Explosion Wrestling Superstar

Posts written by †Voltaire «

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    “Voglio la mia sfida.”

    Grintosa come sempre, Violet, è nel backstage e si incammina verso il ring. Il suo match è il prossimo.

    “Dopo settimane di prove sono finalmente giunta a giocarmi una schifosa opportunità. Queste prove di cui tutti andavano blaterando, queste grandi occasioni… sono state delle miserabili puttanate. Credevo che tutto potesse raggiungere un nuovo stadio, credevo che potessimo evolverci come categoria, ma siamo ancora una volta impantanate a giocare vestendoci da bambole e scappare da ragnetti. Cazzo stiamo facendo?”

    Furiosa più che grintosa, anzi.

    “Non mi sono allenata per questo, ma per andare avanti e decidere cosa fare della mia vita. Ho combattuto mille e più battaglie per ottenere i giusti riconoscimenti ed ora mi vedo utilizzata come un misero oggetto. Ma stiamo davvero dando i numeri? Fortunatamente questa pagliacciata sta per volgere al termine e sono pronta a prendere a calci in culo chiunque si frapporrà tra me ed il mio obiettivo. Perché è questo quello che voglio: essere la campionessa.
    Il titolo non è solamente una consacrazione, ma è un mezzo.”


    La rossa si ferma, apparentemente calma.

    “Le donne che mi hanno preceduto non hanno saputo sfruttare il mezzo. Vedevano la cintura come qualcosa di cui ornarsi e fregiarsi. Io la vedo come lo strumento per lanciare un messaggio. Come qualcosa che mi permetterà di andare avanti e di dare l’esempio agli altri. Per quanto tempo noi donne dovremmo rimanere indietro a guardare? Per quanto tempo dovremmo rimanere sopite di fronte a queste sfide? Per quanto tempo dovremmo rimanere indietro? No. Io non ci sto e lo dimostrerò già da questa sera. Le mie avversarie potranno anche mettercela tutta, ma io sono pronta ad avere più grinta di loro perché ho la MIA battaglia da portare avanti. Una battaglia che non si basa sull’odio né sulla voglia di primeggiare per il gusto di farlo. Una battaglia che si fonda sul rispetto della proprio persona e sul fatto di voler lanciare un messaggio. Le donne non rimangono a guardare, agiscono.”

    Detto questo Violet si incammina verso il quadrato. Breve, ma concisa.
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    - Reputo John Cena il migliore worker esistente sulla piazza e reputo il suo hating un continuo lamentarsi di chi lo schifa per moda. Inoltre credo che debba assolutamente battere il record detenuto da Ric Flair per quanto riguarda il numero di regni titolati.

    - Reputo CM Punk una puttana piangina, il CM Punk di adesso però. Quando se ne andò fece BENISSIMO, ma col tempo è diventata una sorta di vedova a cui si è raggrinzita la vagina per l'inutilizzo.

    - Roman Reigns è odiato a vuoto secondo me. Ha ottimo potenziale, ma è utilizzato male.

    - Matt Hardy è la perfetta personificazione del concetto di "reinventarsi".

    - Strowman è il miglior big man che la WWE abbia mai prodotto.

    - Mr. Kennedy è stato il personaggio/wrestler più sopravvalutato che abbia mai visto.
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    Solita palestra completamente vuota, fatta eccezione per un individuo: Violet. La Strong Lady prende a pugni e calci un sacco da boxe, quando la telecamera le si avvicina fa una pausa e fissa l’inquadratura.

    “Non è abbastanza.”

    A questo punto tira un poderoso montante al sacco che vibra pericolosamente.

    “E non sto parlando di questo allenamento. Sto parlando delle prove a cui siamo sottoposte. Non è abbastanza per dimostrare di essere una categoria degna secondo me. Sono dei giochi… dei semplici giochi fatti per intrattenere. Non sono soddisfatta, anche se ho già portato a casa il primo punto.”

    Calcione diretto al sacco.

    “In più un punto datomi da Jace. Nulla contro di lei, ma non voglio avere favori. Voglio ottenere le cose con le mie sole forze e d’ora in avanti sarà così, sempre. Non voglio l’elemosina di nessuno, Violet si prende ciò che le spetta a modo suo, anche ricorrendo alla violenza se è necessario.”

    Uno-due di pugni al povero sacco.

    “Non interpretate male. Ringrazio Jace con la quale mi sono battuta ferocemente allo scorso Pay Per View, ma io speravo in qualcosa di più impegnativo e spero che la prossima settimana ci sia qualcosa su cui poter sudare veramente. Non voglio dei giochetti, voglio una categoria femminile che abbia le palle di competere con quella maschile. Non voglio siparietti come se fossimo delle soubrette o come se dovessimo intrattenere un pubblico con la nostra bella presenza. Voglio dimostrare di essere capace di lottare, una lottatrice capace di cagare in testa anche a mezzo roster maschile se necessario. Le mie qualità ci sono. La mia grinta c’è, manca solamente l’opportunità giusta.”

    Altro calcio portentoso.

    “E non venitemi a dire che me la sono già giocata al Pay Per View. Intendo un’occasione in singolo, senza le altre che potrebbero ostacolarmi. Non voglio piangere sul latte versato, ma voglio avere la possibilità di dire la mia con la mia voce. Non sono una fanciulla in difficoltà che necessita di qualcuno per andare avanti a combattere. Io sono il capo del mio esercito ed il mio esercito sono io. Sono pronta a tutte le battaglie che mi si presenteranno di fronte. Siano esse delle stupide prove o roba più impegnativa. Violet è pronta a spaccare culi.”

    A questo punto uno Spinning Back Fist ed un successivo Roundhouse Kick bastano a far cadere dal gancio il sacco da boxe. La rossa osserva la scena e sbuffa.

    “Non ci sono più i sacchi resistenti di una volta.”

    CAMERA FADES
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    Niente intermezzi. Niente presentazioni pompose. Solo Ciro de Curtis, seduto sulla poltrona del suo camerino, pensieroso e con le mani giunte in contemplazione. Il capo chino non ci lascia vedere la sua espressione.

