Camerino di Violet. La Rude Girl si sta preparando per Summer Smasher, nonostante il suo sia solamente un ruolo marginale nel corso della contesa. La rossa si accorge della presenza delle telecamere.

“Pensate che io possa rimanere indietro?”

Un tono leggermente triste, con toni quasi scocciati.

“Io non sono pronta a questo. Non sono pronta a farmi mettere nuovamente i piedi in testa e non ho intenzione di farlo. Ho lottato tutta la vita per uscire da una situazione e non ho intenzione di tornarvici, questo è il motivo per cui non voglio abbassare la testa e non sono disposta a farmi mettere all’angolo ancora una volta. Io combatterò. Se non stasera, a partire dalla prossima season. Non sono una donna che si arrende facilmente.”

Annuisce.

“Ma stasera non è il mio tempo. L’ho capito e rispetto questa cosa. C’è chi si è guadagnata quella posizione. C’è chi si merita di essere lì, ma prometto a chi uscirà vincitrice dalla contesa che io sarò lì, dietro l’angolo, pronta a colpire come una serpe alla prima occasione. Non abbassate mai la guardia. Non vi conviene.”

Serra i pugni, sembra quasi pronta a combattere.

“Potrò essere marginale stasera, ma non lo sarò mai più. Non accadrà che Violet rimanga indietro. Non lo permetterò. E non mi alleerò più con teste di cazzo tipo la White, il cui unico traguardo nella vita è solleticare le palle a Bogomil.
Sono una donna indipendente e merito alleate di pari grado. Ed un’altra cosa. Chi cazzo ha detto alla dirigenza di mettermi dalla parte di quelle coglione? Cosa ho da spartire con la White stessa o con Alaya-negra?
Stasera sarà un nuovo inizio. A partire da stasera avrete una nuova Violet, con la determinazione giusta per partire con il piede giusto la prossima season. That’s all, folks.”

Detto ciò la Rude Girl torna a finire i preparativi. La aspetta una prossima stagione carica di emozioni? Speriamo proprio di sì.

Un uomo cammina nervosamente per il backstage, è Franco de Curtis. Il patenopeo sembra stia cercando Ciro, come la volta scorsa, anche in quest’occasione con scarso successo.

“Nun è possibil.”

L’uomo appare decisamente affranto.

“Non ci voglio credere. Il figlio che tanto mi ha dato e che mi ha ispirato per diventare una persona migliore… ha voltato le spalle a tutti.”

Franco sembra rendersi conto solamente adesso della telecamera.

“Ciro! Ciro se ci sei fammi sapere almeno come stai. So che non vuoi parlare con nessuno. So che c’è qualcosa che non va, ma tutto questo non va bene. So che quanto accaduto negli ultimi mesi potrebbe averti messo Kappa O psicologicamente. Il rischio di un addio al mondo del vrestling. La perdita dell’opportunità di continuare la Rambòl e la sconfitta contro la corte di Satana, ma tu Ciro ci hai mostrato… hai mostrato a tutti di cosa sei capace. Hai mostrato di cosa sei in grado. Quindi io mi fido ancora di te e so che sei il migliore. Puoi esserlo nuovamente. Smettila di comportarti in questo modo e vai avanti. Torniamo ad essere una famiglia allegra e senza difficoltà. Ma anche se ci sono le difficoltà… le affrontiamo insieme e le mandiamo via. Non è forse così che le cose vanno? Non è forse giusto?”

Lacrime solcano le guance del padre.

“Voglio rivedere il piccolo Ciro che lottava per la propria indipendenza. Lo stesso Ciro che è divenuto un uomo di cui essere fieri. Per questo motivo Ciro… io voglio parlare con te. Se non vuoi adesso lo capisco. Mi va benissimo… ma prima di Sammer Smescièr. Prima di allora voglio che tu venga faccia a faccia con me. Voglio che tu mi dica esattamente cosa vuoi fare. Perché è il momento di crescere e di fare il padre per bene finalmente. È tiemp di prendersi le proprie responsabilità. Tu hai aiutato me quando hai avuto bisogno.

Ora tocca a me.”

Franco appare determinato per poi andare nei meandri del backstage con un peso enorme sulle spalle e sul cuore.

Zona interviste della EWS, con Sarah Jameson troviamo la Rude Girl! Violet! Violet appare abbastanza scura in volto.

