Funny notes plus... a deal?

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  1. †Voltaire «
     
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    Tutti oramai hanno abbandonato l’arena. Gli inservienti finiscono di smontare le sceneggiature e gli impalchi dal backstage quando improvvisamente uno di loro urla per la paura. L’ultimo cameraman rimasto in zona si avvicina per riprendere quanto accaduto e vediamo il motivo di tale spavento. Jokester, con la cintura da Undisputed Champion appesa al collo, ha assunto la posizione del pensatore sopra alcuni scatoloni. Il suo sguardo è vitreo e quasi assente, pare completamente assorto.

    “Mhhh… mhhh… no no no.”

    Confabula a bassa voce. Uno degli inservienti vorrebbe avvicinarsi, ma è intimorito dalla figura dell’EWS Clown che, intanto, continua a bisbigliare tra sé e sé. Alla fine, spinto e convinto dai colleghi, il poveretto si avvicina all’Arlecchino Pazzoide.

    “EUREKA!”

    Neanche a dirlo, appena si avvicina il pagliaccio si alza di scatto con una portentosa illuminazione. Solo ora sembra rendersi conto di quanto accaduto e nota il membro dello staff caduto a terra. L’ex Ciro fa spallucce e gli passa letteralmente addosso senza non curanza. Dopodiché non sguardo follemente contento afferra l’inquadratura della telecamera e se la piazza sul suo bel faccione dipinto e sorridente.

    “Ho capito! Ho capito! Ho capito! Ho capito! Era come se un tarlo si fosse insinuato nella mia testa e mi stesse portando inesorabilmente alla follia. È una delle sensazioni peggiori del mondo quella di trovarsi di fronte a un discorso che ti fa sorridere… MA NON SAI IL PERCHÉ! Il discorso di Wallace è stato illuminante. Mi ha sparato di fronte una lunga sfilza di statistiche, di dati e di nomi e alla fine mi sono ritrovato con una voglia matta di ridere, ma non comprendevo inizialmente il perché. Mi sono rintanato quindi in questo posto, isolato per poter pensare al meglio alle motivazioni di questa emozione nata nel mio profondo e ora finalmente posso essere felice della conclusione a cui sono giunto e voglio condividerla con voi. Oh si. Non posso esimermi dal farlo, soprattutto perché è qualcosa che va analizzato nel dettaglio e attenzione. Perché il vostro eroe della verità è un grande mattacchione.”

    Sorride Mister J.

    “La cosa divertente è che in così lungo e blasonato discorso, Ash Wallace, non ha raccontato una sola verità che fosse integra. Solo mezze verità. È così poeticamente buffo! Non trovate anche voi?”

    Si volta in direzione degli inservienti, i quali si stanno ancora riprendendo e non sembrano cogliere quello a cui lo Smiler si riferisce. Ciro non si lascia però abbattere e, nonostante scuota la testa, tira fuori dalla tasca un foglietto trasandato sul quale sembra aver trascritto una serie di strampalati appunti.

    “Partiamo dal principio. Se sei finalmente riuscito a vincere la Iron Man Rumble dopo nove anni, vuol dire che per i restanti otto hai fallito. Il che vuol anche dire che era statisticamente probabile che prima o poi vincessi. Un po’ come i veterani di guerra che credono di poter competere nei conflitti moderni grazie a quell’esperienza acquisita con il tempo. Peccato però che i tempi cambino, così come le persone. Chissà se tu, Asso, sei cambiato o se sei rimasto sempre lo stesso a causa di questa tu ossessione. Perché diciamocelo, un po’ il chiodo fisso deve esserti rimasto. Lo hai detto tu stesso che erano nati dei simpatici meme e che avevi tutto l’alfabeto di piani in testa per raggiungere il tuo obiettivo. Chi sono io per giudicarti? Anche io avevo l’ossessione del titolo, eppure quando ho smesso di preoccuparmi… PUFF! Ecco che ho fatto una serie di vittorie che mi han portato dritto in cima. E non ho dovuto neanche ricorrere alla lettera A. Mi è semplicemente bastato mandare a quel paese i piani e i progetti. Ho introdotto un po’ di anarchia nella mia esistenza e mi sono lasciato guidare piuttosto che oppormi ai desideri che mi imploravano di essere liberi. Come hai detto tu, non sono più il Ciro di un tempo. Ma credi che sia un bene per te? … Ma aspetta aspetta aspetta! Andiamo con ordine!”

    Si ferma Mr. Smile e torna alla sua lista.