    “Ne ho sentite tante, davvero. Che sono uno sporco traditore, che la colpa di tutto è solamente mia. Davvero, non avevo dubbi che questi momenti si ripetessero all’infinito da quando ho cominciato la mia crociata solitaria. Eppure ancora non mi capacito di quanto la gente possa essere stupida, incapace di vedere le cose per come sono. Ogni mia azione, dal recupero lampo, fino al mio ritorno a sorpresa, è stata messa in atto per un’unica passione: quella del vrestling. Non sono assolutamente diverso dal Ciro che tifavate ad inizio anno. Non ho cambiato nulla, se non leggermente il mio atteggiamento e forse è questo il tasto dolente su cui non riuscite a pigiare.”

    Ora il napoletano alza lo sguardo. Severo.

    “Non siete stati in grado di metabolizzare il fatto che io potessi cambiare idea. Ero diventato il vostro unico appiglio al concetto di bontà e gentilezza, ero diventato il vostro beniamino. E questo mi ha rallentato, mi ha impedito di raggiungere i miei lidi, mi ha impedito di raggiungere la grandezza. Quante volte mi sono sacrificato più per voi che per me stesso? Quante volte ho dovuto mettere a repentaglio la mia carriera per un tifo che non era veramente sentito? Eppure io non ho tradito la fiducia di nessuno dei miei tifosi. Nessuno di voi era lì per assistere a quanto è accaduto ad EcsploMènia o mi sbaglio? Eravate lì per vedere il più grande evento dell’anno, evento a cui io non ho potuto presenziare se non per un privilegio che mi ero guadagnato. Pensate che mi bastasse condurre il Talcin Ciro? Pensate che mi bastasse fare da mera comparsa a quello che mi accadeva intorno? Io non sono un fottuto oggetto da ornamento. Non puoi mettermi in un angolo per rendere l’atmosfera più graziosa. Io sono un uomo che agisce, che fa quello che vuole quando lo vuole. Come potevo rimanere in disparte? A causa di un coglione che non è più neanche nei libri paga della federazione?



    Non potevo accettare la situazione ed ho agito come volevo. Ho ingannato tutti? Si. Ho detto addio ai miei vecchi ideali? Assolutamente no. Ed è questo il punto focale. Perché è quello che accomuna sia me che Tanc.”


    Risata sarcastica del partenopeo.

    “Perché continuate a tifare quel canadese? Perché continuate a dargli corda? Quante volte vi ha tradito? Quante volte è tornato come figliol prodigo per il vostro tifo? La verità è che a Tanc importa solamente di Tanc, a quel figlio di buona donna importa solamente stare al vertice. Non vuole lanciare messaggi, non vuole che voi lo idolatriate perché è un paladino o qualcosa di simile. Lui è solamente uno a cui non frega un emerito cazzo di niente e nessuno, eccezion fatta per sé stesso. Pensateci, nell’arco della sua carriera Tanc è stato sempre pronto a rubare, a prendersi le robe degli altri in modi anche illeciti. Forse voi avete visto la cosa da un punto di vista comico, ma non è così. Voi state idolatrando un uomo che non ha dignità, qualcuno che è stato sbattuto in carcere per truffa, ma che ‘magicamente’ ne è uscito dopo poco meno di tre mesi. Pensate che questo sia un buon esempio? Oh, ma cazzo me ne fotte.”

    Scuote il capo adesso l’ex pizzaiolo più adorato della EWS.

    “Non voglio mettermi a farvi la ramanzina, ma voglio che apriate gli occhi. Sono io il ‘buono’ nella sfida, sono io quello che si è sempre fatto il mazzo fin dal suo debutto, avvenuto in concomitanza con un certo Lucia Loco; sempre Tanc sotto mentite spoglie che provava a truffare chiunque gli capitasse a tiro. Erano altri tempi. Erano altre ere potremmo dire. Lui è cambiato molto da allora, io son rimasto lo stesso.
    E tale sarò per sempre oserei dire. Poiché non ho nulla da migliorarmi, sono la perfetta essenza di ciò che voglio essere ed a Saign ov Medness ve lo farò capire una volta per tutte. Un Pei Per Viù che per me ha significati importanti, due anni fa vinsi l’I Dabliu Dabliu Cempionscip diventando, da lì ad un altro anno di distanza, il campione più longevo della cintura. Ho portato in alto il nome della federazione senza problemi. Mi sono fatto carico di situazioni molto spinose e mi sono messo in gioco sia dentro la I Dabliu Es che fuori, dando sempre il massimo. Ma questo non lo ricordate, Tanc lo ha dimenticato, oppure era così assorto nel tentare di dominare la scena da trascurare tutto il resto.

    Eppure voi continuate a tifare lui, continuate ad ascoltare le sue parole. Ma non temete. Presto ascolterete le MIE di parole. Finalmente la faccenda dietro Castòl sarà chiara anche per voi, perché finalmente ho capito e sono stato in grado di comprendere la situazione nella sua totalità. Pensavate che il signor Benedict fosse un santo, un uomo simpatico ed in grado di tenere le redini? Eppure vi sbagliate. È un miserabile fallito che non è in grado di tenere in mano il proprio cazzo.”


    Di scatto, De Curtis, si alza.

    “Le cose cambieranno molto presto ed anche voi sarete partecipi dei cambiamenti che ci saranno qui dentro. Io mi riprenderò le luci della ribalta che mi spettano, mentre Tanc tornerà a correre dietro ai propri obiettivi, fregandosi di tutto e tutti, mentre il signor Castòl… bè, quello lo capirete a tempo debito.
    Ciro è pronto a scendere in campo per riprendersi ciò che gli spetta: mò m’arripigl tutt chello che è r’ò mij.”


    CAMERA FADES

  5. .
    “Questa è la mia occasione.”

    Il volto energico di Violet viene inquadrato, la rossa è carichissima come non mai. A breve sapremo qualche informazione in più sul match della categoria femminile, incontro durante il quale Violet si giocherà l’opportunità di diventare campionessa.

    “Sono giunta nuovamente ad un passo dal traguardo, ma sarà finalmente la volta buona? Non so dirlo con certezza, ma posso assicurarvi che scenderò in campo con tutte le mie forze. Perché è questo quello che sono e che voglio essere, un simbolo per tutte le ragazze che ci guardano da casa. Qualcosa verso cui aspirare, qualcuno da ammirare e le cui orme valgano la pena di essere seguite. Per questo motivo io stasera combatterò.”

    Serra i pugni.