SJ: Prima di tutto buonasera, Violet! Come tutti noi sappiamo andrai ad ExploMania, la tua prima ExploMania, come partecipante al Rose of Eden! Come ti senti a riguardo?

V: Come vuoi che mi senta? Come un pesce fuor d’acqua. Ecco come!

SJ: In che senso…?

V: Perché mi ritrovo come unica donna combattente in un contesto fatto di solo piagnisteo. Sono stufa di tutto questo. Sono stufa di dare SEMPRE il massimo ed ottenere nulla o quasi. Mi sono fatta il mazzo fin dal primo giorno in questa federazione, e cosa ho ottenuto? Nulla. Le altre possono continuare a dire che è tutta colpa mia, chissà… forse è vero. Ma io so le cose come stanno. Ogni mio passo in EWS è stato accompagnato da qualcuno. Al mio debutto non sono riuscita ad avanzare perché quella stronza della Saint ha voluto utilizzare un tirapugni. Con il passare del tempo ho provato ad avanzare nel torneo, ma lì la sfortuna si è messa di mezzo impedendomi di continuare.

SJ: Ma…

V: Non ho finito! In più contro le giapponesi credevo di avere al mio fianco una donna tutta d’un pezzo, invece mi sono ritrovata vicino qualcuno che è capace solamente di lamentarsi. Una donna che va avanti solo perché fa le pompe alla persona giusta. Una Christina White che, fino ad oggi, non ha dato nulla alla categoria. Non si è impegnata. Non ha dato nulla a questo aspetto del business, mentre io devo sentire le accuse di tutti. E perché, Sarah? Perché dovrei starmene qui a sentire mentre tutte mi calunniano nonostante io ce la metta tutta? Sono semplicemente stanca di tutto questo.

SJ: Però che grinta. Questa è la tua arma, no?

V: Lo è sempre stata. Non voglio dire di essere la più donna qui in mezzo, ma sono stata quella a cui la vita ha dato sempre e solo batoste e per ottenere rispetto e quant’altro ho sudato più delle canoniche sette camicie. Per questo mi irrita il fatto di vedere le altre che vanno avanti fresche e pimpanti. Perché loro non hanno sofferto. Loro non sanno cosa voglia dire emergere con le unghie e con i denti. Io sono quasi sempre stata sola e continuerò ad esserlo. Questo è il mio percorso. Questo è il mio monito.

SJ: Quindi non cercherai alleanze durante la contesa? Neanche di opportunità?

V: Le alleanze non mi interessano minimamente. Può succedere qualsiasi cosa per me. Io vado avanti per la mia strada, ma certamente non sono una stupida. Entrerò nel quadrato con l’intenzione di vincere. Perché io non voglio rimanere indietro, non più. Io sono una rosa che ha rischiato di appassire diverse volte, lo sai bambolina? Eppure mi sono coltivata da sola. Ho reso la mia vita quanto di più confortevole e simile ad un giardino ci fosse. Ma l’Eden… cazzo, l’Eden non sono ancora riuscita a raggiungerlo, però mi piacerebbe un botto arrivare e prendere per me questa fottuta gioia. Perché oramai sono mesi che provo a mettere in piedi qualcosa che possa darmi il sorriso.

SJ: Hai qualcosa da dire alle tue rivali?

V: No. Non ho niente da dire loro, anche perché non voglio fare le classiche liste della spesa. Non voglio elencarle l’una dopo l’altra per insultarle. La loro esistenza basta ed avanza come insulto alla vita umana. Io penserò a me stessa e ad avanzare in questa competizione. Spazzerò via tutto e tutto e mi arrampicherò sulla cima della gabbia. Perché la mia vita è stata questo fin dal suo principio. Un continuo scalare, appigliarsi con le unghie e con i denti ad ogni sporgenza disponibile. Sono abituata e sono pronta a dimostrare alle altre quanto voglio vincere. Loro possono dire quello che vogliono, io ho più fame di vittoria. È giunto il momento di prendere seriamente a calci in culo qualche gallina. E mi divertirò a farlo.

…

Sorry, not sorry!

Detto ciò Violet abbandona la scena con la Jameson che saluta con un sorriso il collegamento.

