That's life!

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  1. †Voltaire «
     
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    "War in mask."

    Il volto dipinto di un giocondo Ciro de Curtis fa la sua comparsa in primo piano. Sorride il clown della EWS

    "Quale setting migliore per iniziare questo nuovo cammino dopo gli ultimi eventi? Ho affiancato Kael in un percorso di perfezionamento... non siamo divenuti semplici alleati, ma fratelli di un sentimento comune. La rivoluzione. Quello spirito che si incarna dentro ogni uomo e lo porta a desiderare il cambiamento vero e radicale. Questa società che viviamo non è adatta alle persone. Tutto si basa sull`apparenza, sul desiderio di avere tutto e subito. Nessuno è più abituato ai sacrifici. Noi vogliamo risvegliare le coscienze delle persone e dare loro modo di fare una scelta consapevole. Oppure no... vogliamo solamente essere due schegge impazzite. Io sono divenuto quello che sono perché il destino ha giocato con me e mi son detto: mai più."

    Il sorriso si distorce in una smorfia.

    "Da pochi mesi sono riuscito a disfarmi di una maschera che indossavo da anni. Quella dell'apparire, di sembrare. Ero Ciro. Un uomo povero e solo che soffriva. Desideravo adulazione da parte del prossimo e questo era la mia debolezza. Avrei dovuto essere io stesso metro di paragone di me medesimo. Ma non compiango il passato. Non avevo la visuale chiara. Adesso tutto è limpido. Tutti indossiamo una maschera fatta di ipocrisia. Io ho avuto il coraggio di lanciarla via e di ricominciare da zero. Quanti altri lo avrebbero fatto?"

    Breve pausa.

    "AHAHAH! La cosa divertente è che mi è bastato morire per essere libero. Finire in quella bara è la cosa migliore che potesse capitarmi. Eppure dopo aver tolto la maschera dovrò mettere una nuova. Castle ha deciso di fare le cose per bene e ficcare me ed Hero in un match cruento. Non vedo l'ora di iniziare. Mi sento come uno di quei bambini che si emozionano durante la loro primissima gita al Luna Park. Eppure un pensiero attanaglia la mia mente da tempo.”

    L’atmosfera cambia. La maschera di Ciro sembra sciogliersi, fino a farlo rimanere… senza volto?!

    “Tutti noi indossiamo una maschera. Da tempo immemore. Quando nasciamo ne siamo privi. Ma con il tempo il mondo ce ne impone una. Dobbiamo continuare a vivere con essa, come se fosse la cosa migliore. Come se fosse l’unico modo che abbiamo per vivere e per sopravvivere. È qualcosa che ci serve per stare con gli altri. Come se la vera essenza di cui siamo composti sia qualcosa di… fin troppo scabroso. Il privato è divenuto il luogo del vero IO, di quello che siamo nel profondo. Ma questo IO è divenuto sempre più solo, non è possibile metterlo a confronto con gli altri. Altrimenti… si finisce isolati. Se ci si fa conoscere la gente se ne approfitta. Sfrutta le debolezze dell’altro per sopraffarlo, o sfrutta i suoi punti forti a proprio vantaggio. È una guerra politicante. Io l’ho visto in prima battuta. Me ne sono reso conto troppo tardi forse. Eppure tutti indossiamo una maschera, un concetto trito e ritrito, ma che deve essere messo a fuoco sempre e comunque. In più di una occasione. Cosa vuol dire? Che siamo tutti dei fottuti ipocriti. Che quello che vogliamo non è mai detto apertamente. Che i nostri desideri sono profondi e che vengono adattati in una formula per il pubblico, così da sembrare qualcosa di condiviso. L’uomo deve fare credere all’altro di avere qualcosa in comune per andare avanti… io ho detto no a tutto questo. Io ero diventato la maschera dietro la quale si nascondevano tutti… fans della EWS e dirigenza stessa. Ero diventato uno zimbello. Mi era stata affidata questa maschera. Ma ho capito una cosa. Non era la mia maschera. Era la mia essenza. Era quello che ero diventato. E allora ho deciso di accettare quel ruolo e… ho capito che non era un ruolo. Dovevo offendermi? Ero uno zimbello per definizione. Incapace di portare a compimento il proprio piano principale. Incapace di buttarsi alle spalle il passato. Ero l’ombra di un uomo. Facevo ridere. Adesso rido anche io. Questa è l’unica differenza. Invece di nascondermi ho deciso di uscire allo scoperto. E proprio quella maschera che mi è stata affidata… ho scoperto fosse l’identità che sono dentro. L’emblema della risata sconclusionata. Non sono un agente del caos. Non sono un araldo del pandemonio. Sono solamente un uomo che vuole ridere.”

    Sul volto privo di lineamenti si apre un taglio. Dal taglio fuoriesce una maschera, una maschera da maiale. Uno degli animali cardine della Fattoria degli Animali di Orwell.

    “Da maschera di tutti. A zimbello mascherato. A zimbello incarnato. Non male come processo evolutivo.
    Ero la maschera di tutti perché combattevo al meglio e non mi tiravo mai indietro. Ero la perfezione per quelli che vogliono fare tutto con il minimo sforzo. Tifavano per me ed era come se vincessero anche loro. Si affidavano a me perché non riuscivano a farcela da soli.
    Ero uno zimbello mascherato perché non mi rendevo conto di dove sbagliavo e di come non riuscissi a buttarmi alle spalle tutto.
    Sono uno zimbello incarnato perché… beh, guardatemi. Non mi importa più nulla. Ed ora ho deciso di riprendere in mano la situazione andando a disturbare le persone giuste. Come Hero. La nostra non è una resa dei conti, ma una amorevole rimpatriata tra persone che si sono incontrate in miriadi di occasioni. L’eroe e lo zimbello. Suona bene come ballata, no? AHAH!
    Non voglio farmi risate su come la tipologia di match sia adatta. Di come la violenza sia solo secondaria al simbolismo delle maschere da animali. Ma credo che la cosa più centrale sia che lui è abituato a portare maschere. El Villano, Shane Hero. Ha parodizzato se stesso. Perché se non lo sapete c’è stato un tempo in cui Shane ha interpretato una versione parodia della sua figura, buttandosi nella mischia. Questo lo rende migliore o peggiore di altri che giocano a fare l’individuo dai multipli aspetti?



    Non lo so.”


    Spallucce. La maschera viene tolta e sotto ci troviamo nuovamente il volto dipinto di Ciro.

    “So solo che lui è arrivato sulla mia strada quando ero nel periodo di formazione e di evoluzione. Come una farfalla che nella crisalide subisce le angherie di altri insetti. Adesso voglio regolare i conti e non sono una farfalla, ma una vespa incazzata. Indossa quindi la maschera che preferisci Shane. Io ti colpirò fino a non farti avere neanche una faccia.”

    Pausa.

    “That’s life!”

    Sorriso. Fine.
     
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