    “So che nelle ultime settimane sono rimasta ai margini, so di non essere la favorita, ma sono quella che è pronta più di tutte a metterci il cuore. Perché è sempre una questione di cuore, in un modo o nell’altro. Non voglio tirarmi indietro e non voglio che le altre si sentano superiori a me. Ammetto i miei errori e sono pronta a prendermi le mie responsabilità, qualcosa che altri non hanno mai fatto qui dentro. Lo scorso HighWay sono stata il motivo per il quale il mio team ha perso. Sono stata la rovina di tutto e colei che porta sulle sue spalle il peso della disfatta, ma mi vedete con il volto triste oggi? Assolutamente no.”

    Sorrise ed annuisce la Strong Lady.

    “Non voglio piangermi addosso, non voglio mettermi alle strette da sola, la vita è già dura così com’è. Sono disposta ad imparare dai miei errori, che ammetto però provenire dalla mia dote positiva: la voglia di fare. Non ho dato il cambio nel mio match perché sapevo di potercela fare, io credo nelle mie capacità. Credo nella mia grinta e credo nel mio cuore, nella mia voglia di trionfare nonostante tutti siano disposti a remarmi contro. Queste prove inizialmente potevano apparire ai miei occhi come una mera pagliacciata, qualcosa in cui si buttava la categoria femminile in una misera perdita di stimoli ed iniziativa. Ma io credo di poter dare linfa vitale alla categoria, rivitalizzarla. Senza offesa per Jace. Lei ha carattere e ci sa fare, ma è una ragazzina. Qualcuno che non ha mai subito cose brutte nella vita, non è coriacea.”

    Sguardo di sfida verso la telecamera.

    “Questioni di cuore, certo. Ma come si comporta chi ha il cuore troppo tenero? La Lynn potrà anche essere una campionessa con i contro coglioni, ma non ha mai vissuto la vita per quello che è. Una fottuta tragedia. Non ha mai sofferto e non ha passato quello che altre hanno passato, qui non voglio dire di essere migliore di lei, semplicemente di aver avuto esperienze diverse e di essere ancora tutta d’un pezzo per poterne parlare liberamente. Quindi è questo il mio appello popolo della EWS: Violet è pronta per prendersi la cima della montagna e per dire la sua. Io sono qui ed ho intenzione che sia chiaro a tutti. Lo capirete già da stasera.”

    La rossa annuisce convinta alla telecamera ed il collegamento si chiude.
  6. .

    E’ da poco terminato il match tra Kael Soul, Murphy e gli oramai ex Nice Guyz quando ecco che vediamo l’ex pizzaiolo più amato della EWS apparire in inquadratura.

    “Niente fronzoli e subito al sodo.”

    Così si presenta Ciro de Curtis non appena si apre il segmento. Il napoletano è nel backstage e sembra voler dire la sua sulle vicende fin da subito.

    “E’ questo ciò che si merita uno come Tanc. È questo quello che si merita un traditore come lui, poiché non sono io il cattivo della situazione. Non sono io quello da additare, non mi stancherò mai di ripeterlo. È una situazione che mi ha stancato da tempo, ma che solamente ora posso provare ad articolare. Settimana dopo settimana sono riuscito a capire qualcosa di più sulla I Dabliu Es. Ho imparato a conoscere meglio chi mi sta attorno, chi mi circonda e chi si professa mio amico. Perché l’unica verità è che questa federazione è una vera e propria latrina, nel senso unico del termine. È il luogo dove si riversa tutta la merda possibile ed immaginabile.”

    Duro attacco di Ciro alla federazione! La stessa federazione che ha rappresentato con orgoglio nel suo lungo anno da campione EWW!

    “Dove sono i miei riconoscimenti? Dove sono le mie gioie? Dove è finito tutto il volersi bene? La verità è che di Ciro non è mai importato niente a nessuno. Né alla dirigenza. Né ai colleghi. Né a quel coglione di mio padre che era tornato solo quando sono diventato famoso. Quindi perché continui a rimanere in questo posto? Questa è la domanda che tutti vorrebbero farmi, e la risposta è molto semplice. Non voglio dare a nessuno la soddisfazione di liberarsi di Ciro. Quando rischiavo il ritiro perenne, chi è che ha assunto le mie difese? Chi è che si è sforzato di dirne quattro a Rant per aver messo a repentaglio al carriera di un dipendente I Dabliu Es? Lo stesso Castòl, ha forse detto o fatto qualcosa? Ha forse messo in piedi una sorta di campagna di sensibilizzazione? No. Ha continuato a grattarsi il suo vecchio scroto rachitico e giocare a fare la parodia di Fred Flinstòn. Ha continuato a dirigere una carcassa di gente che va un po’ dove vuole. Da quanto tempo la federazione non ha qualcuno con le palle al proprio comando?”

    Scuote il capo la Napoletan Submission Machine.

    “Questo posto merita persone all’altezza ed io sono quel tipo di individuo. Io sono il meglio che il palcoscenico ha da offrire. Non un miserabile voltagabbana che va avanti a forza di frasi fatte ‘perché l’ha deciso lui’. Non sono neanche un giappominchia che gioca a fare il pleiboi invece di dedicarsi ad affari seri, invece di combattere per il suo presunto onore… od orgoglio, quel che cazzo è.
    Io combatto per me. E lo faccio al meglio delle proprie possibilità e sono l’unico genuino, l’unico sincero in questa merda che è diventata la I Dabliu Es. E ben presto capirete di più. Ben presto Ciro vi aprirà gli occhi, ma non adesso.”


    Dopo questa enigmatiche parole Ciro lascia la scena. Il collegamento si chiude.

  7. .
    Sul sito EWS.com è uscito un video sulla sezione personale di Violet, la Lady Strong ha caricato personalmente il seguente video messaggio.

    V: “So quello che tutte voi state pensando. Quando tempo è che non appaio personalmente per parlare con voi? Per dire qualcosa o anche solo per far comprendere che ci sono. Ebbene, vi chiedo scusa. So che la mia assenza potrebbe non essere stata notata dai più, ma so che ci sono alcuni individui che contano su di me e su quello che io rappresento all’interno della federazione: una donna che non vuole arrendersi e che non è disposta a farsi mettere i piedi in testa. Io ho deciso di combattere. Ho deciso di mettercela tutta e per questo sarò presente nel prossimo Highway. Non importa chi saranno le mia avversarie, non importa chi sarà al mio fianco; poiché attualmente l’unico pensiero che mi frulla per la testa è quello di andare avanti e portare avanti il mio progetto.

