giusto che questo luogo si merita e di cui ha bisogno. Dopo i suoi ultimi mesi fallimentari me lo sono ritrovato di fronte alla ricerca di una sfida. Non trovate sia ironico? Il nostro percorso è simile, ma io almeno ho avuto la decenza di fermarmi e ripartire. Lui sta andando in completa discesa libera.”

    Ridacchia divertito.

    “C’era un tempo in cui la gente ci diceva simili. C’è stato un tempo in cui io gli diedi consigli su come migliorarsi e provare a essere quell’eroe che voleva essere. La verità è che non gli ho mentito. Il mio discorso di allora era sentito e sincero, ma le persone cambiano. I tempi sono diversi. Questo Marfi sembra non averlo compreso ancora a pieno. Dopo le sue ultime sconfitte non sembra essere stato capace di riprendersi. Non perché abbia perso mordente, ma perché non si è posto i quesiti fondamentali. Non si è chiesto cosa sta sbagliando. Non ha fatto autocritica e adesso è pronto all’ennesimo salto nel vuoto pur di non pensare ai suoi precedenti errori. Mi ritrovo un po’ in questo comportamento, ma non lo giustifico. Io ho avuto la forza di evolvermi. E sconfiggerò Raian, ma non lo farò per aiutarlo. Semplicemente perché sarà solo l’ennesimo che fallirà l’assalto al mio titolo. Ho deciso di rendere lo Slobber Cnocher un titolo che metta me in risalto. Non come i miei predecessori che si sono dati all’onore per la cintura e che l’hanno voluta mantenere per darle lustro. No. Io me ne fotto. Io lo faccio per dimostrare che IO sono l’uomo da battere e che sono capace di resistere a ogni tipo di assalto. Sono IO quello che è sempre pronto alla sfida e sono sempre IO quello a cui non bisogna far girare i coglioni qui dentro. Perché Murfi aveva la possibilità di volare, ma si è schiantato ed ha finito per rompersi le ali. Adesso, senza la giusta guarigione, vuole riprovare a spiccare sprazzi di volo.”

    Si ferma De Curtis.

    “Sarà mio compito sopprimerlo. E lo farò con piacere. Eliminerò l’ombra dell’uomo che Raian era e gli farò comprendere la verità. Il mondo non è un luogo felice. Prima lo si impara, meglio è.”

    Detto ciò il napoletano si allontana, scomparendo tra la folla.
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    CITAZIONE
    Solo una cosa: Janis e Ember in teoria si rispettano. Ma se c’è un turn heel della vigilante, ci può stare. Sennò … staremo a vedere.

    Beh agli occhi di Janis; Ember si è finta infortunata o comunque ha ingigantito la situazione alla fine del loro match. Costandole la possibilità di giocarsi per bene la sua occasione. Credo sia normale sia scazzata, di contro Celica è ovviamente imbufalita per quanto le è successo. Essendoci di mezzo la questione "titolo" sia implicitamente che non è normale questo atteggiamento. Senza necessariamente pigiare il bottone "Turn heel".
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    Per velocizzare i report dei tag e delle stable impegnate nei match a più uomini, così per customizzare meglio le alleanze non improvvisate. Di seguito vi allego il modulo da compilare per i team e le stable della EWS. Potete postarli come una scheda normale.

    CODICE
    <b>Nome Tag/Trio/Stable:</b>
    <b>Componenti:</b>
    <b>Theme Song:</b>
    <b>Allineamento:</b>
    <b>Entrance:</b>

    <b>Trademark Moves:</b>

    <b>Finishers:</b>
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    Tutto bene, unica cosa: Katana Smash (Running Elbow Smash) -> la gomitata la tiene già Ciro come finisher yeye
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    “Essere superiori.”

    Una considerazione di Ciro spezza il silenzio. Il campione Slobber Knocker mostra spavaldamente la cintura in spalla. Lo sguardo fiero. Ci troviamo nel backstage della EWS, nessun setting strano. De Curtis, si vede, vuole parlarci di pancia e schiettamente.