Video collegamento con il backstage della EWS. Qui collegata troviamo Violet, la Rude Girl scuote il capo ed appare abbastanza scazzata.

“Pensate che io sia contenta di quanto stia succedendo? Pensate che a me stia bene? Sono stata messa fuori dai giochi nel torneo. Sono stata arginata quando ho tentato di vincere la cintura al mio debutto. Ho continuato a tentare la scalata, ma ogni volta qualcosa ci si metteva di mezzo e mi impediva di andare avanti. Adesso però credo di aver trovato qualcosa su cui contare. Ho trovato una valida alleata, ma ancora meglio ho trovato delle nemesi da annientare. Le giappomichia del cazzo. Quelle donnine a cui piace praticare il bukkake e che credono di trovarsi ad un festival dello sport.”

Scuote il capo.

“Quelle donnine non sono in grado di comprendere questo mondo. Pensano di essere ancora in Giapponia dove l’onore la fa da padrone. Matsuda e Takeba, mi avete rotto le palle. Sono mesi oramai che pensate di essere tra le migliori della categoria. Sono mesi che ci punzecchiamo, ma ancora non siamo riuscite a giungere ad una bella soluzione dei nostri attriti. Finalmente però potrebbe esserci una finale per tutto ciò. Finalmente andremo a collidere, ma non mi sento ancora pronta a concludere tutto. E sapete perché? Perché io mi rispecchio parzialmente in voi. Vedo la me stessa più giovane con i sogni di gloria posti dinnanzi agli occhi. Rivedo la fiamma che era mia e che ha rischiato di estinguersi. Perché voi non conoscete la mia storia.”

Adesso i toni si fanno cupi.

“Cosa accadrebbe se qualcuno tentasse di estirparvi la luce? Se qualcuno tentasse di porre fine alla vostra persona solamente perché non gli andate più a genio? Io ho lottato contro dei mostri che voi non potete neanche immaginare. Ho lottato dal primo momento in cui sono scesa in campo… contro un uomo che diceva di amarmi. Ho lottato contro i pregiudizi. Ho lottato mille battaglie… e per cosa? Per sentirmi dire a questo punto che non vado bene? Che sono giunta a questo mio momento personale di gloria solo perché riesco a colpire in maniera leggermente più dura, ma che non basta?
Andatevene a fare in culo troie del cazzo mangia pesce. Io sono qui e me lo merito. Io sono qui e non ho intenzione di spostarmi.”

Allarga le braccia.

“Non si tratta più di semplice vittoria o di voglia di vincere. Adesso si scende in campo con i fatti ed è finito il tempo in cui io resto a guardare. È finito il tempo in cui dico solamente di volerci andare pesante. Voi non sapete un cazzo di me e vi permettete di giudicare, vi permettete di ammirarmi dal vostro falso piedistallo fatto di puroresu ed altre cazzate simili. Per voi la vittoria sarà solamente un desiderio di rivalsa, qualcosa che vi può spingere a dare il meglio così che lì, nel vostro paese, possano dirsi orgogliosi di voi. Per me la vittoria vorrà dire che avrò vinto un’altra battaglia, l’ennesima. Ma non lo faccio per fame agonistica. Lo faccio perché posso far comprendere a me stessa che posso farcela, che posso uscire da ogni sorta di situazione difficile. Perché Violet ha sofferto, cazzo se ha sofferto, ma si è sempre rialzata più incazzata e determinata di prima.”

La Rude Girl punta il dito contro la telecamera.

“E se pensate di potermi fermare, fatevi avanti. Vi rispedirò a calci in culo da dove venite e non sarò dispiaciuta nel farlo. Crescere fa male ed io, stasera, sarò la vostra maestra di vita.”

Fa spallucce.

“Sorry, not sorry!”

Doppio dito medio e Violet si avvia verso il ring.

Siamo di fronte ad un uomo con uno sguardo emblematico. Un uomo che non sa cosa vuole dirci forse. Un uomo che è di fronte a delle scelte. Quell’uomo è Ciro de Curtis. Il napoletano sorride con fare triste in direzione della telecamera, la fasciatura al braccio è ben visibile.

“Non sono ancora finito. Non è questo il momento.”

Annuisce, ma le sue parole non sono ferme come vorrebbe.