    Con il passare del tempo ho compreso che la rincorsa per il titolo sarebbe stato un bellissimo sogno, ma devo pensare a dare il meglio ogni singolo giorno. Non solo quando ci sono occasioni titolate in giro. Devo pensare di essere l’ultima per poter sperare di raggiungere la vetta. La grinta è la mia dote migliore, devo sfruttarla.”

    Pausa.

    V: “Sinceramente le prove proposte dalla dirigenza… non mi sono piaciute come progetto, non del tutto. Sono schietta, non posso farci nulla. Voglio dire, non so come prenderle. Spero che sia qualcosa di concreto e di netto e non semplici accozzaglie di ricicli di giochi senza frontiere. Siamo donne e vogliamo essere trattate con rispetto. Siamo donne e vogliamo mandare un chiaro messaggio. Vogliamo… NO! POSSIAMO! Possiamo giocarcela anche con gli uomini. Possiamo giocarcela con chiunque qui dentro ed il solo fatto che non abbiamo un cazzo in mezzo alle gambe non ci rende meno capaci di altri. Noi siamo la nuova divisione della EWS che sta prendendo i suoi spazi e non rimarremo indietro a giocare con delle prove non alla nostra altezza. Quindi, signorina Karter e signor Castle: non ci deludete. Noi siamo le Venom Roses e vogliamo il rispetto che ci spetta.”

    A questo punto il video messaggio si interrompe.
  8. .

    Corridoio della EWS. Una figura si sta incamminando verso il suo match, un individuo che con il tempo, purtroppo, abbiamo imparato ad odiare. Ciro de Curtis è qui. La telecamera lo affianca immediatamente.

    “Volete il solito teatrino?”

    Appare evidentemente sarcastico il partenopeo.

    “Non si cantano più messe qui, levatevi di torno.”

    L’inquadratura però non si stacca e De Curtis sbuffa vistosamente.

    “Cosa volete vedere? Un Ciro che capisce i suoi sbagli e torna sui suoi passi e fa come niente fosse successo? Un Ciro che si arrende al suo destino? Andate a farvi fottere. Io rimango delle mie idee e lo sarò ancora a lungo, perché ho deciso di percorrere questa strada a qualunque costo. Qualunque sarà il prezzo. Che voi lo vogliate o meno. Credete che Zed sia migliore di me? Tsk. Non capite nulla allora, Zed ha avuto la meglio solo per puro caso. Potrà anche avere attorno alla vita la cintura, ma c’è qualcosa che ha perso da tempo. La dignità. La dignità di qualcuno che si ostenta a parlare di onore, ma che non spende neanche una parola per il defunto maestro, il medesimo la cui tomba è stata deturpata da me. Mpfh. Neanche mezza parola, coglionazzo di giapponese…”

    Scuote il capo.

    “Ma durante il nostro ultimo confronto, lo ammetto. Sono stato io quello più sciocco. Ho lasciato che un misero fallito sul viale del tramonto, come Tanc, mi mettesse i bastoni tra le ruote e che mi costasse la mia ultima opportunità. Non lo trovate quasi iconico? Lo stesso Tanc con cui ho vinto i titoli di coppia, laureandomi finalmente Grand Slèm Cèmpion, è lo stesso individuo che mi ha impedito di coronare la mia rincorsa con il ‘nuovo me stess’. C’è quasi da ridere per non piangere cari miei.
    Ma io lo so perché lo ha fatto. So perché si è messo in mezzo. Perché è un fottuto egoista che non voleva rimanere troppo indietro. Si è battuto in un match inedito in I Dabliu Es e cosa ha ottenuto? Di fare da menager. Di rimanere al bordo dell’azione e spronare gli altri a dare il massimo, qualcosa che Tanc non ha mai fatto in carriera. Una cosa inedita per quel bel giovanotto che afferma di essere il vostro beniamino, ma quante volte lui vi ha voltato le spalle per fare il proprio tornaconto?
    Quante volte lui ha cambiato atteggiamento per i propri interessi e voi lì, come capre, sempre attenti a seguire ogni sua singola mossa. Siete un gregge di coglioni che non capisce nulla.”


    Rabbia, la solita a cui siamo abituati ultimamente, da parte del partenopeo.

    “E non mi importa se la Saint stessa si metterà di mezzo, tizie del genere Tanc può reperire in un qualsiasi bordello. Non ne sentirà molto la mancanza. Ed in più, magari, così la smetteranno di giocare al gatto col topo l’uno con l’altro, tanto, alla fin fine, la Saint la fa solamente annusare a Tanc.
    Io non guardo più in faccia a nessuno e stasera, gioco del destino, saremo in coppia, coi ai bei vecchi tempi. I Nais Gais ancora una volta fianco a fianco contro dei rivali di cui non ho neanche voglia di parlare. Un novellino ed un Marfi che ha sempre voluto fare il buontempone, ma cosa ha ottenuto negli ultimi mesi. Un’alleanza futile con un Gideon che, noi tutti, sappiamo essere un egoista di prima categoria. Ha avuto certamente modo di far vedere quanto vale come campione di coppia, ha tentato in tutti i modi di trascinare qualcosa di morto come il suo vecchio team e adesso… vuole riprovarci. Forse avrà bevuto un po’ più del solito, quando si sbaglia una volta, solitamente, si tenta di rimediare. Raian, invece, sta compiendo gli stessi errori di prima. Ridicolo.”


    Ridacchia sarcastico.

    “Ed ora eccoci qui. Eccoci ancora una volta, all’ennesimo giro di boa. Io e te, Tanc. Cosa ci riserberà il futuro? Una gioiosa collaborazione, o l’ennesima pugnalata alle spalle.



    Andiamo a scoprirlo.”


    Sorriso enigmatico e Ciro si dilegua nel corridoio.

  9. .

    La telecamera si accende e siamo dentro un setting che, nel corso degli anni, abbiamo imparato ad amare. Un luogo che alcuni hanno considerato come la propria casa, la pizzeria di Ciro de Curtis. Luogo che ha da sempre accompagnato la carriera dell’ex pizzaiolo più amato d’America. Il locale è chiuso. Le sedie sono messe sopra i tavoli e solo una luce è accesa, qualcuno è ancora dentro il locale. Ben presto capiamo di chi si tratta, Ciro de Curtis. Il napoletano cammina tra i tavoli del suo locale, non da adito alle telecamere, ma comunque inizia il suo discorso.