    “Cosa vuol dire veramente? Vuol dire non perdere mai? Oppure vuol dire essere capaci di trovare sempre la propria parte migliore e riuscire a portare a compimento le giuste imprese. Io credo di aver capito a pieno il significato di questo concetto e l’ho fatto mia, a differenza dei molti che si affermano migliori. Io non dico, io agisco e l’ho dimostrato nelle ultime settimane.
    Ogni volta che qualcuno provava a prendersi la mia cintura io mi sono difeso e l’ho messo con la schiena a terra. Ho mostrato le spalle non come segno di disprezzo, ma per mettere alla prova la gente.”


    Ridacchia Ciro.

    “Mostrare le spalle non è un gesto che ho compiuto per denigrare i miei avversari, ma per far capire quanto io sia forte. Mettendomi in difficoltà da solo ho mostrato che sono maturato e cresciuto. C’era un tempo in cui mi fidavo troppo delle persone e anche delle mie capacità, commettevo errori stupidi e banali. Adesso però ho imparato da tutto questo e mi sono allenato in queste pecche per trasformare i punti deboli in capisaldi della mia rinascita. Essere sempre pronto alla sfida, alla possibilità di battaglia è un cambiamento che ho voluto apportare alla mia mentalità perché la vita è un continuo scontro. Il forte vince contro il debole, c’è poco da fare. Questa è la vera filosofia della vita e sono convinto che anche voi condividiate tale pensiero, solo che non volete ammetterlo. Quello che credete, invece, è che io sia un traditore.”

    Scuote il capo.

    “I vecchi rancori sono difficili da dissipare, questo è un altro motivo per il quale mi sono voluto mostrare vulnerabile e capace di affrontare le difficoltà. A Saign ov Medness sarete voi a scegliere il mio destino e non ho paura di ciò. Perché sono pronto al peggio. A quello che sarà il mio destino dico una cosa: non mi importa. Chiunque sia il mio rivale, io vincerò. Che sia Acsel Storm, Gec Pauer o una Cialleng da quindici minuti. Chiunque voglia questa cintura provi a prenderla. Io sono il campione migliore della I Dabliu Es e non solamente perché sono capace di difendermi sempre e comunque, ma perché prendo ogni sfida come la cosa migliore del momento. Non mi tiro indietro e non mi arrendo.”

    De Curtis afferra la cintura e la alza al cielo.

    “Questa cintura ha il suo regolamento che parla chiaro, ma è anche un simbolo. Il simbolo di colui che non si stanca e non si arrende. Colui che è inamovibile come montagna e inarrestabile come vento. Io non mi scanserò da questa condizione a meno che non voglia farlo per puntare ad altro, a qualcosa di più alto. Guardatevi intorno. Davvero credete che ci sia qualcuno capace di sottrarmi questa cintura? Credete davvero che qualcuno possa dedicare tanto impegno ad un’impresa del genere. Il vero problema è che molti puntano sempre in alto, troppo in alto e si dimenticano di ripartire. Questo è qualcosa che io non faccio. Mi avete visto ripartire da zero in più di un’occasione, perché io sono capace di autocriticarmi e sono in grado di comprendere quando i miei sforzi sono vani. Questo è ciò che mi rende superiore.
    Io sono colui che riesce a tornare sui propri passi e a migliore il suo percorso.”


    Breve pausa.

    “Io ho capito che voi, la dirigenza e chiunque altro vede in me qualcosa di opaco, un ricordo ormai sfumato di un uomo che fu amato. La realtà è che mi sono evoluto e voi vi ostinate a non accogliere questo cambiamento, quindi quale modo migliore se non impormi e farmi riconoscere per tale. Oggi lo Slobber Cnocher, domani l’Andispiutid. Un passo alla volta e Ciro tornerà grande. Perché questa è la via da percorrere per Supirior Ciro. Questa è la MIA vita.”