“Quanti anni sono che sono in I Dabliu Es? Ho debuttato nel 2012. Sono cinque anni in questa federazione che chiamo casa. Si, ci butto per mezzo anche il periodo di pausa, il periodo in cui ho abbandonato la baracca per questioni personali e per problemi. Perché tutto quello che ho fatto l’ho fatto con il cuore. Ogni gesto che ho compiuto l’ho fatto con la determinazione di voler fare qualcosa di positivo per la mia nuova casa. Per il nuovo me.
Sono nato e cresciuto a Napoli, questo lo sapete tutti. Ho avuto difficoltà immense con il passare degli anni. Ero solo, ma non sono stato abbandonato. Ho costruito qualcosa di solito ed inattaccabile come una famiglia. Mi sono basato su qualcosa di concreto a differenza di molti ed ho cominciato a far conoscere il mio nome.”

Piccola pausa.

“Ho continuato ad andare avanti fino ad ottenere il massimo riconoscimento. Ho vinto tutto ciò che c’era da vincere qui dentro ed ho fatto conoscere la I Dabliu Es anche al di fuori. L’ho messa di fronte a estimatori del vrestling mondiale ed ho fatto vedere loro come si combatte e come si porta avanti un regno inter-fed per un anno intero. Ho dato tutto ed ho ricevuto tutto, perché dovrei lamentarmi?”

Ridacchia.

“Perché nel momento migliore mi capita la cosa peggiore. Mi capita di essere costretto ad abdicare un regno con un amico, Tanc, a causa di due omm è sfaccimm che hanno continuato ad attaccarmi alle spalle per settimane solo perché avevano paura dello scontro diretto. Solo perché temevano di non essere all’altezza. Ve la dico una cosa io, care le mie bestie di Satana. La verità è che non contate un cazzo. Avete vinto solo con una strategia spicciola, vi siete portati in vantaggio solo perché siete uno stereotipo vivente che abbiamo sottovalutato. Facit schif à sfaccimm. State insieme per un cazzo di scommessa ed adesso ve ne andate a farvi le pompe a vicenda solo perché ci avete trovato gusto con le vostre schifezze, ma io non ho intenzione di farmi mettere i piedi in testa. Non più.”

Mostra il braccio, quello infortunato.

“Alla Ràmbol ci sarò. Infortunio o no. I medici dicono che è una questione delicata. Che sono a rischio serio e che forse anche la mia carriera potrebbe essere messa a repentaglio. La realtà è che m pass p’ò cazz. Ij aggià dimostrà che sono ancora pronto a combattere. Devo essere pronto a farvi capire, a voi bestie e a tutti quanti gli altri, che Ciro non è morto. Ciro è pronto a rimettersi in gioco nella Rumble andando a dominarla come meglio può. Voglio ricordarvi che l’ho già vinta in passato e che sono capacissima di rifarlo. Senza citare la volta in cui, per mia stessa volontà, entrai come numero UNO. L’Italia nella smorfia napoletana. Una scelta folle, ma che mi rappresenta perfettamente in questo contesto. Sono l’uomo che non si arrende e che tira avanti, nonostante tutto.”

Sorride, adesso assume l’aria spensierata di sempre.

“I dottori esagerano sempre e poi, come ha detto anche il mio amico Tanc, alle volte bisogna stringere un po’ di più i denti, ma i risultati arrivano in un modo o nell’altro. Io rimango dunque fiducioso sul da farsi e su quello che il futuro mi riserberà.
Io non calo la testa di fronte al futuro. Io tengo duro contro tutto e contro tutti. La Rissa Reale sarà la mia dimora ed entrerò per far capire a tutti quanti chi è che comanda.
Sono Ciro de Curtis e non ho paura di menare le mani.”

Si alza adesso trionfante. Una piccola smorfia di dolore viene celata.

“Io sto vivendo quello che molti non sono mai riuscito a raggiungere. Il sogno. Sono un vessillo per tutti quelli che mi seguono, sono un simbolo per tutti quelli che hanno da sempre desiderato un modo per emergere. Non posso deludere la mia gente, i miei sostenitori ed il mio popolo. Non permetterò che accada.
Loro contano su di me ed io devo a loro tutto il mio successo.”

Ride spensierato.

“Tuistèr! Stò arrivando! Jamm bell jà!

...

CIRO VIVE!”

CAMERA FADES