    “Quanto tempo è passato. Da quando ho iniziato la mia carriera, davvero parecchi anni. Ho combattuto per tanto, forse troppo, tempo ed ora eccomi qui. Ancora una volta a combattere per qualcosa a cui io tengo, per dimostrare qualcosa, ma i ruoli sono invertiti. Stavolta dovrei essere io il cattivo, dovrei essere io quello privo di scrupoli, ma so che non è così. Mi avete dato del traditore, del poco di buono, del codardo. Aggettivi che non mi erano mai stati rivolti, ma che non appena ho deciso di muovermi secondo le mie regole; mi sono stati cuciti addosso.”

    Sorriso amaro quello di Ciruzzo.

    “Non provo nessun tipo di rimpianto per quello che ho fatto, perché dovrei? Siete stati voi i primi a tradirmi. Ogni settimana scendevo in campo per dimostrare di essere il migliore, per darvi spettacolo, ma a voi non bastava mai, volevate sempre di più. Sempre. Di. Più. E per questo motivo ci ho quasi rimesso la mia carriera, per voi ho rischiato di non poter andare più avanti… e cosa ho ottenuto in ricambio? Assolutamente nulla. Non pretendevo che sfociasse una ribellione, ma a voi non è fregato un cazzo. Se mi fossi ritirato, sareste andati avanti come niente fosse. È già successo in passato, con altri volti noti. Potrete anche emozionarvi a sentir nominare le vecchie gloria, ma la verità è che non vi interessa di loro. Di chi sono, di cosa sono diventati. Volete il vostro spettacolino del cazzo, nulla di meno e nulla di più.”

    A questo punto De Curtis prende una sedia, la poggia a terra e vi ci si siede.

    “Siete stati voi i primi a deludere, non io. Ricordatevelo bene. La rabbia è montata dentro di me e mi ha spinto a provare quello che ho fatto. Illudere tutti e provare il colpaccio, nonostante il mio infortunio non fosse per nulla rientrato, ma in fin dei conti io sono Ciro. Il ragazzo dal cuore grande e dall’immenso spirito di sacrificio, avrei potuto prevalere, ma il caso non ha voluto così. Non demordo però. Ora sono pronto ad andare faccia a faccia con Zed. Contro l’uomo che mi ha sconfitto, anche se grazie all’aiuto di Scen, già una volta. Sono pronto ad andargli faccia a faccia… un anno dopo. Perché è così, già lo scorso anno ci affrontammo io e lui, con la differenza che c’era anche Tanc di mezzo. Non dimentico il passato, neanche lui dovrebbe, ma qui tornerò dopo.
    Lo scorso anno Zed aveva grinta e voglia di dimostrare la propria bravura, lo capii immediatamente. Per questo mi impressionò parecchio e mi parve di vedere in lui una particolare luce. Una luce pronta a brillare, ma adesso, a distanza di trecentosessantacinque giorni… non vedo più nulla. Intravedo un uomo che ha deciso di cambiare strada in passato, ma che è già pronto a perdersi nuovamente.”


    Sospira, quasi sconsolato.

    “Non mi dispiace per te, Zed. Non me ne fotte assolutamente nulla, ma c’è qualcosa che mi lascia l’amaro in bocca. Maledettamente. Il passato è qualcosa che ci marchia, che non ci abbandona. Ho voluto puntare su questo con te. Ho voluto provocarti. Ho voluto darti modo di venire al confronto con me incazzato come non mai, ma non eri furioso. Il tuo orgoglio non è neanche la scusante, la realtà è che a te non frega nulla, così come a me, di chi ti sta intorno. La differenza è che io lo ammetto.



    Ho letteralmente pisciato sopra la tomba del tuo maestro con dei tizi giapponesi e tu, nelle dichiarazioni uscite subito dopo l’accaduto, rilasci un breve segmento di scazzo e divertimento di un fantomatico gruppo uotzapp? Ma fuss strunz? A me non interessa il modo in cui metabolizzi le cose o come organizzi la tua vita, ma a me interessa di dimostrare delle cose. Una di queste è che tu sei un misero artefatto. Nelle ultime settimane ti sei ripreso e sei riuscito a stendermi, non ti ho preso di sorpresa o quant’altro, ma ne sono contento. Non voglio uno scontro che si risolva in breve tempo. Anche per questo ho dato vita a quella stipulazione.”


    Breve pausa.

    “L’incontro della passione di Cristo. Non che io voglia paragonarmi al figlio dell’Altissimo, ma ho una cosa in comune con la sua figura. Il martirio e la passione. La sofferenza che ho patito nei momenti che pensavo che fosse finita, ero stato abbandonato da tutti, tutti si erano arresi. Sai che vuol dire vedere tutti che mollano la presa quando tu vorresti solo un incoraggiamento? Pensi che a me possa bastare? Pensi che io sia disposto a fermarmi? Nulla affatto, io voglio avanzare e lo farò. Anche sul tuo corpo, se dovessi ucciderti lo farò con piacere.
    La passione, invece, è ciò che mi accomuna con colui che ispira la nostra contesa e che mi differenzia da te, io sono pronto a versare il mio sangue per ottenere questa vittoria, ma tu? Sei pronto a combattere una vera contesa? Oppure vorrai continuare a nasconderti dietro il tuo gruppetto di amici? Pensi che possano farti da scudo? Non perderò tempo a parlare di loro, ma dai retta a me. Se passi le settimane a pensare più a come entrare nelle mutande della tua connazionale; che a come prepararti al nostro incontro… hai già perso.”


    A questo punto la Neapolitan Submission Machine si alza ed apre la porta. La telecamera lo segue. Sull’uscio Ciro si ferma e guarda all’interno del locale.

    “Il tempo è una freccia, va sempre avanti e non guarda mai indietro. Dobbiamo seguirlo. Dobbiamo lasciarci andare ed evolverci, altrimenti rimarremo sempre troppo indietro. Questo è il mio nuovo mantra, ho detto addio al vecchio. Il passato non va dimenticato, ma non può tenerci fermi ed immobili troppo a lungo. È tempo di guardare avanti.
    È tempo di accogliere un nuovo giorno nella vita di Ciro. È tempo di vivere.