    “Il tuo passato. ExploMania from the Past. Sai, inizialmente ho sbadigliato a dover mettere insieme i pezzi. Ma ne è valsa la pena. Perché tutti i nomi che hai citato non sono solamente qualche scribacchio nero su un foglio bianco. Sono una storia e cosa ci dice la tua storia quando viene immessa nel contesto di ExploMania contro i tuoi vecchi sfidanti nelle edizioni passate? Ci dicono che… hai fallito. Hai fallito fin dalla tua prima apparizione. E hai continuato a perdere; contro Chris Crabb o a creare precedenti interessanti, come quello con Doctor C. Hai dimenticato di dire riguardo a questo episodio una cosa particolare. Il buon dottore venne nel Main Event come vincitore della Rumble e… perse miseramente. E adesso ci sei tu come sfidante. Come rampollo dell’uragano. Perché omettere questa piccola verità? Forse perché hai paura che la storia si ripeta e che il campione sconfigga il baldanzoso eroe? Ma continuiamo pure. Tralasciando la tua storia con Hurt Man e Ives, sono stato attirato da un altro particolare.”

    Muove i fogli Jokester, alla fine sembra trovare quello che desidera.

    “Tank. Il tuo amicone. Quante volte vi siete picchiati? Quante volte le vostre strade si sono incrociate? E quante volte a ExploMania? Non parlo di risultati, quanto piuttosto del fatto che la tua figura sembra essere indissolubilmente legata a quella del caro nipotino di Benedict. Cosa voglio dire con questo? Beh, tutto e niente. Potrei dire che stai appresso a Tank per risplendere della sua luce riflessa. Oppure stai dietro di lui per avere opportunità nei lidi alti del Monte Olimpo sfruttando il legame che avete. Tutto e il contrario di tutto potrebbe uscire da questa mia bocca sorridente, ma c’è un fatto, c’è una verità – come piace definirla a qualche biondino di mia conoscenza. Non sei più stato visto nel giro Undisputed da un bel po’ di tempo. Da quanto tempo il buon vecchio Wallace non si trovava nei piani così alti? Da quanto tempo non bazzicava a queste altitudini? Sarà ancora in grado di reggere la pressione? Si ricorderà ancora come si fa? Io non lo so, dimmelo tu, Ash. Dimmelo tu perché non sei stato più in grado di separarti dalla figura scomoda e ingombrante di Tank per arrivare dove sei ora? Perché ci hai messo tanto? Perché hai dovuto ricorrere al Piano C addirittura? Semplice. Perché non hai la giusta determinazione. Perché non sei più quello di un tempo e sei così ossessionato dall’idea di fallire che non lo prendi nemmeno in considerazione come argomento. Alla fine scendi a patti con te stesso e ricominci, ma non accetti mai le conseguenze delle tue azioni. Non comprendi mai quando devi fermarti a pensare, perché vuoi sempre tornare in carreggiata e questo è l’atteggiamento di chi non è pronto a risalire sul cavallo che lo ha disarcionato. Questa è paura Wallace, paura fottuta.”

    Sembra spiritato l’Undisputed Champion, ma non si ferma qui.

    “Io potrò essere anche un pagliaccio, ma almeno mi mostro per quello che sono. Tu chi sei Asso? Un individuo che si vanta del suo Piano C, ma che è stato per troppo tempo a volare a medie altitudini. Sei ancora in grado di ricordare come si spiegano le ali? Mostramelo e non propinarmi mezze verità o scuse. Non merito questo trattamento, né lo meritano quegli scalmanati che credono di tifare per l’eroe della storia. Non dopo quello che abbiamo avuto in passato, perché me lo ricordo bene e ricordo anche di aver vinto, ma non voglio basarmi su questo. Quello è il vecchio Ciro e il vecchio va lasciato alle spalle, cosa che dovresti fare anche tu che sembri centrato su… non sul passato, ma su te stesso. Come se ti fossi cristallizzato al di là del tempo e dello spazio. Fai un passo avanti Ash e affrontami come un uomo dovrebbe fare, senza mettere le mani avanti e senza quella faccia da sbruffone che ti ritrovi. Perché anche tu sei come il Ciro che conoscevamo tutti fino a poco tempo fa. Con tutto da perdere, con una voglia matta di distruggere tutto e con il fegato amaro per le troppe delusioni. Te lo leggo nello sguardo. Per questo voglio offrirti la possibilità di ritrovare la gioia. Basta con i piani, con i mal di testa, con le mosse e contromosse per sembrare arguto e scaltro più del prossimo. Divertiamoci e basta. Sei troppo stressato e con troppa tensione addosso. Troppa paura del fallimento e dei piani alti? Non pensiamoci!”

    Scoppia finalmente in una isterica risata Jokester.

    “Unisciti anche tu alla causa del Joy Seeker. Unisciti alla ricerca spasmodica della risata, senza ritegno e senza più voler attendere che sia la conclusione il momento di giubilo. Rendiamo questo viaggio intraprendente e allegro. Rendiamo la Road to ExploMania qualcosa da portare nel cuore con il sorriso. Facciamolo… o moriamo, ovviamente dal ridere, nel tentativo. Che ne dici? Deal?”

    Inquietante sorriso e Mr. Joke inclina il capo sornione. Nulla più viene aggiunto. Ha lanciato la sua enigmatica richiesta verso il biondo e ha detto quello che aveva da dire dopo il loro ultimo confronto. La Road to ExploMania è quanto mai infiammata e bella carica!
     
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