    Detto questo il napoletano si rimette la cintura in spalla e si incammina da solo per i corridoi.
  14. .
    “Che cos’è la sfida?”

    Ancora una volta Ciro. Stavolta di spalle, di fronte ad uno specchio in cui vediamo il suo riflesso.

    “Cosa ci spinge a buttarci in situazioni assurde che avremmo potuto bellamente evitare e ci porta a mettere a repentaglio la nostra stessa incolumità. Vogliamo semplicemente essere migliori di noi stessi… o di qualcuno?”

    Breve pausa.

    “Non lo sappiamo mai del tutto. Non sappiamo se la cosa che ci fa rizzare di più il cazzo sia l’essere considerati bravi o “più bravi di”, quello che è certo è che nessuno è mai contento di quello che ha. Non lo sei tu, Soul e non lo sono io. Siamo simili, ma diversi. Ci mettiamo in situazioni strane perché ci capitano. Tu ti vai a cercare le presunte vittime tra i reietti ed i derelitti solo perché sai di poterli facilmente manipolare. È una sfida che sai di poter vincere, non c’è gusto. Ma a te basta. Vuoi sempre metterti alla prova per provare a migliorare questa presunta capacità carismatica, ma l’unica cosa che sei in grado di fare è radunare seguaci senza spina dorsale.”

    Sorride il partenopeo.

    “Le sfide non sono adatte a te. Tu vuoi il contentino, lo zuccherino di fine corsa. Io voglio spaccarmi la schiena e la consapevolezza di essere riuscito dove prima fallivo. Lo dimostra la sfida di questa settimana. Tu che torni dal tuo compare di vecchia data, mentre io vengo affiancato da qualcuno a caso. Messo lì tanto per fare scena. Non credo che sia giusto e non credo che sia ingiusto, credo che sia una sfida impari con te che, ovviamente, ottieni una facilitazione solo per via del caso. Ma è sempre stato così. Quando non ci mette zampino il fato ci pensi tu a crearti una zona di comfort. Eppure cosa è quello che noi andremo a fare? Dimmelo tu perché io non riesco a comprenderlo a pieno. Sarà una sfida o l’ennesimo tentativo di avere qualcosa di facile? Con cosa e con chi ti confronti, Soul?”

    Lo sguardo nello specchio è eloquente, di sfida.

    “Cosa pensi di poter fare? Ricorrere a trucchi ed influenzarmi ulteriormente? Io non credo che tu possa farlo in eterno. Non credo che tu possa farlo ulteriormente a dire il vero. Ti sei messo all’angolo da solo e non ne sei neanche consapevole. Cosa vedi quanto fissi lo specchio? Che tipo di riflesso ti viene regalato? Quello di un uomo che sfida se stesso o che si accontenta? Quello di qualcuno che può sostenere il proprio sguardo, oppure che si rifugia nei propri pensieri, che continua a correre che non vuole rimanere troppo tempo fermo per evitare che i pensieri lo assillino. Io ho intenzione di scoprirlo, Soul. Ho intenzione di mettere a nudo che tipo di persona sei e di far cadere il tuo castello di menzogna e presunta boria. Sono l’uomo sbagliato al momento sbagliato per te.”

    A questo punto De Curtis si volta.

    “Arriva il momento in cui bisogna confrontarsi con i propri demoni. Io sono il tuo, Soul. E non vedo l’ora che arrivi il momento di farti sanguinare. Il dolore è il mio pane quotidiano e sono pronto a condividerlo con te, costi quel che costi. Questo è il mondo di Ciro e tu ti stai avventurando in esso con troppa solerzia, ma tranquillo. Aprirai gli occhi e mi ringrazierai per la premura perché ti insegnerò ad essere un vero uomo che affronta ogni sfida per essere migliore, non per vincere facilmente. Ognuno di noi ha un riflesso, qual è il tuo?”