    Jamm bell, jà!


    A questo punto il partenopeo se ne va dopo aver chiuso la porta. L’inquadratura lo segue e da fuori inquadra la pizzeria che vede le sue ultime luci spegnersi. Notiamo un cartello sulla porta, perentorio.

    ‘Chiusura permanente’

    CAMERA FADES

  10. .
    CITAZIONE (Jojolyne« @ 13/10/2017, 13:28) 
    Ma... che prevede la stipulazione dell'Orwell's Animal Farm? :OOO

    Match ultraviolent, i contendenti indossano la maschera di un animale da fattoria. A cadenza di tempo regolare ci sono dei lights out, quando torna la luce su uno dei quattro angoli sono appese armi speciali e/o particolare che possono essere usate per menarsi ulteriormente.
  11. .

    “Questo è il destino di chi è debole.”

    Nessuna presentazione, la telecamera si accende su un Ciro de Curtis in abiti civili e che fuma una sigaretta, scena inedita questa!

    “Niente giri di parole Zed. Abbiamo visto tutti come è andata settimana scorsa, non sei riuscito a portare avanti il tuo orgoglio, non sei riuscito a battermi sul piano delle tempistiche ed ora sei nelle mie mani. Potrò scegliere io la stipulazione che ci vedrà coinvolti, un privilegio che intendo sfruttare al meglio.
    Potrei coinvolgerti in qualche gioco malato, potrei estromettere i tuoi seguaci con uno schiocco di dita, ma sarebbe tutto fin troppo semplice. Io non voglio solamente una battaglia dal punto di vista fisico, voglio qualcosa a livello emotivo. Perché io sarò la sfida più difficile della tua intera esistenza.”


    Tiro di sigaretta, poi espira il fumo.

    “Se fossi stato il vecchio Ciro avrei potuto affermare che siamo simili, avevamo ideali abbastanza lineari e che combaciavano in un modo nell’altro, ma adesso mi rendo conto che siamo incompatibili. Io mi sono evoluto, ma tu sei rimasto lo stesso. So quello che hai passato, da quando eri Fury fino a diventare Zed. Un’evoluzione lenta che è stata frutto anche degli insegnamenti di un maestro che ha visto del buono in te, storia simile alla mia. Peccato che gli esiti siano diversi. Non c’è del buono in questo mondo e chi si ostina a volerlo vedere non comprende davvero come vadano le cose. Non ci sono buoni e cattivi, ci sono le persone che vogliono ottenere ciò che desiderano e sono disposti a tutto per averlo.”

    Scuote il capo Ciruzzo.

    “Tu non sei disposto a spingerti oltre. L’ho capito ulteriormente quando hai dato vita alla tua piccola setta personale dell’orgoglio. Tutta quella gente che ti segue come cani bastonati, gente che non ha propria personalità e per questo prova ad assorbire parte della tua. Cristo, siete patetici. Ma io sono qui per aiutarti. Settimana scorsa ho parlato del tempo, del grande fautore degli eoni che si è messo in mezzo e che mi ha portato a cambiare. Oggi parlerò di un altro concetto che a te manca… la fede.

    Non hai fede in te stesso, né in chi ti sta intorno. Vacilli come una bandiera mossa dal vento. Potresti andare avanti a credere nelle tue fandonie per secoli. Hai avuto bisogno del tuo maestro per trovare una strada, ma quello non è un vero sentiero, è una menzogna. Ma a te non è importato, ti sei impuntato su quegli insegnamenti perché era l’unica cosa che ti sembrava concreta. Non avendo nulla ti sei appigliato al concetto di orgoglio come un bambino affamato si aggrappa alla tetta della madre. Sei privo di concetti interiori propri, segui l’orgoglio come fosse un concetto astratto da rendere concreto, ma la verità è che ne sei spaventato perché non sai di cosa si tratta. Zed non cancella Fury. Le azioni del dopo non annullano quelle del prima. Non so se mi sono spiegato.”


    L’inquadratura si allarga e notiamo che siamo in un luogo di riposo eterno, un cimitero. Alle spalle del partenopeo ci sono degli individui poco raccomandabili di chiara origine asiatica.

    “Vedrò però di rendere le cose più semplici con un messaggio audio visivo. Tu hai deciso di dimenticare il tuo passato remoto, ma quello prossimo è quello che ha avuto un’influenza ben migliore su di te. Tutto è iniziato da qualcosa che ti ha spinto a cambiare. La chiave di volta delle menzogne che ti racconti.

    Kenshi-sensei.”


    Con un plateale gesto De Curtis indica le sue spalle e vediamo indicata dal pizzaiolo una lapide, su di essa il volto di un anziano nipponico . Sotto il ritratto tombale dei kanji ed una didascalia in inglese, palesemente scritta a pennarello (probabilmente opera di Ciro ndr.): Kenshi-sensei. Ciro butta sulla tomba quello che resta della sigaretta.

    “C’è bisogno di ringraziare dunque l’artefice di questo tuo viaggio autodistruttivo. Per questo motivo ho pagato questi begli ometti.” – indica i tizi poco raccomandabili – “Per fare un brindisi in onore del tuo compianto maestro. Per farti capire che l’onore e l’orgoglio non esistono per nessuno. Siamo tutti vittime e capita a tutti di ritrovarsi dalla parte di queste ultime prima o poi. Io lo sono stato ad Ecsplomenia, adesso tocca a te. Brindiamo.”

    Il Pizza Man si volta, ma poi si ferma e continua a parlare.

    “Che disdetta, abbiamo dimenticato il saké… o per meglio dire l’abbiamo già bevuto prima di venire qui. Vabbè ci inventeremo qualcosa…”

    Le parole vengono dette con una malizia e cattiveria inaudita. Un cenno ai nipponici e Ciro si avvicina con loro vicino la tomba di Kenshi-sensei. Cenno di assenso e la telecamera non inquadra tutto, ma possiamo immaginarlo dai volti e dal rumore di sottofondo.
    Stanno urinando sulla tomba di Kenshi! Ciro ride in maniera sguaiata.

    “Per quello che avrà bevuto questo vecchio in vita, questa sarà come una bottiglia di champagne prelibato.”

    Appena finito di profanare la tombra tutti i presenti si puliscono le mani e poi vengono pagati da Ciro, alla fine il pizzaiolo è lasciato solo.

    “Questo è il mio ringraziamento per Kenshi, per averti reso quello che sei Zed. Adesso sarò io il tuo nuovo maestro e ti farò rendere conto di quanto tu sia falso ed i ipocrita. Il prossimo brindisi… sarà per te.”

    Occhiolino alla telecamera e poi… CAMERA FADES.

  12. .

    Camerino di Ciro de Curtis, la telecamera si apre in maniera schietta e diretta. Non ci da tempo di metabolizzare con la solita panoramica dolce che, un tempo, accompagnava i promo del napoletano. Ci troviamo il suo volto in primo piano. Nulla più. Solo questo conta. Solo Ciro conta.

    “Non avevo dubbi che ce l’avrei fatta. Non ero timoroso di affrontare Tanc… e l’ho sconfitto a modo mio. Nel modo che preferivo, umiliandolo e facendo capire a tutti voi che Ciro non è morto, ma è più vivo che mai. Mi davate per spacciato, ma vi ho fatto ricredere. Ognuno di voi si è dovuto confrontare con la realtà, primo tra tutti Zed e la sua congrega di nuovi amichetti.
    I guerrieri dell’orgoglio.

    Un gruppo di individui che non sanno quello che fanno e che seguono il giapponese come fosse un mentore da venerare, io ho visto più una setta che segue un capo sbagliato. Delle persone che non riescono nemmeno a difendersi dall’assalto di un unico individuo. Ti accerchi forse di alleati deboli per sentirti ancora più forte, Zed? È una tattica obsoleta e poco utile. Alla fine sarà solo uno specchio per le allodole e tutti potranno prenderti a calci in culo, specialmente io.”


    Breve pausa. Ciro scuote il capo.

    “Non mi aspettavo questa cosa da te. Ti avevo inquadrato in maniera diversa, pensavo fossi uno che vuole combattere le sue battaglie da solo, che vuole portare alto il proprio nome contro ogni sorta di nemico. Ti sei dimostrato, alla fine, per un individuo che non sa lavarsi da solo i panni sporchi in casa. Patetico. Vanti il tuo onore, ma a che pro? Anche io lo facevo e sai dove sono arrivato? A rischiare di abbandonare la mia carriera per via di uno stronzo che ora non si fa neanche più vedere qui. Ecco quante vale l’onore, meno di zero. Non serve a nulla, così come il tuo orgoglio. Prima non avevi niente e continui a non avere nulla, perché non è il titolo che ti rende un campione.
    So già quello che la gente dice, che sono un figlio di buona donna perché ho imbrogliato e che ci dovrebbe essere Tanc al posto mio. È questa la cosa più curiosa, per anni Tanc ha portato avanti lo stesso comportamento che ho adottato io nel finale del nostro incontro, ma nessuno mai si è sognato di farglielo pesare. Nessuno mai ha accusato il buon canadese di fare la cosa sbagliata… solo perché nella testa dei tifosi il fine giustificava i mezzi.”


    Espressione schifata del pizzaiolo.

    “E’ proprio per questo motivo che ho scelto di far andare le cose in quel modo, per lanciare un chiaro messaggio. Io faccio quello che cazzo voglio e nessuno può fermarmi.
    Abbastanza chiaro?

    Ma non sono qui per parlare solamente di me, ma anche per dire che al prossimo AigUei sarò io ad avere la meglio su chiunque mi capiterà in tempo decisamente minore rispetto a te. Perché sono più affamato e sono più arrabbiato di te, perché voglio dannatamente metterti in difficoltà e farti capire che sono pronto a mettere tutto in gioco per farti capire che non ho paura di niente.

    Il tempo è la chiave di tutto. Una Bit de clok cialleng non è solamente una sfida a chi riesce a fare qualcosa nel minor tempo, è una sfida psicologica. Il tempo ha segnato da sempre le nostre vite ed i nostri ritmi ed io sono pronto a farti capire quanto questo tema sia importante per me.”


    L’espressione di De Curtis è enigmatica.

    “Il tempo è una freccia, va sempre avanti. Non possiamo tornare indietro per riassaporare un momento od afferrare qualcosa a noi caro, dobbiamo sempre avanzare e non siamo padroni di esso. Dobbiamo farne tesoro finché ne siamo consapevoli, ma alle volte le cose non vanno come sperato. Alle volte il tempo è tiranno e ci allontana prima di raggiungere i nostri sogni, ma così non sarà per me. Io andrò per la mia strada e diventerò il padrone del mio tempo e lo utilizzerò per rendere la tua vita un inferno.

    Tu non sai quello che vuoi e non sai chi sei, Zed. Sai solamente che devi andare avanti a lottare, ma sei privo di un vero moto interiore. Ti ripeti, ogni singolo giorno, che le cose andranno avanti da sole, che sei il guerriero migliore di questo mondo, ma non è la verità. Sei solo uno dei tanti che si scannano per un po’ di gloria. Che mette in discussione le proprie capacità e a repentaglio la propria salute per gente che non ti conosce davvero.

    Tu non combatti per nulla.

    Io combatto per me.

    Questa è la vera differenza tra noi due e a breve inizierai a capirlo ancora di più.”


    Silenzio.

    CAMERA FADES

  13. .
    Un lavoro ottimo come al solito, Pavo. Veramente, non ricordo se ti ho mai fatto i complimenti netti per la rubrica, ma meriti un plauso per tutto l'impegno che ci metti secondo me. Comunque Ciro ce l'ha una nuova theme, forse non è stata resa pubblica la cosa :v



    Un cliché forse, ma nel caso accolgo suggerimenti!
  14. .

    JAMM BELL JA!

    Tre parole che un tempo avrebbero portato giubilo nel cuore di tutti; oggi diventano sinonimo di rabbia e frustrazione. Ciro de Curtis fa la sua comparsa in arena accolto, mai come prima di adesso, da una reazione negativissima del pubblico. Il partenopeo rimane sullo stage a bearsi di questa nuova situazione, come se fosse la prima volta in ogni occasione. Socchiude gli occhi e poi si avvia verso il ring. Una volta salito si arma di microfono, ma è ancora troppo presto per sperare di parlare. La folla è inferocita, non ha dimenticato. Quando le acque sembrano esserci calmate, allora, prende la parola De Curtis.