    Detto questo il napoletano si allontana dall’inquadratura lasciando lo specchio solo e misero, pronto ad accogliere il prossimo riflesso. Qualunque esso sia.
  15. .
    CITAZIONE
    !!!ATTENZIONE!!!

    Il suddetto promo è da considerarsi antecedente ad HighWay #348

    Luce.
    Un luogo illuminato. Vediamo un uomo in piedi in ring attire. Ciro.
    Sul suo corpo, disseminati qua e là ci sono ematomi. Ferite. Un corpo martoriato. Ma non notiamo segno di dolore sul suo volto.

    “Il dolore. Cosa è?”

    Una panoramica dettagliata del corpo ci da sensazioni di raccapriccio. È uno spettacolo quasi ignobile. Una ferita pare aprirsi improvvisamente sullo scalpo del napoletano, così. Senza che niente sia accaduto.

    “Ogni battaglia che ho affrontato è stata dolore. Nascere. Crescere. Evitare un destino già scritto. Tu cosa vuoi saperne, Soul? Cosa credi di poter conoscere del sottoscritto? Ogni cosa che ho fatto è stata ponderata, ma ogni scelta è stata difficile. Ogni passo che ho fatto mi ha portato dove sono adesso e non ho intenzione di fermarmi. Perché dovrei? Chi sei tu?”

    Un rivolo di sangue inizia a scendere sul volto.

    “La sofferenza ti è compagna, ma non ne sei padrone. Non sei capace di fare quello che faccio io. Non sei in grado di convivere con le persone. Prendi tutto da loro perché non gli rimane niente, ti prendi la loro essenza e credi di essere una guida. La verità è che non sei nulla. Senza tutto questo supporto sei vuoto. La realtà, secondo me, è che continui a correre per non rimanere indietro. Per non restare privato di qualcosa che desideri: evitare il confronto con te stesso. Cosa hai ottenuto da quando sei qui? Vari successi e discreti insuccessi. Una calma piatta. Un equilibrio quasi serafico, ma a te non sta bene. Tu vuoi di più.”

    Il volto diventa una maschera di sangue in breve tempo.

    “Credi che io abbia paura di questo? Di mettere in gioco me stesso e tutto quello che ho? Non credi di essere presuntuoso? L’ho già fatto e sono qui adesso, sulle mie gambe. Marcus Red sarà solamente un assaggio. Qualcosa che si può levare di mezzo con uno schiocco di dita, ma non sarà quella la cosa che conta. Sarà il messaggio dietro. Sarà quello che succederà alla fine. Perché io conosco il dolore e l’ho fatto mio, mentre tu pregusti solo momenti di gloria. Sei disposto a sudare, ma non a sanguinare.”

    Sorride Ciro, con fare scabroso, dato che il corpo è martoriato e il volto insanguinato.

    “Il mio corpo è questo. Così come la mia anima era quella che ho mostrato la volta scorsa. Io non ho paura di mettermi a nudo. Sono un uomo che ha sofferto e che è pronto a farlo ancora, non per masochismo, ma perché è capace di sopportare le sfide. Tra di noi non sarà solamente la sfida per una cintura. Sarà la sfida per la verità. Per vedere che tipo di uomo sei. È quello il mio interesse. È quello che io voglio.”

    Poco dopo le ferite si rimarginano, si richiudono ed il sangue torna dentro la ferita. Come ci fosse stato un rewind magico ed improvviso.

    “Perché ogni battaglia va affrontata a discapito del dolore e della posta in palio. Hai scelto un campo per me congeniale. Perché io affronto la vita a pugni chiusi fin da quando sono nato e non ho bisogno di niente, se non di me stesso, per essere pericoloso. Presto lo scoprirai a tue spese, ma sarà troppo tardi.

    Stamm buon uajù.”


    Su queste immagini il collegamento sfuma lentamente.
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