    “Pensate che vi abbia tradito?”

    Ovvia reazione della platea.

    “Ebbene. Non è così. Non sono io ad essere cambiato, nessuno è cambiato qui dentro. Siete voi ad aver toppato. Siete voi ad aver sbagliato. Io non ho tradito nessuno. Non ho messo da parte i miei ideali. Sono sempre il medesimo Ciro di sempre. L’unica differenza è che… ho capito.”

    Ora inizia a regnare un leggero silenzio. Si vuole capire le motivazioni di Ciro.

    “Ho capito che non me ne devo fregare. Non me ne deve fottere più un cazzo di cosa mi sta intorno. Importo io e nessun altro. Cosa ho ottenuto da anni in cui mi facevo il culo per arrivare alla vetta? Cosa ho dovuto vedere? Ho visto gente del calibro di Uils riuscire a spodestarmi per fortuna dal mio ruolo di re dell’estremo. Ho dovuto avere a che fare con quell’aborto mancato di Lucius perché nessun altro qui dentro voleva averci a che fare. Nessuno voleva insegnare lui un po’ di educazione. Ma la colpa non posso di certo darla ai miei colleghi, no? Quella mandria di idioti che non pensa altro che al proprio tornaconto? Già, in fin dei conti sono IO quello cattivo. Quello che vi ha voltato le spalle.”

    Breve pausa.

    “Sono io quello che vi ha fatto il più grande torto della vostra vita. Sono io quello da indicare con il dito, no? Andate a farvi fottere, massa di invertebrati. Perché è questo che siete. Io mi sono battuto per voi in tutti questi anni e non avete neanche la decenza di aspettare di sentire le mie motivazioni. Non avete avuto la pazienza di attendere di scoprire ciò che si cela dietro le mie azioni. Io non mi merito questo. Io sono colui che meglio può rappresentare questa federazione e l’ho ampiamente dimostrato, ma a voi non interessa. Voi volete solamente andare avanti per la vostra strada, pronti a tifare per il prossimo beniamino da quattro soldi. Certo, mandiamo nel dimenticatoio un insieme di valori ed ideali come Ciro. D’altronde ha fatto una cosa brutta e cattiva. Fischiamolo. Inetti, questo siete.”

    Rabbia nelle parole del partenopeo. La folla comincia nuovamente a rumoreggiare.

    NON PERMETTETEVI. Non vi dovete permettere di fare un singolo rumore di dissenso in mia presenza. Sono io quello che è stato tradito e bistrattato. Sono io quello che è stato abbandonato come un cane sull’autostrada. Ero potenzialmente finito, ma DA SOLO mi sono tirato fuori dalla merda ed ho messo in piedi la mia carriera quando tutto era potenzialmente spacciato. Quando tutto sembrava finito ed i medici mi dicevano di lasciare perdere. Quanto la notte è venuta per me; io sono diventato il sole più splendente. Mi sono aiutato ed ho avuto un recupero lampo. Non ho ricevuto un solo incoraggiamento da voi, solo parole di commiato. Solo odio quando poi ho deciso di aggredire il vecchio di merda che comanda qui dentro. Quell’idiota di Sepe ha provato a fermarmi. Ha provato a mettersi tra me ed il mio obiettivo. Sappiamo tutti come è andata a finire. D’altronde cosa c’era da aspettarsi? Davvero? Sepe, la mascotte della categoria tag che funge da zavorra per i nuovi arrivati. Vi prego, abbattetelo. Farete un favore a lui e a quella cagna di sua moglie che ha persino avuto il coraggio di scoparci con quell’imbecille.”

    Smorfia disgustata del pizzaiolo.

    “Castle non è adatto a guidare la federazione. E’ un vecchio cazzone che pensa al mondo come un gioco, peccato che il tempo degli scherzi sia finito e che alla I Dabliu Es serva qualcuno capace di gestire le cose per come sono. Non siamo un fottuto circo anche se molti la pensano. Non siamo una federazione di serie B, anche se l’uomo che ci guida è un fenomeno da baraccone.
    Sono stufo di tutto questo ed è questo uno dei motivi per il quale ho agito in quel modo contro Zed. Per questo ho agito in quel modo contro tutti voi, mentendo. Per questo ho spaccato il cranio di mio padre sulla tomba di mia madre.



    Perché ho capito di essere l’unico a cui importasse veramente qualcosa di questo posto.
    Ero solo nella mia battaglia per cavare fuori dalla mediocrità un luogo che vede nei suoi massimi esponenti gente che cambia fazione una stagione si e l’altra no. Ho visto gente non fregarsene dell’incolumità di colleghi e tentare di mandare avanti la propria carriera fallimentare da campione mondiale di transizione. Ho visto molte altre cose e tutte mi sono servite. Quindi perché avrei dovuto impegnarmi ulteriormente? Perché avrei dovuto tentare di mettere in piedi tutti i miei sforzi per un luogo che non mi merita per quel che sono?
    Sono diventato ciò che ho sempre odiato, questa la frase che mi è stata ripetuta. Ed io ho risposto: col cazzo.
    Io sono sempre Ciro. Ma un Ciro che ha capito che alla fine non serve farsi il sangue amaro per qualcosa per la quale non è necessario sacrificare se stessi. Alla I Dabliu Es non serve il Ciro amato dalle folle. Alla federazione serve il Ciro figlio di puttana che si prende quel che vuole, e non è per il bene dell’azienda, ma per il bene di Ciro.



    Perché in questo mare di squali bisogna imparare a nuotare da soli. Io ho provato a fare branco. A dare identità a molti che venivano lasciati indietro. Ho fatto da chioccia a molti, ma adesso… m’aggiu rutt ò cazz.”


    Sguardo severo di Ciruzzo.

    “Ah, dovrei parlare anche di Roulette? E perché mai? Un luogo dove il caso premia chi si trova lì per caso. Ennesima dimostrazione che la meritocrazia non esiste. Tenetevi la vostra suspence. Io cammino per la mia strada. Questi sono i miei perché. Fateveli bastare, merde.”

    CdC lascia cadere il microfono ed abbandona la scena.

  15. .
    Voltaire

    Ciro de Curtis
    Violet
507 replies since 17/9/2006
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